C’è emozione, c’è la tensione della gara che dai box delle cucine arriva fino a dentro il teatro. Il Bocuse d’Or è rigore e precisione, i tempi sono scanditi dall’orologio, i movimenti e i passi contati e precisi. Non è facile gestire così tante situazioni diverse allo stesso tempo, ma una volta partiti tutto poi scorre per il suo verso giusto: i giurati, attenti e precisi; i candidati emozionati ma allenati allo stress. Primo turno sono 4: Stefano Paganini, Andrea Alfieri, Giuseppe Raciti, Giovanni Lorusso. Centrato il piatto del pesce, spettacolari i vassoi con la ricetta della carne.
Davide Oldani
Grande festa, grandi chef, grande ritmo e grande location! La Michelin non ci delude mai e ci fa passare dei bei momenti tra piatti e champagne e brunello in accompagnamento. Due piccoli consigli: troppa alta la musica, che a volte impediva di parlare, e un pò poche le sedute per i tanti ospiti intervenuti.
E’ un concorso originale, consolidato e di successo. Un’occasione per salutare amici e colleghi in modo informale e va dato atto a Gianni Mercatale, l’ideatore dell’evento, di saperlo portare avanti con arguzia perizia, quasi in punta di piedi, senza eccessivo clamore intorno. Abbiamo passato qualche ora in modo molto piacevole giudicando piatti di persone appassionate. Piatti quest’anno particolarmente centrati sul tema: cibo da spiaggia. E il ritorno sulla vera sabbia, dopo qualche edizione più comoda e raffinata, ha ridato all’evento il suo slancio un pò rustico, ma divertente e spontaneo che secondo noi è la formula più giusta. Bravo Gianni, come sempre.
Si inaugura il Padiglione del Vino coordianto dal Vinitaly con anche un convegno dedicato al vino nella ristorazione. A parlare 4 noti chef, come Beck, Oldani, Santini, Romito e alcuni colleghi. Presenta Riccardo Cotarella, che presiede il comitato scientifico del padiglione, conduce il dibattito Enzo Vizzari. Dai Cantarelli ad oggi da Colombari al vino italiano nel mondo, si affrontano i vari temi con una carrellata di interventi sintetica e ben descrittiva,
il lunedì al Vinitaly è sempre la giornata più densa di appuntamenti. E a parte il lavoro si fanno sempre incontri interessanti e si rivedono colleghi e amici che magari da tempo non si vedono. Il Vinitaly è sicuramente stancante ma è anche la più grande occasione di ritrovarsi con gli operatori del settore.
Ormai un nuovo ristorante è un vero avvenimento anche per una città grande come Milano, segno dei tempi! Ad omaggiare Andrea Berton lunedì sera erano veramente in tanti e non solo chef e colleghi. Basti pensare alla presenza di Adriano Galliani e Martina Colombari. Il nuovo locale è nella Milano che guarda avanti, quella che più piace anche a noi, Porta Nuova con i suoi nuovi grattacieli. Proprio sotto uno di questi si affaccia il nuovo ristorante, con un accueil sobrio, tavoli spaziosi e un’enorme cucina ben divisa in reparti. Andrea è chef altissimo, elegante, preciso e pieno di voglia di lavorare, lo dimostra la serie di impegni che negli ultimi mesi ha messo in atto e tutti hanno avuto un grande successo come, crediamo e speriamo, lo avrà anche quest’ultimo.
Pensavamo di trovare tanta gente, ed invece la cena era molto ristretta, quasi familiare. Cena a casa Maccioni, per salutare il grande Sirio (affaticato nel fisico, ma sempre guizzante nel cervello), e ci siamo ritrovati accanto Davide Oldani, sempre in forma e pieno di idee. Una bella e piacevole serata, in un bell’ambiente con una bella compagnia.
Salone del Gusto 2012: un pò come il Vinitaly, sempre più criticato, ma sempre più seguito dal grande pubblico e dagli operatori. Un gran casino, un gran mercato, ma ci si ritrovano poi tutti. E’ tempo di crisi, calano i consumi, ma qui tutti hanno venduto e in misura maggiore dello scorso anno, un segnale che in Italia si può stringere la cinghia ma non si rinuncia ormai alal qualità della tavola.
Uno del nord e uno del sud, uno che ha studiato e conosce tutte le tecniche del mestiere, l’altro che si è invece improvvisato per ritrovarsi poi cuoco. Eppure alla fine sono simili, per il successo che hanno trovato, per le belle mogli che hanno, per la passione che li accomuna, per il culo che si fanno (sì!, perchè non sono tutte rose e fiori). Inoltre sono amici e questa secondo me è un’altra bella cosa che ci riescono a dare. Davide Oldani e Filippo La Mantia, ieri sera a Roma alla presentazione del libro “Il Giusto e il Gusto”.