Martino Ruggeri (sous chef di Alleno a Parigi) è, tra i nostri giovani chef, probabilmente quello di più sicuro avvenire. Daniele Lippi ha già saputo mantenere la stella dell’Acquolina, crediamo che non solo se la meriti ma che sia in grado di portare sempre più in alto il livello di questo ristorante. Come dire che sono due giovani chef vicini come età ed ambedue preparatissimi. Un’occasione ghiotta averli insieme, ed è capitata l’altra sera in un evento della serie Aquacircus. Ed è stata una gran bella serata con alcune preparazioni altamente tecniche e godibili, dove è difficile indicare il piatto migliore. Comunque ci proviamo: per Martino l’elegantissimo croccante di topinambur e rape rosee con la royale, un antipasto sublime, e per Daniele il topinambur alla giudia (curiosamente nei due piatti ritroviamo il topinambur). Un plauso và anche all’ottimo dessert buono e di gran classe e ai vini, prestigiosi, che hanno fatto bella cornice assistiti anche dal collaudato servizio dell’ Acquolina, che rimane sempre tra i migliori della Capitale.
Daniele Lippi
Acquacircus è un ciclo di appuntamenti gastronomici organizzati dall’Acqualina. Ecco una seconda tappa in Calabria, dopo quella di Qafiz, questa volta con Caterina Ceraudo del Dattilo, che per altro conosciamo bene, ma è sempre un piacere ritornarci attraverso le sue ricette. Menù a 4 mani diviso equamente in due, prima Caterina pe rgli antipasti e poi Daniele dal risotto in avanti.
Acquolina non è solo un ristorante (anzi due, visto che oltre alla sala al piano terra c’è anche il roof), piuttosto è un progetto in continuo movimento, grazie anche alla solidità del team alla guida che è sempre in azione: Andrea La Caita con a fianco Benito Cascone e in cucina il giovane Daniele Lippi che prende sempre più piede. Innumerevoli le iniziative che si inquadrano sotto il nome di Acquacircus, l’ultima è aver portato a Roma il bravissimo Nino Rossi. Operazione meritoria perché il suo ristorante Qafiz, è in Aspromonte, come dire non proprio dietro l’angolo e vederlo qui a Roma è stato di sicuro un bel modo per farsi conoscere da tante persone. I due chef si sono alternati con una serie di ricette di ottimo livello e sugli scudi mettiamo questa volta l’ottimo risotto di Nino, però come non citare il coraggioso pane burro e alici di Lippi?
Acquacircus è il nome di una serie di eventi gastronomici che avranno luogo al Roof dell’Acquolina, la bellissima terrazza con vista spettacolare dei tetti di Roma. Si inizia in modo effervescente con la pizza…. e che pizza!, quella di Simone Padoan dal nord, di Diego Vitagliano dal sud e di Jacopo Mercuro di Roma. Tre pizze (ottime) a confronto con anche una postazione di pizza fritta coordinata da Isabella De Cham e Daniele Lippi chef di casa. Acquacircus: un ottimo inizio in attesa di altre performances.
In giro per Taste approfittando di una piacevolissima serata romana, ventilata e fresca. Un giro piacevole anche perchè quest’anno c’è veramente forse il meglio della ristorazione capitolina, quindi un giro di assaggi senza rischi che in effetti non ci sono stati. Su tutti le ottime polpette di Francexco Apreda per le quali avrei rinunciato alle PorzioniCremona, ma, ripeto, anche tutto il resto decisamente buono (solo in parte riprodotto in questo post).
Alessandro Narducci ha lasciato un grande vuoto con la sua improvvisa e drammatica scomparsa, e ci sono voluti dei mesi per ritrovare il giusto equilibrio. Ed ora è arrivato Daniele Lippi, pensiamo sia una scelta opportuna perchè proviene dalla stessa matrice (Angelo Troiani), perchè è bravo e giovane. Ci ricordiamo il bell’effetto che fece alla Selezione Italiana del Boscuse d’Or ed allora era anche molto più giovane. Si presenta con un ottimo menù dove ritroviamo un suo cavallo di battaglia, l’ottimo topinambur che ricorda il carciofo alla giudia e una serie di piatti convincenti dalla triglia all’anguilla che finiscono anche con dei dessert originali e degni di nota. Unico neo dei ravioli che come spesso accade nei piatti “maremonti” finiscono per essere confusi e deludenti. Altra piacevole conferma è la sala guidata dall’esperto Benito Cascone, tra i migliori direttori di sala di Roma e non solo, e da una serie di giovani in gamba: Andrea La Caita l’attivissimo responsabile della ristorazione ha messo su una bella squadra davvero.
Il nostro “porzionicremona” langue: stiamo rifacendo il sito, ma la sequenza degli eventi ci ha fatto rimanere un pò indietro. Saremo pronti a dicembre, e nel frattempo continueremo a zoppicare, cercando nel frattempo di concentrarsi sugli eventi: Emergente Sala a Merano prima dall’8 al 10, e poi il Festival della Gastronomia a Milano dal 17 al 19. Intanto ci rivediamo qualche immagine saliente del Festival della Gastronomia appena chiuso qui a Roma. Continuate a seguirci, con un pò di pazienza.
Il Convivio dei fratelli Troiani
Il piccione più complicato della nostra vita è sicuramente quello servitoci in questo bel locale. Complicatissimo ma anche eccellente. Verrebbe se mai da chiedersi come mai il piccione, praticamente assente dal ricettario quotidiano, trovi nell’alta ristorazione una profonda venerazione. Non c’è stella michelin che praticamente non l’abbia in carta, cosa che non accade per quasi nessun altro genere di carne e non parliamo del pollo, che è forse l’ultimo nel cuore dei nostri chef. Ma torniamo al nostro piccione, che ci è stato servito in due portate, e questo ci sta, ma poi praticamente ogni portata era suddivisa in vari assaggi che se ne potevano fare uno o due menù quasi completi. Ma tutto veramente buono il che sta a testimoniare l’indubbia qualità della brigata, tra le migliori della Capitale, coordinata dall’esperto Angelo Troiani, con l’apporto essenziale del bravo Daniele Lippi. Ma anche prima del piccione tante cose buone, dal giocoso ed elegante inizio al topinambur alla giudia, un’altra perla della cena. Lode anche alla sala più elegante di prima, sia nell’arredo che nel servizio, e alla splendida carta dei vini. E, dopo tante lodi, qualche appunto critico: buoni, ma decisamente pesanti per il caldo afoso estivo di Roma i due primi (soprattutto il risotto) e un pò sottotono il finale dolce con un dessert a tre attori dove ognuno andava per la sua strada.
Nuova edizione di Taste, ancora più grande con il nuovo spazio esterno sul retro dove si svolgono i dibattiti. All’interno centinaia di espositori messi con grande stile, quello di Pitti Immagine. Ed in effetti è una bella immagine quella che ne viene fuori.
Bello è rivedere i piatti e la gioia del vincitore. Ricordiamo che ogni concorrente doveva fare una ricetta di pesce (storione e caviale tema imposto) e di carne (tema imposto, il cervo). Quella di pesce già impiattata e quella di carne assemblata in 7 porzioni da sporzionare successivamente prima dell’assaggio.