La più assurda e triste delle notizie è arrivata ieri sera. E’ morto Davide Oltolini, a soli 48 anni! Lui pieno di vita e di saggezza, sempre in forma attivo e presente, ecco che improvvisamente non c’è più. Non possiamo credere che il destino sia così malevolo e si sia accanito con uno dei migliori talenti e assaggiatori in circolazione. Lo ricordiamo quando ai primi anni novanta, giovanissimo, ci cercò: era attirato dall’enogastronomia e mi chiese se mi poteva aiutare. In quei giorni avevo una gatta da pelare: l’Enciclopedia dei Distillati e dei Liquori da portare a termine. Un lavoro rognoso, non c’era allora internet e si dovevano fare schede su liquori e distillati semisconosciuti di mezzo mondo. Lui mi aiutò dimostrando non solo talento, ma coscienza, meticolosità e puntualità. Insomma le doti del vero professionista. Da allora spesso ci siamo incontrati e poi con le gare di Emergente Pizza mi è sempre stato vicino confermando la sua amicizia e le sue qualità di comunicatore. Davide: un caro amico e un ottimo narratore di storie del cibo, è proprio vero che il Cielo chiama vicino a sè prima i migliori.
Davide Oltolini
Il Veneto è forse la regione più effervescente e lo dimostra con una larghissima presenza di giovani chef. Qui ne vediamo 5, appassioanti e professionali, che lasciano un ottimo ricordo. Vince e va in finale l’unica donna di questo concorso, Silvia Moro del ristorante di famiglia, Moro a Montagnana.
63sima edizione dell’Autnno Pavese, ma è la prima volta al Castello Sforzesco. Un cambio di marcia importante, per la bellezza e l’ampiezza del contesto, ma anche per la selezione che è stata fatta sugli espositori presenti: solo il meglio dell’agroalimentare del territorio, anche se alcuni nomi importanti e di qualità ancora non sono presenti. Abbiamo condotto il convegno sui vini, con i produttori presenti che hanno seguito con attenzione le raccomandazioni fatte da Stevie Kim, ceo di Vinitaly International. Fabiano Giorgi ha presentato il Distretto del quale è direttore, molte le cose che sono state fatte, ma molte quelle ancora da fare e per recuperare il terreno c’è un solo modo: la coesione tra i produttori, e non sarà facile.
Gran finale con la parte più attesa dell’evento: i 10 pizzaioli convenuti da ben tre continenti. Un finale denso e movimentato dalla pioggia che improvvisamente ha fatto la sua comparsa, ma i pizzaioli hanno dimostrato che non si arrendono alle intemperie e sono riusciti comunque a portare a termine le loro pizze. Il tutto ha dato un pò di suspense non prevista, ed ha ulteriormente contribuito a rendere più piacevole e completo il ricordo di questa bella serata.
Si chiude così un omaggio importante e dovuto alla nostra ricetta più famosa. La Confagricoltura è riuscita nell’intento di focalizzare l’attenzione sull’intera filiera, dalla terra che produce gli ingredienti di base, alla capacità dei pizzaioli nel realizzare i loro elaborati. C’è stata grande attenzione da parte di tutti, protagonisti ed invitati e traspira la voglia di continuare la valorizzazione di questo “capolavoro universale”.
In 6 si sono presentati alle finali di lunedì dopo due giorni di qualificazioni: per il Sud Alessandro Izzo del ristorante Palazzo Petrucci; Fabio Cozzolino della pizzeria 50 Kalo; Roberto Miele della Taverna del Re. Per il Centro: Pier Daniele Seu della pizzeria Gazometro 38, Elio Santosuosso della Pizzeria Gatta Mangiona, Andrea Coppari della Pizzeria Mezzo metro pizza a Jesi. La finale ha poi decretato il successo di: Pier Daniele Seu e Elio Santosuosso per il Centro a pari merito e Fabio Cozzolino per il Sud. Li rivedremo a Roma. Impressionante il parterre della giuria: Renato Bosco, Giancarlo Casa, Stefano Callegari, Guglielmo Vuolo, Franco Pepe, Ciro Salvo, Enzo Coccia, Gianfranco Iervolino, (per non parlare di un certo Gianfranco Vissani che ha fatto capolino), ha condotto la finale Gino Sorbillo!
Tanti gli avvenimenti della seconda giornata. Continua la selezione degli chef e passano il turno Luca Caviola del ‘Chimpl della val di Fassa, e Oliver Piras dell’Aga di San Vito di Cadore, al temrine di una sfida di ottimo livello con gli altri due chef veneti: Alberto Basso e Andrea Rossetti. In parallelo continua la gara della pizza e si aggiungono le premiazioni del Touring Club: è la volta degli alberghi, oggi lunedì è il turno dei ristoranti. Un ringraziamento dovuto al numeroso pubblico che nonostante l’inclemenza del teempo è accorso numeroso.
Prima giornata di Cooking for Art con le prime selezioni. Si parte con il nordovest: con Matteo Badaracco del Giardino degli Indoratori di Genova, Mattia Ragazzi del Carlton di Bologna, Mattia Borroni dell’Alexander di Ravenna, Vincenzo Manicone di Villa Crespi di Orta. Una bella gara e alla fine va in finale Vincenzo che la spunta, di poco su Mattia Borroni e Matteo Badaracco. Seconda selezione con Carmine Migliaro, ALberto Buratti di Koinè di Legnano, Guglielmo Paolucci, Stefano Cerinai di Tano passami l’olio, tutti in gara per la Lombardia. Gara ancora più equilibrata, un vero terno al lotto dove alla fine esce vincitore Guglielmo Paolucci. In contemporanea nell’altro padiglione si svolge la gara della pizza guidata da Davide Oltolini con l’aiuto di Stefano Caallegari. Al piano di sopra sfilano i territori presentati da Lorenza Vitali, dalla Val d’Ossola con il bravo Giandomenico Iorio del ristorante Belvedere alla Silvia Regi del Falconiere di Cortona, da Gianfranco Bruno della Masseria del Falco di Forlenza Gegè Mangano di Jalantuomene di Monte Sant’Angelo per il Gal Gargano, per finire con Adi Blako del Collio Sloveno. Oggi si continua con altri eventi: la gara dei Pastry Chef, le premiazioni degli Alberghi del Touring, le gare dei gioveni del Nordest.
Diciassettesimo Congresso della FIC che conferma due cose: la prima è che in effetti il 17 è un numero sficato, il villaggio sede del Congresso è stato inondato danneggiando seriamente alcune macchine e compromettendo e rivoluzionando il calendario delle attività, la seconda è che i nostri cuochi sono tosti, non si lasciano abbattere dalle avversità e vanno avanti. E l’esempio viene dall’alto: imperturbabile il Presidente Paolo Caldana, attivissimo Pozzulo responsabile dell’evento, infaticabile Salvatore Bruno tra transfert annullati e cancellazioni. Brindiamo con fiducia al prossimo anno, il 17simo è ormai alle spalle.
10 anni di sparkling, storia di un evento piccolo, ma di successo. Merito di tanti ma in primo luogo della famiglia Bianchi Pizziol che tanto si è impegnata per fare di questo evento qualcosa di diverso e comunque piacevole e interessante. Merito del lavoro di tanti, della bontà dei loro Franciacorta che scandiscono tempi e ricette, della partecipazione spontanea e convinta di tanti nostri colleghi con i quali è un piacere ritrovarsi. Poi c’è la gara, un concorso serio, ma dove vince chi partecipa anche se alla fine, come è giusto sia, c’è anche un vincitore. Questa volta, meritatamente, Enrico Bartolini.