Pranzo ad alto livello, grazie a Guido Folonari che ci ha abituato da tempo a grandi vini. Dal brut reserve Heidsieck ai nuovi bianchi dell’Alto Adige, passando attraverso barolo, brunello e bolgheri (difficile fare la classifica) per chiudere a sorpresa con un fantastico Oenotheque Charles Heidsieck di antica data. Guido è anche un piacevolissimo commensale e il pranzo è veramente volato via. Eravamo all’Enoteca al Parlamento, regno da un paio di anni di Massimo Viglietti, che per carattere è l’opposto di Guido, uno chef schivo e taciturno, che però ha indubbiamente talento, non si tira indietro, e ama il rischio. L’inizio è una splendida zuppa di fagioli, meno entusiasmanti ci sono sembrati il coniglio e la guancia, mentre buono il più tranquillo dessert.
Francesca Pelagotti
Arriva la primavera e puntuale il Vinitaly con il suo fascino e i suoi problemi. Il clima (non solo quello meteo) è disteso, il vino si vende bene e sono tutti ad inseguire l’estero. I vignaiuoli italiani per sopravvivere viaggiano sempre di più e pensiamo sia un bene. Grande festa in Franciacorta con gli amici di Intravino, ottimo pranzo pe riabbracciare Piero Bertinotti, e chiusura con le bollicine straordinarie di Heidsieck importato da Philarmonica di Guido Folonari. Grazie infine a i tanti amici che abbiamo incontrato in questa prima giornata.
Tre chicche in una: la bellezza dell’Imago il ristorante gourmet dell’Hotel Hassler, la cucina di Francesco Apreda, i vini di Castiglion del Bosco che erano poi il motivo della cena. Con questi presupposti le cose non posson che andar bene e tra una bottiglia e l’altra spiegata con apprezzabile semplicità informale dall’enologo Cecilia i vini hanno accompagnato gli assaggi dello chef. Il vino migliore? Il brunello Campo del Drago 2008 da una vigna in cima alla collina della tenuta. Il piatto migliore? Il collaudato risotto cacio e pepi. Prendiamo anche nota che l’importante tenuta è diventata operativa con il golf, le ville in affitto, l’albergo di sole suites e il ristorante (anzi due, accanto a quello gourmet c’è una più informale trattoria).
Guido Folonari è imprenditore di successo e di trascinante conversazione. Non ci siamo di certo annoiati ieri a pranzo, sia per i piatti di Agata che per i vini. Imbarazzo della scelta, dopo l’inizio notevole con i due brut reserve di Charles Heidsieck, importato da Philarmonica, due ottimi champagne davvero, e pensare che sono solo due basi! Poi tre grandi territori del rosso, Barolo, Brunello, Bolgheri, tre B classiche. Amiamo gli autoctoni ma questa volta diamo la palma al Millepassi di Donna Olimpia, la tenuta di Folonari a Bolgheri.
Sono al momento solo 7, ma sono nomi che contano e che tutti gli addetti ai lavori conoscono. L’elite degli importatori e distributori che comunque non vuole essere una “cupola” segreta, ma aprirsi a nuovi ingressi e ai media. Tutti hanno nel loro carnet almeno uno champagne e ieri a Roma si è per l’appunto celebrata la giornata dello Champagne. Da qui l’invito per brindare e raccogliersi attorno ad un tavolo nella tranquillità di un famoso ristorante romano, il San Lorenzo, che si è confermato all’altezza sia per il servizio che per i piatti in abbinamento. Visto il parterre,non era poi un’impresa facile accontentare tutti. Per informazioni su questo Club: Francesca Pelagotti 3667062302.