Non è “Il Luogo”, ma è veramente un bel luogo questa Voce che vede sempre protagonista la squadra di Aimo e Nadia. Anzi è talmente bello e iconico (per via della posizione di fronte alla Scala) che secondo noi dovrebbe quasi qui essere “Il Luogo” di Aimo e Nadia e non nella periferia meneghina. Un locale a tutto tondo con un’elegante sala da tè, gelateria e pasticceria e con la sala del ristorante che si apre subito dopo. Bellissima la cucina sul fondo, esemplare l’accoglienza di Nicola Dell’Agnolo, fedele collaboratore di Aimo e Nadia, e del suo team giovane ed esperto con Federico De Luca in primo piano. La cucina sovraintesa da Alessandro Negrini e Fabio Pisani vede all’opera un’altra coppia di chef giovani: Dario Pisani (non parente) e Alessandro Laganà con in pasticceria Valerio Paoloni. L’impronta è quella di famiglia: grandi prodotti, ispirazione regionale, ricette non troppo manipolate, ricerca del gusto. Ed in effetti è tutto mediamente buono, con qualche eccellenza (l’alice in tempura e il petto d’anatra), e qualche difetto (la tartara troppo fine e il biscotto del dessert troppo duro), ma nel complesso da segnalare il buon rapporto prezzo qualità tenendo anche conto di dove siamo e del contesto.
Dario Pisani
Prima Paolo Lopriore, ora un giovane meno bravo (ovviamente) e meno noto, ma comunque in gamba e con un curriculum di rispetto. Siamo ai Tre Cristi, ormai indipendente dall’omonimo di Siena, un locale moderno, dall’ingresso particolare e da una saletta più classica che lascia intravedere nel fondo la cucina. Qui opera per l’appunto Dario Pisani, aiutato da Simone Rocca, mentre in sala è Federica Russo a gestire il tutto con occhio esperto ed attento. Prezzi corretti visto lo standard di livello, e il nostro pranzo veloce è stato più che accettabile, soprattutto nella sua parte essenziale, dopo degli stuzzichini un pò grossolani e pesanti e prima del finale un pò banale dei dolci. Ma il carciofo superava l’esame di un palato abituato alle “mammole” romane, il risotto il piatto più interessante prima di un’ombrina di buona fattura.