Rivediamo i bei momenti della premiazione che hanno chiuso Emergente Sud 2014. Ringraziamo ancora il Circolo Canottieri che ci ha ospitato con le sue belle terrazze e tutti gli espositori che hanno consentito la realizzazione di questo evento. Grazie infine a tutti i concorrenti, tanti tra pizza e cucina, e a i tanti professionisti che sono intervenuti e che hanno contribuito alla riuscita. penso che per molti presenti sarà bello rivedere questi momenti.
Cristoforo Trapani
Ed ecco la finale, ormai conosciamo il vincitore, Cristoforo Trapani, ma ricorderemo la tecnica di Luigi Salomone che ha presentato forse il piatto migliore (gli spaghettini freddi con broccoli), la semplicità convincente e sana di Joseph Micieli al quale auguriamo il successo che merita con il suo nuovo ristorante (la Sciabica), la misura e professionalità di Gianfranco Bruno, forse il più maturo dei 4. Ma lode a Cristoforo per la sua passione, entusiasmo che alla fine ha contagiato un pò tutti.
Ha vinto la creatività di Cristoforo Trapani che con le capesante arrostite con salsa mango e frutto della passione, e il tofu in crema di asparagi, ha convinto l’attenta giuria che comprendeva chef famosi e giornalisti di tutte le guide. Cristoforo Trapani, giovane allievo di Antonino Cannavacciuolo, è lo chef di Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia. Lato Pizza, anche qui una finale avvincente con la sorpresa di una donna non solo finalista ma anche vincitrice con merito grazie alle sue due pizze ( margherita e di fantasia) che hanno convinto la giuria guidata dal famoso chef Ilario Vinciguerra.
E’ iniziata la competizione tanto attesa per il premio al Miglior Chef Emergente del Sud Italia. Ieri, 2 giugno, i primi quattro chef campani in gara sono stati protagonisti della prima batteria: Cristoforo Trapani, Giovanni Vanacore, Maurizio De Riggi e l’unica donna in gara Fabiana Scarica. La giuria ha decretato vincitore di questa prima manche Giovanni Vanacore mentre a Fabiana Scarica è stato assegnato il premio “Naturalmente Ferrarelle”. Vediamo i piatti proposti.
Una bella villa è stata ristrutturata (con coraggio, visto i tempi che corrono) dalla famiglia Pollio e aperta all’ospitalità. 5 camere accoglienti, un parcheggio, una cantina e una ristorazione che si estende su 2 piani. Ai fornelli Cristoforo Trapani, nato praticamente qui, ma con bella esperienza (Beck, Cannavacciuolo, Scabin, Cedroni), con lui la fidanzata Sara in sala e Andrea Verde, in sala anche lui. I nostri giovani chef sembrano aver appreso la lezione, non si avventurano più in giochi funamboleschi di ingredienti e assemblaggi improbabili, ma puntano più alla semplicità e al sodo. Anche troppo, come in questo caso, ma pensiamo che questa scelta sia giudiziosa. A complicarsi la vita c’è sempre tempo e superato il rodaggio, aumenterà esperienza, sicurezza e voglia di fare, non tanto per cercare di complicare la ricetta, ma di aumentarne lo spessore gustativo. In un bel menù libero di tanti assaggi, i più centrati ci sono sembrati il divertente duo di baccalà nero e bianco, la linguina al mare di debordante intensità, il dessert finale al cioccolato giocoso e variato come il faut (pasticciera Cristina Viviano); meno interessanti invece la ricciola opacizzata dalla salsa taralli, l’improbabile abbinamento zucca e cozze. Buono il servizio, gradevole l’ambiente, cantina per ora limitata ai vini campani con poche altre scelte, da rivedere (almeno per noi) l’illuminazione della sala.
Appena pescato , poi cotto e mangiato, veramente buono questo pulpetiello affogato, e prima e dopo tanti altri assaggi, con ottimi ingredienti alla base, buoni sapori e qualche piccola ingenuità.