Grande e spettacolare cena organizzata come ogni anno dal Gambero Rosso in occasione della presentazione della guida dei Ristoranti. 10 chef ultranoti come Tonino Cannavacciuolo, Philippe Leveillè, Niko Romito, Ernesto Iaccarino, Gianfranco Pascucci, ANthony Genovese, CIccio Sultano, Heinz Beck, Riccardo Monco e Carlo Cracco, hanno cucinato per una grande platea di invitati.
Ernesto Iaccarino
LSDM edizione 2020, cambia pelle e si rinnova ma non dimentica i giovani in cucia e in sala.
Torna l’appuntamento con LSDM, il congresso internazionale di cucina d’autore quest’anno è in programma il 2 e 3 Ottobre al Savoy Beach Hotel di Paestum (SA) e girerà intorno ai temi di sostenibilità, etica ed estetica.
Tante le novità, ad esempio non ci saranno i consueti cooking show che hanno accompagnato le edizioni precedenti, stavolta infatti i cuochi verranno impegnati in dei “tavoli di lavoro”. Una scelta che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare gli aspetti culturali e umanistici dell’alimentazione in modo da comprendere ogni aspetto che si nasconde dietro la realizzazione di un piatto, andando oltre la semplice tecnica messa a punto dal singolo interprete. Saranno presenti come sempre chef di calibro internazionale, giovani promesse ed esperti di cucina ma anche numerosi studiosi e professionisti del settore proprio per intraprendere un approccio in qualche modo “diverso” al mondo del cibo. Inoltre, per la prima volta LSDM 2019 sarà un evento completamente eco-friendly, con l’uso di soli materiali riciclabili e plastic free, un’iniziativa da cui prendere spunto in questo momento di estrema urgenza ambientale. Tanti gli ospiti che prenderanno parte alla kermesse come Cesare Cunaccia, giornalista e trendsetter, Marco Malaguti, esperto di nutraceutica, Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione, Nicoletta Poliotto, specialista in food marketing e tanti altri.
Non è una consulenza qualsiasi, qui la famiglia Iaccarino ci mette il nome e la faccia. E dobbiamo dire che, se il territorio per molti è sconosciuto, l’investimento è stato notevole. Siamo tra Basilicata, Puglia e Campania in una zona collineggiante con il Vulture sullo sfondo. L’albergo nato su un precedente hotel, è modernissimo e iperattrezzato pe rdar ealla clientela ogni confort. Spa, fitness, fontane luminose, megapiscina, presto il golf, non ultimo si è pensato alla ristorazione. E anche qui non si è badato a spese: la zona eventi è esemplare con una cucina che occupa la parte centrale dell’area, sulla terrazza è l’area prima colazione, ma anche aperitivi e lunch con un’altra cucina, ma il pezzo forte è al primo piano con il ristorante di fine dining firmato appunto Don Alfosno. Qui viene soprattutto Mario, che ben conosciamo per impegno e serietà, ha messo Andrea Astone che avevamo conosciuto anni fa in Toscana e poi era andato a dirigere il ristorante di Iaccarino a Marrakesh. Si avvale di un’articolata brigata dove spicca il pasticciere Tommaso Foglia, molto bravo (anche sul pane). Ed in effetti la cena è stata di sicuro livello, per qualità di ambiente, di servizio, di attenzioni. Ottimo l’inizio con una serie di antipasti di livello (da citare la presse di vitello, forse il più elegante shish kebab mai assaggiato). meno convincenti i deu primi un pò impegnativi, buoni i secondi e come dicevo prima di livello i dessert. Sarebbe auspicabile un miglior legame con il territorio, ma il ristorante è ancora in rodaggio e di sicuro arriverà. L’ultimo elogio va alla direzione, affidata a Canio Sabia, persona disponibile e cortese, che riesce a dare calore quasi familiare ad una struttura che potrebbe sembrare solo moderna ed efficiente.
