Torna, è aperta ormai da qualche mese, una delle più belle terrazze romane e più ambite da parte degli stranieri. Stiamo parlando della Terrazza dell’Eden che un anno di lavori hanno completamente ristrutturato per aprire adesso con due ristoranti profondamente rinnovati. Il primo, Il Giardino, più fresco ed informale con un bar invitante e il secondo più ufficiale e formale, con un american bar di classe e un servizio attento ai dettagli. Accanto è il ristorante vero e proprio, anche questo rinnovato negli spazi e nello stile, come la cucina accanto che occupa una parte non piccola dell’intero piano, godendo, come gli ospiti a tavola, di un panorama che ha pochi uguali. Le ambizioni sono manifeste, la Terrazza ambisce ad entrare nel novero dei ristoranti top d’albergo in Italia, e durante la chiusura non pochi sforzi sono stati fatti per studiare ogni dettaglio, aumentare l’esperienza delle persone chiave, preparare a puntino il rilancio. Ci ha colpito l’ottimo servizio al bar e l’idea di servire anche la pizza in un hotel a 5 stelle, un pò formale il servizio, ma brava Stefania Ruggeri, la sommelier, a movimentare la scena. La cucina si presenta subito ad alto livello con una serie di sfiziosità ben presentate e pensate, leggere e varie. Anche il menù proposto tocca vari generi e non annoia di certo, ma qua e là si avverte qualche dettaglio non a punto (trippa un pò ripetitiva nella proposta, il raviolo di calamari è fin troppo delicato, il consommè di granseola al contrario troppo concentrato). Ma il livello è comunque alto, ci regala un buon secondo e un dessert di classe al cioccolato, ma il piatto che fa la differenza e merita la lode è il primo all’italiana, forse il piatto più semplice, e quindi coraggioso: la calamarata con pomodoro e acciughe, una delle migliori paste al pomodoro mai assaggiate.
Fabio Ciervo
Si presentano le Vigne di Roma, un’associazione di ben 15 tra le migliori aziende vinicole del Lazio con il nobile scopo di unire gli sforzi per valorizzare i vini del territorio spesso poco presenti anche nella Capitale. Speriamo che sia la volta buona (non è il primo tentativo del genere), e che la cosa funzioni. Per ora le buone intenzioni ci sono e sembra esserci anche l’impegno concreto e una strategia a supporto. E noi per primi siamo solidali, non solo a parole, ma anche con i fatti: l’invito ad essere presenti al Festival della Gastronomia alle Officine Farneto nella giornata conclusiva di martedì 10 ottobre. E a seguire un giro per Taste, tra assaggi buoni e saluti.
50 anni di Pellicano: una storia di un grande successo nato tanti anni fa per una coppia di giovani americani invaghiti dalla bellezza della piccola baia. Un anno di cambiamenti importanti per il Pellicano, ad Antonio Guida (ora chef al Mandarin di Milano) è subentrato Sebastiano Lombardi, un giovane chef pugliese cresciuto alla Sommit di Ostuni, una chicca di albergo, ma di dimensioni minimali rispetto al Pellicano. Non è stato sicuramente facile per Sebastiano affrontare le nuove responsabilità, ma ormai, a fine quasi stagione, lo troviamo più sereno. L’occasione è una cena a 6 mani con altri chef di ristoranti d’albergo ugualmente prestigiosi: Andrea Migliaccio del Capripalace e Fabio Ciervo dell’Eden di Roma. Cena che svivola via con un perfetto servizio nella piacevolezza impeccabile di questa struttura, e ne approfittiamo per riprovare al mattino la prima colazione, che rimane tra le migliori d’Italia.
In queste ore più di duemila chef in tutto il mondo stanno preparando e servendo il tiramisù. Il 17 gennaio, sant’Antonio patrono degli animali, è il giorno che da anni è stato scelto per celebrare la Cucina Italiana nel Mondo. Ogni anno si sceglie una ricetta diversa e quest’anno per la prima volta la scelta si è indirizzata su un dolce che ormai ha conquistato il mondo pur essendo un dolce moderno (nato negli anni sessanta) e non di antica tradizione.
Ormai non le ferma più nessuno. Le birre artigianali italiane arrivano pure sui in cima al tetto, nei roof restaurant più esclusivi della Capitale. Qui siamo al Giardino dell’Eden di Roma, accanto alla famosa “Terrazza” per assaggiare il menù speciale dedicato a queste birre.
Luoghi dove il mangiare e il dormire convivono nell’ eccellenza. Eccellenza che a volte è sinonimo di lusso, ma molto spesso si ritrova anche in strutture semplici ma corrette.