Ringraziamo Marta Bidi dei Tre Baroni per aver portato Fausto Arrighi ed il sottoscritto a scoprire questo piccolo caseificio che fa quello che è probabilmente il miglior abbucciato del territorio. Forme stagionate di medie dimensioni che affinano per quasi un anno. Alla base un lavoro quotidiano e paziente, dalle pecore allevate in proprio, alla mungitura e alla lavorazione della cagliata. Silvia e Marco Fioravanti portano avanti con modestia e passione il loro lavoro, speriamo non si stanchino! la nuova generazione sembra avere altri interessi.
Fausto Arrighi
Il Tordomatto convince sempre di più con un locale accogliente e minimalista, con il suo eccellente servizio di sala, con la cucina di Adriano Baldassarre che potremmo definire romana ed evoluta, ma non priva di qualche azzeccata contaminazione (dovute magari alla sua esperienza indiana). L’occasione è il Laudemio, siamo al trentennale per questa storica iniziativa dovuta ad un gruppo di produttori toscani (con Frescobaldi alla guida) che dopo la terribile gelata del 1985 decisero di ricominciare con un percorso di qualità (a quei tempi non c’erano ancora i Consorzi). Quest’anno l’olio viene raccontato nelle cucine di 8 nobili ristoranti e gli invitati coinvolti anche nelle valutazioni della bontà del piatto. A fine anno saranno svelati i vincitori, il tutto ben organizzato e coordinato da Fausto Arrighi. Ci godiamo l’olio, i vini e la serata con il bel menù proposto da Adriano: superbo il pane, ottimo anche il croissant che un pò debordava sul cappuccino, intrigante il primo che non a tutti è piaciuto, ma che invece ci ha convinto anche perchè riusciva a far ben risaltare l’olio. Più debole secondo noi la lingua, e gran finale con uno dei dolci più golosi dell’anno: un cioccolato fondente da appaluso.
Italian gourmet al Superstudio, una specie di Taste al coperto con solo chef stellati, il tutto organizzato come un grande village con ampie cucine di supporto. C’era anche un convegno sul futuro delle guide, con vari noti Curatori di Guide (anche il sottoscritto) e alcuni Chef in rappresentanza delle associazioni. Si doveva parlare del futuro, poi ognuno ha parlato dei propri casi personali. Insomma un’occasione persa. Meglio andare a vedere cosa combinavano i cuochi nei loro box.
Ci potevano venir fuori tranquillamente due cene di gala e un’extra per la pizza, ma all’Hotel Romeo piace far le cose in grande, ed eccoci a vivere la lunga serata comodamente accolti nella sala del Comandante al decimo piano e spettacolare vista sul porto compresa nella cena. Si mangia di classe, si beve anche bene (tutto sotto forma di magnum) e si apprezza il servizio anche per il buon ritmo delle nove portate che ci fanno finire la serata in tempi ancora umani. Lode agli chef, anche per il senso di appartenenza che hanno mostrato e che fa loro onore. Ecco nuovamente i loro nomi: Salvatore Bianco, chef resident, e ancoraRosanna Marziale, Giuseppe Stanzione, Vincenzo Guarino, Pasquale Palamaro, Crescenzo Scotti, Giuseppe Iannotti (o meglio il suo pasticciere). C’era anche un intruso, Fausto Arrighi che sempre volentieri rivediamo.
Serata dedicata ai clienti top dell’American Express, con lezione di cucina inclusa, e che lezione! Docenti Gennarino Esposito e Oliver Glowig, come dire passione e precisione, temperamento e professionalità a braccetto. E la successiva cena è esemplare, con poche ma mirate ricette che non hanno sbavature.
Appuntamento ormai obbligato, ma non per questo meno piacevole. C’erano quasi tutti i protagonisti del mondo della ristorazione alla Leopolda per la presentazione della nuova edizione della Guida dell’Espresso a dimostrare che poi alla fine qualcosa contano sempre (le guide stampate). tanti saluti ma anche tanti assaggi degli ottimi vini presentati nella grande degustazione aperta alla fine delle premiazioni. Tra i vini vince il trebbiano di Valentini, tra i ristoranti vincono in tanti, ma è Bottura (assente giustificato) quello che svetta da solo.
L’evento offre varie esibizioni anche in parallelo e ci dividiamo soprattutto tra il Congresso e il palco degli Emergenti dove presentiamo Felice Sgarra e Luca Abruzzino con la partecipazione di Peppe Guida. Si chiude la giornata con una bella e seguitissima degustazione di Bellavista.
Ci siamo divertiti l’altra sera. Bellissimo il borgo (Montone), accogliente la Locanda del Capitano e inedita la brigata di cucina: Giancarlo Polito, chef patron con Fausto Arrighi e Davide Di Corato, critici gastronomici imprestati alla cucina, e tutti e tre hanno onorato il loro compito. C’era voglia di allegria e gli champagnes di Bruno Paillard hanno facilitato il compito e Alessandro Scorsone ha aggiunto la sua eloquenza ricordando sempre a tutti che il vero valore della cucina è la sua convivialità.
Un lunedì con il botto a Cooking for Art. La finalissima di Chef Emergente ha visto come protagonisti Danilo Vita per il Sud Italia, Alessandro Bellingeri per il Nord e Marco Martini per il Centro. Ad aggiudicarsi il titolo di miglior Chef Emergente d’Italia del 2013 è stato Marco Martini, della Stazione di Posta a Roma. Una vittoria guadagnata grazie alla presentazione di un menu completo ed interessante che ha conquistato la giuria composta da chef stellati ed importanti giornalisti del settore. Ecco una breve selezione di foto.