La famiglia Pani è sempre attivissima nella ristorazione, mamma Ivana segue l’Osteria dei Pani al centro, mentre qui sul lungomare di Ventimiglia è il ristorante di riferimento, Marco Polo, una struttura in bella posizione prospiciente la spiaggia con un parcheggio comodo (ma quando c’è il mercato diventa tutto problematico). La struttura è bella, accogliente, e racconta una storia di 3 generazioni di Pani. L’ultima, Diego Pani, è giovane e di belle speranze, qualche esperienza in giro, determinante quella da Ducasse al Louis XV, per altro da qui poco distante, ed annovera un passaggio perfino al mitico Geranium di Rasmus Koefoed. Venivamo qui già a fine anni ottanta e anche allora, si mangiava bene e si beveva pure bene grazie a Marco Pani allora in sala. C’è anche oggi, ma più defilato, vuole lasciare il campo ai giovani. Diego si difende più che bene, vista l’età, anche se rischia molto poco. La sua cucina rimane su uno stile classico, prudente, risente della vicina Francia ma senza assorbirne gli stimoli moderni. Il bagaglio tecnico non gli manca, ma sembra al presente un pò compresso. Con più spontaneità e correndo magari qualche azzardo (che vista l’età ci sta tutto), potrebbe secondo noi esprimersi su ottimi livelli. Il piatto migliore? forse il non banale granchio con arancio e topinambur.