Florence Guyot è di Lione, per noi tra le città più belle e vivibili d’Europa, ama (e produce) champagne ed ama l’Italia. Come non volerne bene? Passando per Lione, un piacere quindi fermarci e passare alcune piacevoli ore insieme. Intramezzate da brindisi e terminate al Tetedoie (testa d’oca) nome del locale (bellissimo con grande panorama sulla città), e dello chef, bravo e allievo del grande Paul Bocuse.
Florence Guyot
Non tornavamo da tanto tempo, succede sempre così quando le cose migliori le hai sotto il naso (casa), le dai per scontate! L’occasione è stata un veloce light late lunch, quasi una merenda, quando in due abbiamo chiesto ad Enrico Pierri di proporci qualcosa di piccolo e di sfizioso. Abbiamo chiesto anche un solo calice di bollicine (la lista nella carta dei vini è sterminata e molto complessa, frutto dell’incessante ricerca di Elena Lenzini, patronne storica del locale insieme a Pierri). Ci hanno servito con grande eleganza su impeccabili tovaglie di lino, posate d’argento e ceramiche di Ravello, della magnifica mozzarella di bufala campana dop, un’insalata di differenti tipi di pomodori, un battuto di scampi, una sauté di vongole al fumo, dolcini, coccole e un’anteprima golosa: il panettone alle albicocche del Vesuvio, realizzato nel nuovo laboratorio della famiglia che possiede il brand “Gentile” il noto pastificio di Gragnano che ha una partnership con il san Lorenzo. Unica pecca? La prossima volta varrebbe la pena di ricordare ai commensali che il vino non viene servito a calice e dunque ci siamo ritrovati a pagare l’intera bottiglia, senza peraltro averla scelta!
Ieri sera si è conclusa la gara dedicata alla Pasticceria, con la vittoria della Francia, Etienne LEROY, Bastien GIRARD, Jean-Thomas SCHNEIDER e oggi inizia la due giorni dedicata alla finale mondiale del Bocuse d’Or. Due giorni importanti che vedranno riunire qui a Lione decine di migliaia di chef da tutto il mondo (si calcola tra i 25 e i 30000) per assistere all’evento più importante ed atteso. E ieri siamo andati un pò in giro per questa grande fiera.
C’è molta Italia al SIRHA di Lyon una delle più importanti, se non la più importante, fiera della ristorazione al mondo. Italianità è una parola che si sente o si vede in giro e la cosa ci fa piacere. Coniugata con i piatti di Igor Macchia allo stand della Lavazza, in alllegria in quello dello champagne Guyot. Pochi italiani in giro e quando ci si incontra è festa!
Che fatica il Vinitaly! Alla fine si è veramente stremati, perchè tanti sono gli incontri gli assaggi le impressioni scambiate. Le immagini aiutano a rimettere a fuoco i momenti salienti, dal nuovo spumante dei Fratelli Berlucchi dedicato al pinot bianco anche se si chiama Freccianera, alle straordinarie bollicine biodinamiche di Premiere, dalla purezza dello zero infinito di Poier per concludere con i grandi baroli di Cavallotto e di Vajra. E tante altre cose ancora!
Una calda serata romana quella di ieri sera. Per combatterla niente meglio di uno champagne, ci siamo detti. Eccoci quindi alla Bottega Christofle pensando di incontrare Florence Guyot, Lei non c’era, lo champagne sì, e anche due belle modelle. Per rientrare si passa per forza di fronte all’Enoteca del Parlamento e l’amico Daniele Tagliaferri ci apre un’altra bottiglia (famosa) di champagne che si abbina benissimo alla mortadella de La Favola. Ad un passo è il nuovo locale di Anna Maria Gabrieli, il Like, un saluto è d’obbligo, e il Moet pure. Pensavamo di avere finito, ed invece incrociamo fuori de La Rosetta un Massimo Riccioli in grande forma.D’altronde sta seguendo il Capofaro alle Eolie e presto lo troveremo al Majestic al posto di Filippo La Mantia. La serata era calda, ma dobbiamo dire che lo champagne non è mancato!
Borgo a Corsignano nel Casentino, dopo Vico la festa continua, in un altro ambiente bellissimo, più verde e rilassante. Simone Fracassi fa ormai le cose in grande, profonde in questo evento tutta la sua energia e simpatia, ed è tanta roba. Siamo alla decima edizione, in dieci anni la cerchia degli amici si è allargata di molto, ma resta intatto al momento la fresca spontaneità che ha sempre animato questo evento. Auguri e complimenti Simone per i primi dieci anni!
Una fiera più ridotta rispetto al passato, ma sempre sufficientemente varia. Il surgelato la fa da padrone, ma non mancano aziende più artigianali e qualificate, soprattutto nei (pochi) stand regionali.
Qui sopra e a seguire qualcuno dei prodotti innovativi segnalati a Sapore, la rassegna di enogastronomia di Rimini. Rassegna storica, prima si chiamava MIA, poi ha cambiato nome e contenuti varie volte, si è fusa con Pianeta Birra, ha creato e abbandonato Divino Lounge (oggi semplice serie di desk di aziende vinicole), insomma non trova pace.