La presentazione della guida Michelin è sempre una grande festa. Le stelle che cadono purtroppo non fanno notizia, mentre è gran festa per i nuovi arrivi. In larga parte sono giovani e quasi tutti transitati nel nostro premio Emergente Chef, motivo di più per sentirci orgogliosi.
Abbracciamo così tanti giovani che vedono coronare la loro carriera, da Franzese a Cilenti, da Bellingeri a Giubbani, da Biafora a Manduria e altri ancora.
Due doppie stelle, sempre troppo poche secondo noi rispetto alle aspettative di tanti bravi monostellati, ma almeno sono di quelle pesanti e ambedue meritate: Iannotti al Kresios e Giovanni Solofra a suggellare il trionfo della Campania.
Felici loro, ma un pochino anche noi, per i tanti riconoscimenti che i nostri giovani emergentei hanno raccolto.
Felice Lo Basso
Tutti a Piacenza per onorare le stelle Michelin. Tante le novità, alcune dolorose, come la perdita (da due a una stella) per due ristoranti storici come il Sorriso di Soriso e Vissani di Baschi. A loro va il nostro primo pensiero. Poi il secondo a chi ha trinfato: Enrico Bartolini, il nuovo che avanza a tutta velocità, secondo noi meritatamente. Il terzo pensiero è per le due stelle in Italia: dovrebbero rappresentare tra l’alta fascia della ristorazione italiana e sono un numero limitato. Erano già poche prima, ora sono anche di meno, doppi complimenti quindi a Mammoliti e a Doanto Ascani che hanno centrato l’importante traguardo. Chiudiamo salutando i tanti ex emergenti che hanno ottenuto la stella quest’anno, Gorini, De Santis, Puleio, Griffa, Raciti un grande abbraccio a tutti voi.
In alto sopra la galleria con affaccio su Piazza del Duomo: un locale di grande posizione e anche, giustamente, con ambizioni. La sala è curata, uno staff numeroso si prende cura dei pochi tavoli e altrettanti sono in cucina per realizzare le ricette e le tante sfiziosità in abbinamento. Conosciamo Felice Lo Basso da tanti anni, un pugliese che ha lasciato il suo mare per trovare fortuna e successo sulle Dolomiti e poi a Milano da qualcheanno. E’ sempre stato in alto, in Val Gardena, all’Unico (al roof del grattacielo) e ora anche qui domina dall’alto la piazza iconica della città. La sua cucina è fatta per farsi piacere, non è una nota di demerito, anzi un complimento. Nel senso che non sono nel suo stile abbinamenti rischiosi e azzardi contemporanei, ma tanti piatti centrati sul gusto pieno che vanno incontro ai desideri di una clientela che non rincorre l’avventura. Seguono questa linea e ci sembrano risuciti la tiella di riso e cozze e il risotto, mentre i tortelli soffrono di troppo intingolo. Ma la parte migliore della cena ci sembra l’inizio e la fine, con una serie di eleganti stuzzichini e i dessert altrettanto fini e precisi.
Un grande show quello di ieri sera sulla piazza del WTC riservata per l’occasione. Oltre 400 invitati a celebrare l’Italian Food, quello vero, qui portato e realizzato da tanti chef che hanno insieme collaborato. Presenti anche le Autorità, con il Ministro Martina in prima linea, a sottolineare l’impegno del Governo a sostegno dell’alimentare italiano e la novità della Settimana di Cucina Italiana nel Mondo che si articolerà in oltre 1000 eventi, a partire proprio da questa serata che ne rappresneta il lancio internazionale. Un lavoro notevole quello realizzato da It-Chefs con Rosario Scarpato sempre attivo e infaticabile.
Cotoletta o costoletta alla milanese? Il dubbio amletico viene rigorosamente sciolto da Alan Bay che precisa: la costoletta è il taglio di carne, la cotoletta è il nome della ricetta. E proprio alla cotoletta alla milanese è dedicata la nona giornata dell’IDIC (International Day Italian Cuisine) che ogni anno dedica questa giornata ad una ricetta tradizionale che viene poi eseguita nei 5 continenti dalle migliaia di chef che aderiscono all’iniziativa. E proprio a Milano si celebra l’evento con collegamenti con una diecina di ristoratori da tutto il mondo mentre un’altra diecina cucina in diretta la cotoletta che viene poi assaggiata e commentata da un piccolo gruppo di giornalisti e chef, tra i quali il sottoscritto. L’iniziativa è bella e opportuna, noi l’abbiamo sempre seguita e la seguiremo con piacere, mentre ci complimentiamo ancora con Rosario Scarpato che l’ha ideata, e Maurizio Palazzo che ha organizzato l’evento all’Hotel lagare di Milano.
