Uno dei locali più belli della riviera romagnola è senza dubbio questo Gente di Mare, che gode di una posizione privilegiata all’esterno della darsena con una vista spettacolare del lungo arenile. In estate i tavoli posizionati all’esterno arrivano a sfiorare l’acqua, in inverno una bella ed ampia sala gode di un bel camino aperto centrale. E’ bello di giorno per vivere il mare, è suggestivo di notte alla luce dellr stelle. L’amico Carlo Bozzo ci fa conoscere Giacomo Badioli, l’imprenditore che l’ha creato (e che gestisce altri tre ristoranti in zona). Siamo accolti da Alessanro Bergnesi direttore coadiuvato da Raffaele Giordano e Simone Livi. Con loro visitiamo la bella cantina a vista, particolarmente fornita sul lato champagne, una delle passioni del titolari che infatti poi ne aprirà qualcuna al tavolo (buonissime). In cucina ritroviamo Fabio Rossi. Lo conosciamo datanti anni, dall’Acero Rosso di Rimini alla Taverna Righi di San Marino passandto per Vite di San Patrignano ed altro ancora. Una grande esperienza quindi, e qui ce n’è bisogno, si fanno i numeri, ma si vuol fare anche qualità ed in effetti la brigata è numerosa, con Vittorio Ricci e Adriano Corso souschef, la giovane Ambra Serenelli ai dessert. Una lunga serie di assaggi non può che confermare la valenza tecnica dello chef che fa arrivare al tavolo una serie di piatti ben costruiti (a volte solo con qualche ridondanza pensiamo superflua) dove il pesce la fa da padrone ma trova nelle verdure, nelle spezie, negli aromi una serie di contrasti e sfumature che ne amplificano la vivacità organolettica. Nota di merito per i dessert molto ben articolati nonostante la giovanissima età della Pastry chef. In sintesi un locale che per posizione, eleganza e sostanza non passa di certo inosservato e che mostra e fa valere le sue giuste ambizioni.
Fabio Rossi
In parallelo ai Salumi da Re, in corretto abbinamento, si è svolto anche Chef to Chef, giornata di incontro tra i vari, tanti e bravi, chef dell’Emilia Romagna. Da Raschi a Rimini alla Mazzocchi a Borgonovo la via Emilia in effetti è lunga e ci offre tante alternative e buone tavole. Un’occasione per incontrare le varie anime di questi posti dove l’ospitalità è garantita.
A Rachelle e Omar Capparuccini dobbiamo uno dei più accoglienti ed eleganti ristoranti della Capitale, in un’area ad alta densità ristorativa, che conserva comunque il suo fascino nonostante la massiccia invasione dei turisti. Qui si scopre un’oasi di eleganza quasi d’altri tempi per la ricchezza dell’arredo e le buone maniere. Drappeggi, prospettive, imbottiture e luci ad hoc accompagnano dall’entrata il cliente facendogli scoprire ambienti diversi che si contendono la palma del più elegante fino a quando non si scoprono le due semi alcove dove, se siete una coppia, è obbligo prenotare. A questo punto ci potrebbero servire anche la “merde” (ci si perdoni il francesismo, ma la patronne è francese), e staremmo bene lo stesso seduti comodamente su queste fini poltroncine che riprendono le tappezzerie delle pareti, specie dopo il buon Franciacorta che subito ci viene offerto (una ricca scelta di Krug apre la carta dei vini). In cucina comunque c’è un cuoco volenteroso, che si dà da fare con una carta molto ampia e con uno stile un pò ridondante e a volte datato che magari è in linea con le belle maniere un pò d’antan che ci circondano, ma che noi gradiremmo forse più spontaneo, fresco e leggero. Il piatto migliore? dei buoni tortelli di stracotto. Il peggiore? una spigola spenta in una pesante crema di patate.
Performance di Inaki Aizpitarte al ristorante Vite di San Patrignano in occasione di Squisito. Folla delle grandi occasioni, nugolo di telecamere e grande attesa per il numero 9 del mondo (primo di Francia) secondo 50 best restaurants.
Serata a Vite in occasione di Squisito con un menù che racconta i grandi prodotti di San Patrignano. Tra brindisi e incontri, gli assaggi scorrono velocemente e si chiude con gli ottimi dessert di Franco Aliberti.
C’è il MIA a Rimini. Perchè non andare a provare il ristorante di San Patrignano? Buoni questi ravioli di guancia chianina con broccoli pecorino e salsa miele al peperoncino! Siamo a Vite, il ristorante di San Patrignano. Difficile stancarsi di questi sapori, di questi vini, di questi prodotti e di questi magnifici ragazzi.
San Patrignano è la più grande comunità di recupero del mondo, San Patrignano non è solo recupero, ma aspira all’ eccellenza. Eccellenza che persegue nei rapporti umani, nei prodotti dell’ agroalimentare di questa magnifica collina, nel nuovo ristorante Vite. E’ passato poco più di un anno dall’ apertura e il livello continua a crescere.
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Sopra a sinistra è il piccolo stuzzichino che Fabio Rossi, chef del ristorante Vite di San Patrignano ci ha offerto: creme brulèe di squacquerone, una delizia!