Tre chicche in una: la bellezza dell’Imago il ristorante gourmet dell’Hotel Hassler, la cucina di Francesco Apreda, i vini di Castiglion del Bosco che erano poi il motivo della cena. Con questi presupposti le cose non posson che andar bene e tra una bottiglia e l’altra spiegata con apprezzabile semplicità informale dall’enologo Cecilia i vini hanno accompagnato gli assaggi dello chef. Il vino migliore? Il brunello Campo del Drago 2008 da una vigna in cima alla collina della tenuta. Il piatto migliore? Il collaudato risotto cacio e pepi. Prendiamo anche nota che l’importante tenuta è diventata operativa con il golf, le ville in affitto, l’albergo di sole suites e il ristorante (anzi due, accanto a quello gourmet c’è una più informale trattoria).
Fabio Turchetti
Una settimana intensa di appuntamenti presso ristoranti e enoteche. Si conclude alla Stazione di Posta la rassegna dei prodotti della provincia di Viterbo con una serata che ha visto Marco Martini interpretare con convinzione e lucidità alcuni prodotti come il coniglio, il manzo, il maiale, le uova e le nocciole. Ogni piatto abbinato ad un vino diverso e l’insieme è stato piacevole. Il piatto migliore (in una serie positiva): l’ottima pancia di maialino perfettamente gustosa succolenta e croccante….. lode a Marco (e al maialino).
Come d’abitudine in occasione di Cooking for Art, l’evento che si svolgerà a Officine Farneto questo weekend, ecco le bollicine trentine invadere Roma, in parallelo e in vari locali. Quindi passiamo da Trimani per l’aperitivo, a quello dell’ All’oro nella nuova ed elegante sede del First Hotel. E poi ancora il crudo di pesce del Crudop e la cena opulenta organizzata da Gianni Ruggiero al Simposio. Da lui a Paolo Trimani,a Sara Blandamura, a Ramona e Riccardo, il nostro ringraziamento per la bella accoglienza.
Serate musica cibo e vini non ce ne sono poi tante e quindi non ci siamo persi quest’occasione quando ci ha chiamato il bravo Gianni Ieha titolare del Simposio. E’ accanto, all’Enoteca Costantini a piazza Cavour ed è un locale ben conosciuto, per la sua impostazione classica e le buone maniere. Buoni i vini di Venica, Moncaro e Romitorio presentati da Fabio Turchetti, opulenti al solito i piatti di Alex Mora, lo chef del Simposio, il tutto condito dal ritmo della bossa nova della Paolucci Band
Ornella Venica, signora in rosso per una sera, per presentare appunto le etichette rosse dell’azienda certamente meno conosciute dei famosi bianchi. Al centro dell’attenzione il SerraMonte, di uve montepulciano, dai terreni di proprietà in Calabria, ad Altomonte. Va di moda investire nei vitigni del sud, specie sull’Etna, certo è che in Calabria per ora sono venuti in pochissimi.
A firma Laura Ferrario ecco questa intrigante etichetta che si ispira ai contorni del lago d’Iseo. Il contenuto non è da meno, un pas dosè 2006 in edizione limitata con 5 anni sui lieviti, che riesce ad unire indubbio spessore e grande finezza. Siamo a Roma, al San Lorenzo, dove ormai le buone bollicine sembrano di casa.
Su iniziativa di Francesco Apreda (Imago di Roma) tantissimi cuochi stellati ( e non) si sono ritrovati sulla Scalinata simbolo della Capitale per vivere un momento comune e brindare ai 150 anni dell’Unità d’Italia. La ristorazione romana crediamo viva un ottimo momento, probabilmente non si è mai mangiato così bene negli ultimi 150 anni, è bene quindi farlo sapere in giro, e queste iniziative aiutano di sicuro!
Una bella struttura ora anche con qualche camera attraente, e una cucina che ci sembra ormai pronta per fare un’ulteriore passo in avanti. Gianfranco Pascucci sovraintende, pensa ed elabora, prova e riprova.
Pink Puglia, il rosato tira! e anche le bollicine, quelle di Villa in Franciacorta. Due serate diverse, molta gente e ressa nella prima, serenità nella seconda.