Il Summit si chiude per noi con la più bella serata che si potesse organizzare e quindi ci complimentiamo con Rosario ed Aira (instancabili organizzatori), con gli oltre 40 chef che hanno contribuito all’evento, e con lo staff del Marquis che ha realizzato il tutto con grandissima professionalità. Un centinaio i prodotti in assaggio, tra formaggi affettati ecc, una diecina i vini, tante le ricette degli chef, e anche la pizza presente, come la carne di Fracassi. Presente l’ambasciatore d’Italia qui a Dubai ed altre autorità, la festa ha avuto un ritmo veloce e piacevole, si è animata con le premiazioni, rilassata con la musica, ha mostrato lo stato di salute della cucina italiana anche in trasferta ad oltre 500 invitati di riguardo. C’è da esserne fieri. Ancora complimenti a tutti e in fondo anche a noi che abbiamo dato un piccolo contributo a questo bell’evento.
Dopo la visita all’Expò una bella chiusura di giornata nel chiostro di Villa La Torretta, un albergo storico contornato dal verde. Siamo alle porte di Milano, a Sesto, e sembra di stare in campagna. Bella anche la cena, con gli stuzzichini di Felice Lo Basso e i piatti realizzati da vari chef. Domani il tour continua, direzione Firenze.
Si parla tanto di cibo, ma poco della maggior fonte dei prodotti alimentari: Le Cooperative, che rappresentano la base strutturale della nostra agricoltura. In vista dell’Expò le Confcooperative della Lombardia hanno presentato i loro prodotti e, forse per la prima volta, hanno coinvolto anche gli chef. Abbiamo seguito l’organizzazione di questa serata con l’aiuto indispensabile dello staff delle Confcooperative Lombarde (da elogiare in toto e in particolare Enrico De Corso e Riccardo Oldani). Non è stato semplice: la location è bellissima ma non facile, abbiamo chiesto agli chef di cucinare integralmente con i prodotti delle varie cooperative che sono stati inviati nei giorni precedenti l’evento, e non potendo realizzare lo showcooking sono stati preparati dei video. Insomma un’organizzazione abbastanza complessa per una cena, ma il risultato è stato di ottimo livello e i presenti, i dirigenti delle cooperative, hanno a lungo applaudito ed espresso il loro plauso all’iniziativa. Un’apertura verso l’esterno che speriamo sia di buon auspicio e venga ripetuta in un’occasione importante come quella dell’Expò.
Ci è sempre piaciuto il locale, per la sua invidiabile posizione all’ultimo piano di questo edificio della “new town”, per la sua conformazione moderna (grande cucina a vista, e grandi vetrate trasparenti sulla città), per il suo arredo originale. E poi qui si mangiava bene prima con Baldassarre, e bene adesso con Felice Lo Basso. Un’evoluzione comunque c’è stata, sia nell’arredo ora meno d’impatto, e più rassicurante, ma sempre curatissimo, e in cucina dove allo stile mediterraneo e un pò romano di Fabio, arrivano ora i sapori più decisi e meno sfumati di Felice. Una cucina quindi ricca di colori, di gusto, ma non per questo pesante o barocca, una cucina che non stanca e che deve solo essere più attenta all’equilibrio (maneggiando forti sapori un pò di rischio c’è) come nel caso del carpaccio di cervo e della rana pescatrice. Ma quando invece la misura è raggiunta, l’impatto gustotativo è pieno e convincente: i canederli di gamberi e speck, i tortelli di ceci, il dessert finale. Un bel salto per Felice, e dobbiamo dire che riesce a far convivere le sue esperienze (origine pugliese, riviera romagnola e val gardena) in una buona sintesi.
Ogni anno si celebra l’International Day of Italian Cuisine, la festa della cucina italiana nel mondo, il 17 gennaio giorno della festa di Sant’Antonio Abate protettore degli animali. E ogni anno migliaia di chef in giro per il mondo preparano per i loro ospiti la stessa ricetta ogni anno diversa. Quest’anno è stata la volta della parmigiana di melanzane e ci siamo ritrovati a Villa Torretta a Milano, un albergo grande ospitale e molto bello, in tanti a celebrare questa giornata. Presenti anche una ventina di chef di Milano, ed altri venuti da lontano come Gianfranco Bruno (Masserie del Falco in Basilicata), Luca Abbruzzino (Catanzaro), Francesco Guarracino (Bice Mare a Dubai) e inoltre ci sono stati collegamenti con chef a Singapore, Hong Kong, Beirut, Olanda. Il tutto sotto la regia attenta di Rosario Scarpato, anima degli It-Chefs, l’associazione dei cuochi italiani el mondo, aiutato per l’occasione da Maurizio Palazzo dell’Hotel Villa Torretta. Senza aiuti e contributi l’Associazione porta avanti grazie una preziosa opera di diffusione dei nostri veri valori gastronomici, speriamo che un giorno le Istituzioni se lo ricordino.