10 anni di Pommery Italia, 10 anni di successi e si brinda veramente alla grande. Siamo all’Accademia di Francia a Villa Medici uno degli angoli più belli della Capitale in una serata bellissima ritagliata in un tempo incerto. Grande parterre e grande gioia, meritata, di Mimma Posca, che viene applaudita da tutti con a fianco M. Vranken, molto tranquillo e Mme Vranken, trascinante al microfono. Una serata dove c’è tutto al top: ambiente, compagnia, musica, cibo e vino, una serata da ricordare.
Don Alfonso, che accoglienza!
Che accoglienza! Sarà che conosciamo questo posto da oltre 30 anni, sarà che mancavamo da qualche anno, ma certo è che Don Alfonso rappresenta al meglio (oltre alla dieta) la vera accoglienza mediterranea fatta di calore e attenzione, senza superflue smancerie. Tornare in questo locale che per un’epoca intera ha sostenuto il peso del sud suscita sempre emozioni e ricordi. Non c’era lui, Alfonso, impegnato per un premio, Livia (stupenda e bravissima) era occupatissima con il pienone del sabato sera. Ma i ragazzi (ormai grandicelli) sono stati bravissimi per farci sentire come a casa. Tanti gli assaggi che hanno confermato la nobiltà inarrivabile degli ingredienti (i mitici ortaggi di Punta Campanella, il tonnetto di lenza e così via), in ogni piatto c’è indubbiamente tanta cura e tanto amore, e la serata scorre con un ritmo festoso e piacevole. Meno ci sono piaciuti gli gnocchi e l’uovo, un pò troppo il tartufo (per altro estivo) aggiunto a tante ricette, e da citare almeno il gran finale con il soufflè di pastiera. Speriamo solo di ritornarci presto.
Congresso JRE: la prima serata è quella che preferiamo, informale e allegra come si conviene tra giovani professionisti. Allietati dalla musica e dai vini, si assaggiano alcuni stuzzichini preparati da Paolo Trippini, nuovo ingresso nei JRE e da Grazia e Maurizio Rossi dell’Osteria della Villetta di Palazzolo, 4 generazioni di osti e la quinta (Jacopo) è in arrivo! che ci deliziano con delle ottime polpette e uno stracchino da ricordare. Grazie d’obbligo alla padrona di casa, Cristina Ziliani, che ha accolto con grande ospitalità la comitiva (compreso Ganache che ha debuttato con una pipì al centro del salotto!) e grazie a Cristina Parizzi al solito infaticabile organizzatrice.
Si entra nel vivo nella seconda giornata con il Congresso dei JRE, la presentazione dei nuovi associati: Alessandro Dal Degan, Leonardo Vescera, Giuseppe Iannotti, Pier Giorgio Siviero. Poi la sera a Guado al Tasso con i vini della splendida azienda degli Antinori e una cena toscana, preparata da Tomei, Stabile, Trovato, e Saporito, nella magia della pineta di Bolgheri al traamonto.
Nuovamente a Roma e sempre in un albergo, una sistemazione che oggi dà sicuramente maggior fiducia e garantisce comunque uno zoccolo duro di clientela. Il Viva Voce del Gran Melià funziona già da qualche tempo ma ieri sera c’è stata l’inaugurazione con la famiglia Iaccarino al gran completo, tanta gente che si è accalcata dentro non potendo usufruire della veranda esterna.
Tradizionale e frequentatissima come sempre la cena delle 3 forchette del Gambero Rosso. Ormai le discussioni sui ristoranti sembrano scemare, fa più scalpore la classifica delle pizzerie che un tempo nessuno prendeva nemmeno in considerazione. L’ultimo tabù è sfatato, la pizza migliore (secondo il GR) non è più a Napoli (personalmente mi dissocio). D’altronde da quanto tempo nessuno cita più Bologna per le fettuccine? ……Roscioli e Dandini, resistete con la gricia!
Congresso in Liguria per i JRE, e a cucinare sono proprio i liguri, Luca Collami di Baldin, Paolo Masieri di Paolo e Barbara e Andrea Sarri di Agrodolce. Tra le tante associazioni di cuochi è forse quella che funziona meglio, e lo dimostra pure il pubblico e l’attenzione con la quale i JRE sono in genere sempre seguiti.