Ci dispiace innanzi tutto per chi la stella la perde, non sono in tanti, ma ci sono almeno due perdite dolorose: La Tenda Rossa e Agata&Romeo. Numerose le nuove stelle, ma nel rango di una, mentre l’alta classifica langue: nessun nuovo tre stelle e solo due nuovi due stelle. Si fermano l’Alto Adige e il Trentino (anzi arretrano), in avanti il sud: Sicilia e Campania (ormai la regione più stellata) e avanza quest’anno una sorprendente Toscana….effetto Renzi?
Fiammetta Fadda
Grande l’inizio con Massimo Bottura che ha saputo essere trascinante come pochi. Non tanto e non solo per quello che dice, ma per la passione e la capacità di coinvolgimento che ci mette. Dopo di lui una parata di chef celebri trascinati qui dall’amore per la mozzarella di bufala, ma anche dal grande lavoro di raccordo fatti da Barbara e Albert Sapere, bravi come sempre.
Dom Perignon secondo atto, va in scena nella famosa scuola di cucina del Gritti, protagonista il rosè 2002, secondo protagonista lo chef Pascal Tingaud con il menù “paradox” ideato da Jean-Francois Piège per l’occasione. Paradosso in onore al vino che in effetti è uno straordinario equilibrio tra finezza e complessità, tra eleganza e forza. Un vino che fa onore a questa celebre Maison, un vino al quale è difficile trovar un difetto: con un frutto ben bilanciato, che compensa con la sua dolcezza originaria l’austerità del dosaggio, uno sviluppo in bocca piacevole e mai piacioso. Un pranzo veramente ben organizzato, con tanta classe anche nel servizio e nello stile.
Maccaturo, questo il nome del tovagliolo, quello a scacchi bianchi e rossi, un pò grezzo e pesante, dove si usava mettere la polpetta, la parmigiana, l’avanzo del pasto del giorno precedente o la pietanza fatta espresso. In genere piccoli bocconi saporiti e sostanziosi , gustosi e corroboranti per gente che aveva lavorato duramente tutta la giornata e poi a sera doveva ritemprarsi.
Quest’anno è arrivato qualche giorno in anticipo,un pò come la primavera. Con un’ora di meno di sonno, dovuta all’ora legale eccoci all’inaugurazione. Nuova formula, si inizia dalla domenica, una giornata che risparmia le file e quindi promette bene. Tanti vini,ma anche tanti cuochi. Qui sopra una composizione dello chef Pier Luca Ardito di Maso Franch nello stand di Cesarini Sforza.
Gli itinerari golosi sono anche itinerari obbligati per territori come il Salento.
Cena in omaggio ad Alain Ducasse giunto a Milano per partecipare a Identità Golose. Elio Sironi, chef del ristorante, si è ben destreggiato con una serie di “piccoli morsi” , in realtà crudità di pesce, che accontentano un pò tutti in queste occasioni , e sfoderando poi come piatto forte uno straordinario maialino sardo.