FICO, il grande parco agroalimentare di Bologna si presenta da Eataly a Roma. In particolare viene presentata la ristorazione che accanto alle 40 attività agricole previste giocherà un ruolo importante. Decine di punti di ristoro disseminati lungo gli 8 ettari del parco, chioschi, caffè, e ben 16 ristoranti tra i quali spiccherà quello de Le Soste gestito da Enrico Bartolini, che vedrà la presenza di molti chef famosi del circuito de Le Soste (ben 85 ristoranti tra i migliori d’Italia e non solo). Siamo con Franco Roi e Giuseppe Di Martino, e ricordiamo quindi la loro partecipazione nel progetto con il ristorante tipico di cucina ligure (Roi) e un innovativo ristorante di pasta (ovviamente Di Martino) del quale ancora non si conoscono i dettagli ma che sarà una sorpresa!
Enrico Bartolini
Questa cronaca si riferisce ad un pranzo di circa un mese fa, prima quindi della conferma delle due stelle a Enrico Bartolini. E dobbiamo dire che è stato forse il pranzo migliore del 2016. Eccolo:
Un bel salto dalla Brianza al centro di Milano, dal gestire non uno ma una diecina di ristoranti sparsi per il mondo, e tutto questo in meno di un anno! Siamo ammirati non solo per il salto di quantità, ma anche per la qualità di questo bel ristorante al primo piano del Mudec che non pensavamo potesse marciare, visto anche le premesse, su questi livelli. Non pensavamo di trovare neppure Enrico Bartolini, visto i tanti impegni che ha preso in giro per il mondo, e invece ci viene incontro rilassato e sorridente. e ci rilassiamo anche noi in questa sala rarefatta, dove ogni cosa è stata pensata e studiata per lasciare l’estetica del piatto al centro dell’attenzione. E la cucina di Bartolini si conferma tra le più raffinate della penisola con un’attenzione millimetrica ai dosaggi, alla geometria del piatto, alla lucentezza delle coperture, alla riproduzione fotografica degli ingredienti presi come riferimento. E all’estetica, che è il primo impatto, risponde preciso anche l’assaggio, dove andiamo a ritrovare in perfetta sequenza gli annunciati equilibri e rispondenze che immaginavamo presenti. Una cucina che richiede non solo una grande creatività e un ottimo palato come presupposto, ma anche tantissimo lavoro di brigata per poterla eseguire con continuità e a questi livelli. E pensare che siamo praticamente ancora in rodaggio! Difficile tra i tanti assaggi scegliere il migliore, alla fine optiamo per i due primi: il risotto arlecchino, bello anche per la doppia presentazione, e comunque molto equilibrato e buono, e gli spaghetti quasi freddi, che consigliamo agli irriducibili che pensano che la pasta secca sia buona solo al sud.
Non bastava il Teatro Regio, eccoci nell’ancora più eclatante teatro Farnese per la consegna dei “premi speciali” e la cena di gala. Difficile immaginare un contesto più emozionante e sarà difficile quindi dimenticare questa serata. Complimenti alla Michelin e a tutti coloro che l’hanno pensata ed organizzata.
Vedere Simone Padoan e Franco Pepe assieme, non per un’esibizione, ma per sfornare pizze a getto continuo è un vero piacere. La Margherita a Dubai Marina è stata letteralmente presa d’assalto, come raramente abbiamo mai visto un locale. I camerieri facevano fatica a passare, ma hanno fatto i miracoli e le pizze arrivavano persono calde. Ma quando sono a Dubai il saluto finale è d’obbligo per Roberto’s, il locale italiano forse più frequentato (700 coperti al giorno!), per salutare il bravo e infaticabile Alessandro Miceli. Il Summit continua, ma noi torniamo.
Secondo turno, altri giurati e sempre di altissimo profilo come Glowig, Genovese, Marcattilii, Piccini, Spigaroli, Valazza, Derflingher, Bartolini, Scarello, Ciresa, oltre ai soliti Crippa, Perbellini e Johannessen seduti al centro del palco. Un vero suoni e luci accampagna l’esibizione degli chef e soprattutto l’assaggio dei piatti da parte delle giurie. In gara nel secondo turno Riccardo Bassetti, Debora Fantini, Lorenzo Alessio, Leonardo Marongiu.
