Grande cena di gala con alcune decine di chef appartenenti all’Associazione schierati in varie file nei due saloni dell’albergo. Istituzioni, Produttori Giornalisti e invitati hanno arricchito l’evento e in certi momenti si faceva veramente fatica a passare. Ma la formula di tante postazioni affiancate è sempre la più funzionale per riuscire a smaltire senza troppi intoppi le aspettative. La presenza di Cannavacciuolo e Scabin è stata festeggiata dall’inesauribile gruppo di chef isolani che si sono mostrati sempre allegri, coesi e propositivi. Insomma una bella serata che ha dimostrato che la qualità della ristorazione siciliana c’è, ed è più ampia di quanto si possa pensare grazie ai molti giovani chef che stanno seguendo le orme dei conclamati maestri.
Davide Scabin
Le Soste di Ulisse a Siracusa
Festa de Le Soste di Ulisse, l’ampia associazione siciliana che riunisce veramente il meglio dell’isola in senso trasversale: ristoranti, alberghi, produttori dando un bell’esempio di sinergia e fare sistema. La festa si svolge al Minareto, un resort con posizione sensazionale con vista sull’Ortigia. Arriviamo in ritardo ma in tempo per una cena piena di sapori e musica dal vivo. Poi al mattino un convegno e gita all’Ortigia con un pranzo indovinato anche per via della sede: il locale Area M proprio sul porto, è un’altra bella location. Gita all’area archeologica e la festa continua.
Una bella festa davvero il Festival della Gastronomia di Milano. Sabato e domenica grazie anche alla concomitanza con Re Panettone, l’afflusso è stato incontenibile, e moltissima gente ha incoraggiato le selezioni di Emergente Pizza e Emergente Chef. Il lunedì, (giorno al quale si riferiscono le immagini), tanti chef e albergatori convenuti per la presentazione delle guide del Touring e gran finale di Emergente Nord. ringrazio Francesca Negri e Marco Colognese che mi hanno sostenuto nella conduzione, ringrazio i tanti giurati, molti chef e moltissimi giornalisti accorsi per l’occasione, ringrazio sopratuttto i concorrenti, bravi disponibili leali. Si sono perfino aiutati l’un l’altro e insieme hanno fatto ottima figura. Ricordiamo i vincitori, Rocco Santondell’Horteria di Miarno (VE), Antonino Micalizzi del Gellius di Oderzo (TV), Marco Primiceri del The Cook di Genova. Bravo anche Giacomo Gaibisso della Locanda dell’Asino di Alassio, che sarà chiamato in causa per la Finale autunno 2019 in caso di assenza di uno dei finalisti. Tanti i bei nomi dell’alta ristorazione presenti e grande festa finale con i vincitori. Ultimo ringraziamento va’ agli sponsor, indispensabili per il sostegno della manifestazione.
Avvertenzza: chiediamo ancora pazienza a chi ci segue, il sito è in fase di ristrutturazione e speriamo di lanciarne uno nuovo a breve.
Avevamo dimenticato nel desktop alcune foto alle quali invece teniamo. Due personaggi importanti del mondo dell’agroalimentare e sempre in giro per il mondo come Riccardo Agugiaro e Giuseppe Di Martino è difficile averli insieme, eccoli invece al Cibus uniti a progettare un’altra avventura: pasta e pizza, magari con qualche Emergente. E poi ancora altri due personaggi come Davide Scabin e Angelo Nudo, un grande chef e un grande selezionatore di formaggi.
La FIC da quando c’è Rocco Pozzulo ha moltiplicato le sue attività, sta motivando un numero crescente di cuochi, e compattando gli associati. Un bel lavoro che cerchiamo di seguire anche se ci fa fare i salti da un punto all’altro dell’Italia. Eccoci a Matera nell’anonimo (ma funzionale) Hilton Garden Inn, alla periferia della città e quindi lontano dal bellissimo centro storico. Tante le testimonianze sul palco, si parla di famiglia, di salute, di bambini, tutti temi importanti e basilari, ma con spirito conviviale, senza presunzione e molta chiarezza e semplicità. Insomma stare con questi chef che preferiscono chiamarsi cuochi, è un vero piacere.
Visti ieri a Identità Golose
Ormai i pizzaioli sono delle star, e forse anche per questo chiedono a gran voce le stelle che ancora gli mancano all’appello, quelle della Michelin. Chi sarà il primo ad ottenerle? la sfida è aperta e in prima linea troviamo Simone Padoan, Franco Pepe, Enzo Coccia, Massimo Giovannini, Renato Bosco, Gino Sorbillo. Questa la chiusura della giornata di ieri. Ma prima tanti incontri interessanti.
