Serata elegante all’Hotel Bulgari con un bel parterre e soprattutto l’occasione di assaggiare i piatti di uno chef italiano bravo e poco noto: Luca Fantin. E’ a Tokyo da 5 anni, ha preso la stella Michelin, forse se ne merita due, ma si sa che questa guida con noi italiani è particolarmente severa. In trasferta, e nella piccola cucina dell’Hotel Bulgari è un’impresa fare altissima qualità, ma Luca ce la mette tutta e alcuni dei suoi piatti sicuramente meritano l’applauso. Interessante la serie degli appetizers iniziali, buona la sequenza cucinata con l’insalata di verdure e la carne in primo piano.
Claudio Sacco
Un’esperienza eclettica quella di Brendan Becht, dal Connaught di Londra al Fauchon di Pierre Hermè per arrivare in Italia al Gualtiero Marchesi quando era a Milano. E Gualtiero si fida tanto delle sue capacità che lo invia in Giappone per aprire un ristorante dove scopre la cultura e la cucina giapponese. Ora, dopo alcuni anni, ritorna a Milano per aprire un locale che punta tutto sul “ramen”, sul piatto più comune della cucina giapponese che tutto sommato è poco conosciuto in Italia, sovrastato dalla fama del tempura, del sushi, del sashimi ecc… Ottimi “ramen” li propone poco distante Osaka, un altro buon locale di Milano, ma certo è che nessuno aveva finora puntato tutto su questa tipologia. Anche qui comunque non c’è solo ramen, e infatti ci vengono serviti dei buoni ravioli alla piastra (yaki-gyoza) e uno spiedino di cosce di pollo e porri (yaki-tori) per finalmente arrivare al ramen, un piatto che si poggia su tre elementi: il brodo (di varia intensit a scelta), gli spaghetti freschi fatti al momento e sottili, le verdure pesce e carne aggiunte in guarnizione. Ambiente pulito e gradevolissimo, prezzi popolari (soprattutto per la cucina giapponese).
Il Trentodoc a Milano, l’eleganza e la finezza delle bollicine di montagna si uniscono ai piatti preparati da tanti chef. Da Pane e Acqua curioso e intrigante, alle vertigini dell’Unico, dal più tradizionale Liberty alla novità del Turbigo passando per il Cafè Trussardi dove troviamo fashion ma anche grandissima competenza: complimenti a Luca Cinacchi, giovane e bravo direttore di sala.
L’hotel Bulgari, presente a Bali Londra e Milano (e altre aperture sono in programma), ha una vocazione internazionale e lo vuole sottolineare anche in cucina. Qui c’è il bravo e ancora poco noto ((perchè è arrivato da pochi mesi) Andrea Ferrero e forse anche per farlo conoscere meglio in autunno si organizzeranno una serie di serate con alcuni chef emergenti ma già noti provenienti anche da lontano. “Epicurea” questo il nome della rassegna che si avvale del Knowhow di Andrea Petrini, il critico italiano forse più esperto a livello di cucina internazionale. Ieri a Milano la presentazione dell’evneto con tre dei 6 futuri protagonisti.
30 anni di Soste e in 30 anni l’Associazione ha indubbiamente rappresentato il meglio della ristorazione italiana. Ne hanno fatto parte praticamente tutti, anche se magari qualcuno è entrato ed uscito. In questi trentanni forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per valorizzare la cucina italiana, ma almeno questa volta si presentano con un libro completo ed originale che fotografa al meglio lo status attuale.
Da un’idea di Francesco Apreda, il bravo e simpatico chef di Imago, ristorante dell’Hotel Hassler, nasce questa iniziativa che al suo secondo anno già si presenta come appuntamento importante e da non perdere. Tema: omaggio alla Capitale, svolgimento in due tempi. Il primo sulla scalinata di Trinità dei Monti (l’hotel Hassler è proprio lì), il secondo al Palazzetto, sempre adiacente la scalinata e dependance dell’albergo. qui è continuata la festa allietata da tanti assaggi.
Serata a Ca’ del Bosco. Non è la prima volta , ma ci si torna con piacere perchè l’Azienda è tra le più belle, soprattutto per il bel viale d’accesso, la posizione dominante la collina, il bel parco. Dentro la cantina è suggestiva, ma con troppo cemento, alleggerito dalla bellissima collezione di foto d’autore. Sui vini poco d’aggiungere, siamo al vertice delle bollicine nazionali. Cucinava Tonino Cannavacciuolo, che abbiamo visto altre volte più in forma, ma in queste circostanze non si può giudicare più di tanto.
Un piacere tornare in questo mercato pochi giorni dopo Wine Town, per godersi ancora gli ampi spazi e partecipare alla Festa dell’amico Vizzari. Una festa per quasi tutti, poche le novità, i cambiamenti, sia verso l’ alto e ancora di più verso il basso. Pochi sono quindi tornati a casa a testa bassa. Ma in effetti condividiamo che novità eclatanti non ce ne sono poi tantissime, ed è pure logico visto i problemi che il Paese attraversa. Complimenti quindi a Enzo ed alziamo il calice.
L’ appuntamento è ormai condiviso da tutti. Molti vengono per assistere alle esibizioni di chef famosi, ma tanti altri vengono perchè è un’occasione di incontro. Insomma importante è esserci. Siamo a Identità Golose settima edizione, primo giorno, la domenica.
100 meeting di Altissimo Ceto, alias Claudio Sacco&Co, vengono festeggiati a La Cascinetta di Buriasco, un piccolo resort piacevole ed elegante.