Una giornata in plein air fronte mare ad assaggiare ben 20 ricette di 20 chef con 20 oli diversi e 20 Franciacorta con in quali brindare. Una giornata impegnativa? Alla fine è stata invece piacevolissima grazie proprio al contesto e al meteo favorevole. La Rotta del vino e dell’olio è un evento ormai consolidato. Eravamo andati anni fa, e ci siamo ritornati su invito di Aldo Fiordelli che ora ne cura il coordinamento. E’ un evento che piace a tutti, agli chef che ne approfittano per passare una giornata fuori dal quotidiano, alle barche che vvino un momento di gran festa, al pubblico che segue. Venendo alla parte gastronomica è stato alto il livelli di quanto realizzato, anche se molti chef hanno scelto ricette poco rischiose, privilegiato crostacei nobili, esagerato nell’estetica (l’impiattamento è stato finito a terra e questo secondo noi andrebbe vietato dal regolamento).Alla fine la giuria ha decretato i vincitori: Stefano Terigi de Il Giglio di Lucca, miglior piatto in assoluto e per l’abbinamento con il Franciacorta (Contadi Castaldi); Jaun Quinero di Poggio Rosso per la combinata (piatto+barca); Marco Cahssai di Atman premio della critica. Un giudizio che premia tra l’altro i due chef vincitori delle ultime edizioni di Emergente (Terigi e Quintero).
Claudio Mengoni
Chi ha vinto oggi alla Michelin? Per generi quello maschile, le sole donne salite sul palco sono state, alla fine, Annie Feolde e Nadia Santini. Per città inaspettatamente Roma con una pioggia di stelle che arriva anche alla regione con Genazzano e Latina. Per chef la palma va a Enrico Bartolini che ha chiuso un ristorante, ne ha aperti ben 3 per conquistare 4 stelle Michelin, è lui sicuramente il trionfatore di questa giornata, tutti pensavamo che fosse un grande chef, ora dobbiamo aggiungere che è anche un ottimo manager, cosa forse ancor più rara. Molti i delusi, ognuno di noi ha le sue preferenze, ma la Michelin va comunque rispettata e quest’oggi ha dato una dimostrazione di classe e potenza, e anche di amare l’Italia scegliendo una città che da sempre ha guardato con amore alla Francia e un territorio che annovera alcuni dei nostri prodotti più rappresentativi. Infine se guardiamo alle nuove stelle, vediamo che una dozzina (pensiamo sia un record) sono quelle transitate nelle nostre gare di Emergente quando nessuno li conosceva. Per noi una bella e importante soddisfazione.
Un ristorante salotto veranda con ampi spazi e vista sulla piscina, un ambiente elegante come l’albergo che gli è intorno. Qui una clientela internazionale si affida ad una copiosa brigata di sala e di cucina per essere accontentata nei suoi gusti oltre che per avere un’esperienza gourmet. Ed Andrea Migliaccio, executive chef aiutato dal suo braccio destro Claudio Mengoni, cerca di accontentarli e ci riesce con molto buon senso ed ottima scelta di materie prime. C’è l’omaggio ai prodotti nobili, naturalmente, ma anche aperture ai sapori quotidiani del territorio e non manca un pizzico di creatività per ravvivare il tutto. Il risultato è altamente godibile, il servizio di classe nonostante i 70 coperti con i quali condividiamo la cena. Tra i piatti in sintesi: il polpo è un pò duro, la triglia un pò troppo dolciastra, ma ci godiamo i buoni tortelli alla genovese di coniglio e l’ottimo merluzzo nero (il piatto migliore). Da segnalare anche il buon finale dolce con una nota di merito al cocktail di frutta, elegante e rinfrescante.