Cotoletta o costoletta alla milanese? Il dubbio amletico viene rigorosamente sciolto da Alan Bay che precisa: la costoletta è il taglio di carne, la cotoletta è il nome della ricetta. E proprio alla cotoletta alla milanese è dedicata la nona giornata dell’IDIC (International Day Italian Cuisine) che ogni anno dedica questa giornata ad una ricetta tradizionale che viene poi eseguita nei 5 continenti dalle migliaia di chef che aderiscono all’iniziativa. E proprio a Milano si celebra l’evento con collegamenti con una diecina di ristoratori da tutto il mondo mentre un’altra diecina cucina in diretta la cotoletta che viene poi assaggiata e commentata da un piccolo gruppo di giornalisti e chef, tra i quali il sottoscritto. L’iniziativa è bella e opportuna, noi l’abbiamo sempre seguita e la seguiremo con piacere, mentre ci complimentiamo ancora con Rosario Scarpato che l’ha ideata, e Maurizio Palazzo che ha organizzato l’evento all’Hotel lagare di Milano.
Il Summit si chiude per noi con la più bella serata che si potesse organizzare e quindi ci complimentiamo con Rosario ed Aira (instancabili organizzatori), con gli oltre 40 chef che hanno contribuito all’evento, e con lo staff del Marquis che ha realizzato il tutto con grandissima professionalità. Un centinaio i prodotti in assaggio, tra formaggi affettati ecc, una diecina i vini, tante le ricette degli chef, e anche la pizza presente, come la carne di Fracassi. Presente l’ambasciatore d’Italia qui a Dubai ed altre autorità, la festa ha avuto un ritmo veloce e piacevole, si è animata con le premiazioni, rilassata con la musica, ha mostrato lo stato di salute della cucina italiana anche in trasferta ad oltre 500 invitati di riguardo. C’è da esserne fieri. Ancora complimenti a tutti e in fondo anche a noi che abbiamo dato un piccolo contributo a questo bell’evento.
Ogni anno si celebra l’International Day of Italian Cuisine, la festa della cucina italiana nel mondo, il 17 gennaio giorno della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali. E ogni anno migliaia di chef in giro per il mondo preparano per i loro ospiti la stessa ricetta ogni anno diversa. Quest’anno è stata la volta della parmigiana di melanzane e ci siamo ritrovati a Villa Torretta a Milano, un albergo grande ospitale e molto bello, in tanti a celebrare questa giornata. Presenti anche una ventina di chef di Milano, ed altri venuti da lontano come Gianfranco Bruno (Masserie del Falco in Basilicata), Luca Abbruzzino (Catanzaro), Francesco Guarracino (Bice Mare a Dubai) e inoltre ci sono stati collegamenti con chef a Singapore, Hong Kong, Beirut, Olanda. Il tutto sotto la regia attenta di Rosario Scarpato, anima degli It-Chefs, l’associazione dei cuochi italiani el mondo, aiutato per l’occasione da Maurizio Palazzo dell’Hotel Villa Torretta. Senza aiuti e contributi l’Associazione porta avanti grazie una preziosa opera di diffusione dei nostri veri valori gastronomici, speriamo che un giorno le Istituzioni se lo ricordino.
Serata effervescente all’Hotel de la ville di Monza. Per presentare la nuova associazione di 6 ristoranti della Brianza si sono scelti due temi come lo champagne e il burlesque complice di sottofondo il carnevale che invita tutti alla convivialità e all’allegria. Tra calici e finger foods dei vari chef, la serata è trascorsa velocemente per finire nei balli all’insegna del retrò. Una prima puntata riuscitissima che invita tutti a proseguire su questo percorso.
Riunire le Soste significa riunire il meglio d’Italia e non solo visto che sono ormai parecchi i ristoranti oltre i confini. E uno di questi, il Pri Lojzetu di Tomas Kavcic, è stato il protagonista della serata con altri tre chef nuovi entrati nell’associazione: La Trota dei Fratelli Serva, Joia di Pietro Leeman e il Devero di Enrico Bartolini che ci ha regalato un coraggioso pollo.