LSDM undicesima edizione inizia domani, ma ieri sera i primi arrivi. A parte noi i portoghesi di Alma con lo chef Josè Avillez, ed il primo brindisi lo facciamo al nuovo Arbustico di Tomas e Cristian Torsiello con Barbara Guerra e Albert Sapere, stanchi ma contenti per come la manifestazione ha saputo crescere in così pochi anni. Auguri a loro e a Emergente Sala Centrosud che sta per iniziare.
Cristian Torsiello
Miseria e Nobiltà, titolo della serata a 4 mani con protagonisti due chef giovani e capaci come Davide Del Duca e Cristian Torsiello. Vediamo solo nobiltà in giro a cominciare dalla pasta, una signora pasta quella del Pastificio dei Campi e a finire con le manipolazioni dei due chef, tutte buone o comunque interessanti, qualcuna fuori tema. Esempio la lingua dove la pasta quasi non si avverte.
Interrompiano gli eventi di Zurigo e Vienna (che riprenderemo domani) per una parentesi importante: il momento topico per i guidaioli, ovvero la presentazione della nuova guida Michelin. E’ sempre l’occasione per ritrovarsi, confrontarsi, cercare di capire i differenti punti di vista nel rispetto reciproco che sempre deve esistere. E’ una guida fatta da gente preparata che ha alle spalle tanta esperienza. Quest’anno relativamente poche sono le novità, soprattutto nella zona alta della classifica: due sole nuove 2 stelle (ma praticamente una sola, al bravissimo Peter Girtler dello Stafler di Mules, in quanto Perbellini già l’aveva, anche se a un differente indirizzo) e nessun nuovo 3 stelle. Insomma quasi calma piatta in alto. Anzi andiamo perfettamente in pari con la stella persa di Scabin, che facciamo fatica a capire perchè. Lo chef è geniale, e per giunta completato di una formidabile brigata dove spicca Giuseppe Rambaldi, uno dei migliori souschef d’Italia che garantisce la continuità. Più numerosi ovviamente i nuovi stellati. Siamo personalmente contenti di ritrovarne tanti felicemente passati da Emergente: Federico Belluco del Dopolavoro di Venezia, Edoardo Fumagalli della Locanda del Notaio, Oliver Piras de l’Aga ultimo vincitore, Cristoforo Trapani alla Magnolia, Cristian Torsiello all’Arbustico, Andrea Cannalire del ristorante Il Cielo, inserito nel Relais La Sommità di Ostuni, Alessandro Dal Degan del ristorante La Tana, Antonia Klugman del ristorante l’Argine…. Un plauso a tutti loro. Chiudiamo con le stelle perse. Alcune sono scontate, due sono da commentare, la Gallina a Gavi, un bellissimo ristorante con uno chef capace e per finire Paolo Teverini. Paolo fa parte della vecchia guardia, è un vero peccato, speriamo sappia reagire con la forza d’animo e la saggezza che lui sa avere nei momenti difficili: stiamogli vicini.
Un bel duetto quello di Cristian Torsiello e Antonio Petrone (due tra i migliori chef giovani della Campania) sul palco del cooking show organizzato nella Certosa di Padula. Due bei piatti e ci dispiace che di quello di Cristian, carciofo su crema di alici, bello e buono, non abbiamo la foto. Anche l’assessore regioanle, Pasquale Sommese, è intervenuto e il piccolo evento ha avuto quindi anche un importante presenza istituzionale.
Grande l’inizio con Massimo Bottura che ha saputo essere trascinante come pochi. Non tanto e non solo per quello che dice, ma per la passione e la capacità di coinvolgimento che ci mette. Dopo di lui una parata di chef celebri trascinati qui dall’amore per la mozzarella di bufala, ma anche dal grande lavoro di raccordo fatti da Barbara e Albert Sapere, bravi come sempre.
L’acqua se pur presente ovunque in cucina e nelle ricette, non viene menzionata in nessun ricettario. Invece negli ultimi mesi un consistente numero di chef hanno tirato fuori dal cilindro una serie di idee originali dove l’acqua gioca un ruolo di protagonista, il tutto supportato dalla Ferrarelle e dalla rivista Italia Squisita. Chiedete a quest’ultima il filmato delle ricette, Vi assicuro che vi divertirete, e alcune sono veramente interessanti e ce la dicono lunga sulla genialità dei nostri cuochi. Si replica l’anno prossimo.
Due fratelli giovani ci fanno scoprire questo borgo nascosto all’interno del salernitano andando verso l’Irpinia. Qui sono nati e qui vogliono costruire la loro vita professionale. Hanno il nobile esempio della Locanda Severino a Caggiano, che dimostra come il confine sud della ristorazione di qualità campana possa avanzare. Aiutiamoli perchè se lo meritano, e anche perchè gli euro in più della benzina saranno compensati a vostro favore dal ridicolo prezzo del menù.
Un tempo incerto ci fa un pò sospirare, ma la giornata va avanti con il conforto di tanto pubblico. Via Caracciolo è piena, il Castel dell’Ovo pure. Qui al Circolo il pubblico trova tanti sponsor, tanti prodotti interessanti e il forno delle pizza fa gran richiamo. I primi tre chef in gara rappresentano un pò tutta la regione campana. Vengono da Avellino, Caserta e Salerno e alla fine vince quello di Avellino, con due ricette originali e convincenti.