Due sono i veri sconfitti nel giornata della Michelin: Davide Scabin che passa da due a una stella e Paolo Teverini che l’ha persa. Ha fatto più scalpore la prima notizia della seconda. Forse perchè di Paolo Teverini si sa ormai poco, ha punteggi medi sulle varie guide e il fragoroso mondo del web l’ha praticamente sempre ignorato. Eppure Lui è stato un grande chef e per me lo è tuttora indipendentemente dal livello delle sue attuali ricette. Penso che abbia circa trenta anni di stella michelin, una carriera lineare e continua, nonostante gli alti e bassi del mestiere, e le difficoltà incontrate nella ristrutturazione e allargamento dell’ospitalità del suo albergo. Lui ha sempre mantenuto l’eleganza e il sorriso, accanto al coraggio di portare avanti la sua professione non adagiandosi sulla posizione conquistata. E’ stato forse il primo in Italia ad avvicinare la cucina minceur, a scrivere un libro di ricette biologiche, a confrontarsi con dietologi e nutrizionisti. Ha speso larga parte della sua vita nella formazione dei giovani. Queste le sue doti professionali, ma non si possono non citare quelle umane. Non l’abbiamo mai sentito parlar male di un collega, mai una critica negativa verso nessuno, sempre un’apertura a collaborare e a fare squadra. Rispettiamo la Michelin, è una grande guida e sicuramente avrà colto delle imperfezioni e qualche lacuna, ma per noi, ripetiamo, Paolo Teverini rimane un grande esempio di come può essere interpretata la figura di un cuoco (oggi e non solo ieri). Anche su Davide ci sarebbe molto da dire in sua difesa. Ma non ha certo bisogno delle nostre parole, oltre che geniale e intelligente, è anche combattivo e determinato, e pensiamo che ha tutta la forza per riconquistare quello che gli appartiene, non di diritto (e la Michelin gliel’ha ricordato) ma grazie alle sue capacità.
Interrompiano gli eventi di Zurigo e Vienna (che riprenderemo domani) per una parentesi importante: il momento topico per i guidaioli, ovvero la presentazione della nuova guida Michelin. E’ sempre l’occasione per ritrovarsi, confrontarsi, cercare di capire i differenti punti di vista nel rispetto reciproco che sempre deve esistere. E’ una guida fatta da gente preparata che ha alle spalle tanta esperienza. Quest’anno relativamente poche sono le novità, soprattutto nella zona alta della classifica: due sole nuove 2 stelle (ma praticamente una sola, al bravissimo Peter Girtler dello Stafler di Mules, in quanto Perbellini già l’aveva, anche se a un differente indirizzo) e nessun nuovo 3 stelle. Insomma quasi calma piatta in alto. Anzi andiamo perfettamente in pari con la stella persa di Scabin, che facciamo fatica a capire perchè. Lo chef è geniale, e per giunta completato di una formidabile brigata dove spicca Giuseppe Rambaldi, uno dei migliori souschef d’Italia che garantisce la continuità. Più numerosi ovviamente i nuovi stellati. Siamo personalmente contenti di ritrovarne tanti felicemente passati da Emergente: Federico Belluco del Dopolavoro di Venezia, Edoardo Fumagalli della Locanda del Notaio, Oliver Piras de l’Aga ultimo vincitore, Cristoforo Trapani alla Magnolia, Cristian Torsiello all’Arbustico, Andrea Cannalire del ristorante Il Cielo, inserito nel Relais La Sommità di Ostuni, Alessandro Dal Degan del ristorante La Tana, Antonia Klugman del ristorante l’Argine…. Un plauso a tutti loro. Chiudiamo con le stelle perse. Alcune sono scontate, due sono da commentare, la Gallina a Gavi, un bellissimo ristorante con uno chef capace e per finire Paolo Teverini. Paolo fa parte della vecchia guardia, è un vero peccato, speriamo sappia reagire con la forza d’animo e la saggezza che lui sa avere nei momenti difficili: stiamogli vicini.
Come si suol dire, una bella improvvisata: dalle 17 a tarda notte (noi ce ne siamo andati poco dopo il tramonto per rientrare su Roma), arte e musica, drinks e food, con diecine di chef che hanno improvvisato un pò di tutto con gli ingredienti trovati in giro, aiutandosi a vicenda e servendo gli ospiti in libertà e allegria. Tanta gente, ma anche tanta voglia di divertirsi in modo non banale in una location che si è rivelata sraordinariamente capace di contenere così tanti messaggi diversi.
Cook In è probabilmente la rivista più tecnica di alta cucina, che vede mescolare con grande impatto visivo l’arte e la cucina. E’ opera (geniale ma faticosissima) di Anna Morelli, anche Lei un personaggio come quelli che racconta. Allegra, vivace, inventa sempre qualcosa di nuovo come ad esempio la festa che ha organizzato domenica per il suo compleanno. Auguri Anna, non ti annoi e non ci fai mai annoiare!