Una città in festa per la pasta (e non solo). Ogni piazza uno spettacolo, musica, un pò di sapore di sagra, ma anche tanta qualità nelle storiche taverne della Quintana. E poi un pò di quiete all’Osteria Le Botti, dirette con il solito estro da Livio Fancelli.
Fausto Arrighi
“Un Altopiano da gustare” : la domenica pomeriggio, il cooking show sulla prima colazione
Il pomeriggio di domenica è stato animato da gustosi showcooking dedicati interamente alla prima colazione. Dolce o salata l’importante è che venga consumata quotidianamente e in maniera varia. Un pomeriggio che grazie a Rigoni di Asiago ha divertito e fatto assaggiare creazioni di famosi chef a curiosi e non, rendendo anche la prima colazione un momento gourmet. Il tutto si è concluso con un saluto finale e l’auspicio di potersi rivedere l’anno prossimo nella stupenda cornice dell’Altopiano di Asiago.
“Un Altopiano da gustare” : L’importanza della prima colazione, il convegno
Domenica mattina è stato anche il momento dell’attesissimo convegno sull’importanza della prima colazione. Ospiti illustri provenienti da ogni dove hanno elargito consigli su come svolgere correttamente questo importantissimo pasto che non tutti ogni mattina hanno il piacere e la fortuna di poter fare correttamente. Ecco una breve selezione di foto per farvi capire cosa è successo.
La domenica mattina è il momento durante la settimana in cui ognuno di noi può godersi una gustosa colazione. Rigoni di Asiago ha avuto la bella idea di proporre a un ampio pubblico una colazione sostanziosa e soprattutto deliziosa: torte, marmellate e formaggi i protagonisti indiscussi accompagnati da altre prelibatezze dell’Altopiano al fine di rendere l’inizio di una giornata importante piacevole e pieno di energia.
Prima giornata di dibattiti e confronti all’Academia Barilla con oltre 50 chef italiani venuti da tutto il mondo. Si parla più in inglese che in italiano, si discute di guide, di modelli, di stile e di prodotti. Si cucina poco ed è forse un bene: è più il momento di pensare che di brindare, la cucina italiana nel mondo regge, ma potrebbe fare sicuramente di più.
Non è la prima volta che dall’Emilia Romagna arriva un forte segnale, ancora di più dopo il terremoto che ha maggiormente unito tra loro in modo trasversale produttori e persone. E’ nata così Chef to Chef un associazione di cuochi, sono tanti, alcuni molto famosi, altri meno, ma tutti accomunati dal senso di aprtecipazione e difare sistema. Lunedì scorso si sono riuniti da MassimO Spigaroli nella bella Antica Corte Pallavicina ed è stata una grande festa.
Si corre dal Trentino, per i vini di montagna abbinati alle ricette di Diego Rigotti, all’Oltrepò per il lancio del Distretto di Qualità di una terra che di qualità ne fa tanta, ma pochi poi la percepiscono. E prima e dopo i mille incontri che avvengono al Vinitaly che comunque resta la più grande fiera del mondo del settore. Bel finale , leggero e stimolante nell’elegante Hotel Victoria, con i manicaretti di Carmine Calò e la potenza espressiva del Winston Churchill, uno dei più grandi chamapgne del mondo, Pol Roger importato da Heres.
I nuovi chef stellati della Campania danno prova di crederci, di essere uniti. Avevano cucinato assieme alcune settimane fa al Romeo di Napoli, fanno il bis alla Trabe di Paestum con la sola assenza, ed è un peccato, di Rosanna Marziale. Un bel messaggio che, aldilà delle problematiche che comportano cene così lunghe ed impegnative, la dice lunga sulle potenzialità di questa regione che ha trovato nella ristorazione un suo vero e ormai consolidato punto di forza.
Ben sette sono le nuove stelle in Campania. Una sola donna, Rosanna Marziale del solo ristorante indipendente premiato. Gli altri sono sono tutti ristoranti d’albergo a conferma di una tendenza nella guida Michelin a privilegiare questa tipologia di ristorazione che rispetto a quella classica garantisce una solidità maggiore e la garanzia di uno zoccolo duro di coperti.
30 anni di Soste e in 30 anni l’Associazione ha indubbiamente rappresentato il meglio della ristorazione italiana. Ne hanno fatto parte praticamente tutti, anche se magari qualcuno è entrato ed uscito. In questi trentanni forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più per valorizzare la cucina italiana, ma almeno questa volta si presentano con un libro completo ed originale che fotografa al meglio lo status attuale.