Un lunch veloce in un ambiente straordinario? Eravamo a Torino in zoma centrale un pò di corsa e ci è venuto in mente di fermarci alla Farmacia. Ottima scelta, un ambiente curatissimo che fa onore alla città, e due piatti al volo mangiati con vista sulla cucina del Cambio, approfittando del disponibilità della Chef’s Table. Complimenti al servizio curatissimo e alla brigata che aldilà del vetro ci ha fatto compagnia.
Diego Giglio
Fervono le aperture a Milano, non solo nella fascia dei bistrot ma anche in quella dei locali di più ambiziosa ristorazione. Ha appena aperto Daniel, in apertura Berton e Torretta, e aprono nuovi alberghi. Qui a Palazzo Parigi fa consulenza Carlo Cracco: bella la sala del ristorante, luminosa a con soffitti alti, decoro classico e nobile, tavoli distanziati, curioso collegamento alla cucina con un passaggio tutto cristalli e specchi. La carta dei vini viaggia sul sicuro dei nomi che tutti conoscono a memoria, il personale è invece giovane e fresco. La cucina ci ha lasciato un buon ricordo con una serie di piatti interessanti e vari dove le note migliori ci arrivano da quelli più intriganti e difficili. Pensiamo ad esempio alla bella serie di appetizer, dalle cozze al caviar tonic (eccellente), dal kumquat acceso nei contrasti al piatto migliore: il “fritto crudo” che offre una nuova sponda allo scontato tema del pesce crudo. Meno interessante abiamo trovato la linea più classica con un risotto stancante e poco contrastato e delle animelle un pò scontate e spente. Di buona fattura e misurata eleganza i dessert finali.
Carlo Cracco è nato a Vicenza 48 anni fa e non si è mai dimenticato le sue origini, da qui l’idea di questa serata dedicata ad un grande prodotto: l’asparago bianco di Bassano. Idea ripresa e sostenuta da Roberto Astuni, ristoratore in città pieno di energia e di voglia di far sistema, che guida anche la Confraternita dei Ristoratori locali, instancabile nel proporre e organizzare iniziative che convoglino l’interesse del mondo esterno a questo paese che è un piccolo gioiello. Riccardo Antoniolo, giovane e valente pasticciere e ristoratore, ha messo a disposizione la sua ampia location: l’800, una bella villa alla prima periferia dotata di ampia cucina e parcheggio. E non solo, con dedizione, (come sempre perchè lo conosciamo da tempo), ha fatto da tramite, ha tenuto i collegamenti ed è stato il punto di riferimento in cucina, insomma bravissimo come al solito. Carlo Cracco non è venuto, ma ha mandato chi abitualmente cucina, il suo braccio destro e quello sinistro: Matteo Baronetto e Diego Giglio. Con simili ingredienti la serata non poteva non aver successo, e così è stato. Inizio e fine folgoranti con l’asparago” sublime” inventato per l’occasione e i distillati di Gianni Capovilla, il folle genio di Bassano. Sono esperienze importanti e bei ricordi non solo per chi si siede al tavolo, ma anche per chi ha lavorato dietro le quinte: il confronto nell’eccellenza, può solo far crescere il territorio.