Il Tordomatto convince sempre di più con un locale accogliente e minimalista, con il suo eccellente servizio di sala, con la cucina di Adriano Baldassarre che potremmo definire romana ed evoluta, ma non priva di qualche azzeccata contaminazione (dovute magari alla sua esperienza indiana). L’occasione è il Laudemio, siamo al trentennale per questa storica iniziativa dovuta ad un gruppo di produttori toscani (con Frescobaldi alla guida) che dopo la terribile gelata del 1985 decisero di ricominciare con un percorso di qualità (a quei tempi non c’erano ancora i Consorzi). Quest’anno l’olio viene raccontato nelle cucine di 8 nobili ristoranti e gli invitati coinvolti anche nelle valutazioni della bontà del piatto. A fine anno saranno svelati i vincitori, il tutto ben organizzato e coordinato da Fausto Arrighi. Ci godiamo l’olio, i vini e la serata con il bel menù proposto da Adriano: superbo il pane, ottimo anche il croissant che un pò debordava sul cappuccino, intrigante il primo che non a tutti è piaciuto, ma che invece ci ha convinto anche perchè riusciva a far ben risaltare l’olio. Più debole secondo noi la lingua, e gran finale con uno dei dolci più golosi dell’anno: un cioccolato fondente da appaluso.
Diana Frescobaldi
A meno di un passo da piazza della Signoria, un locale dove non entravamo dal tempo della sua apertura. Ora è un pò cambiato, ma sempre molto gradevole, in particolare la bella sala da pranzo con le pareti di calda ed elegante tonalità. Chiusi i wine bar agli aeroporti (non per colpa loro, ma della burocrazia) questo è un pò il locale bandiera dei Frescobaldi, al quale se ne affianca uno a Londra. In questi locali il vino la fa da padrone ovviamente, ed è doveroso scegliere il percorso che meglio ne valorizza le caratteristiche, ma la cucina qualche ambizione ce l’ha, anche se non ci colpisce per quanto visto: corretta, ma un pò datata, di livello per le materie prime, un pò approssimata (volutamente?) nell’assemblaggio.