Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
Franco Pepe
Trenta anni di Gambero Rosso. Ci sembra ieri quando andai a trovarli in via Ripetta, e poi ancora più vicino casa a via Arenula, sempre con un grande e dovuto rispetto al loro lavoro. E in questi trentanni abbiamo visto crescere una realtà importante e consolidata. Una grande festa quella di ieri, con tanti personaggi che hanno fatto un pò la storia dell’Italia del gusto, con una bella regia e tanti applausi. Tutto perfetto? Quasi, un ricordo di Stefano Bonilli sarebbe stato secondo noi opportuno, e magari anche di Daniele Cernilli. E, dulcis in fundo, ci avrebbe fatto piacere abbracciare anche Clara Barra.
Vedere Simone Padoan e Franco Pepe assieme, non per un’esibizione, ma per sfornare pizze a getto continuo è un vero piacere. La Margherita a Dubai Marina è stata letteralmente presa d’assalto, come raramente abbiamo mai visto un locale. I camerieri facevano fatica a passare, ma hanno fatto i miracoli e le pizze arrivavano persono calde. Ma quando sono a Dubai il saluto finale è d’obbligo per Roberto’s, il locale italiano forse più frequentato (700 coperti al giorno!), per salutare il bravo e infaticabile Alessandro Miceli. Il Summit continua, ma noi torniamo.
Visti ieri a Identità Golose
Ormai i pizzaioli sono delle star, e forse anche per questo chiedono a gran voce le stelle che ancora gli mancano all’appello, quelle della Michelin. Chi sarà il primo ad ottenerle? la sfida è aperta e in prima linea troviamo Simone Padoan, Franco Pepe, Enzo Coccia, Massimo Giovannini, Renato Bosco, Gino Sorbillo. Questa la chiusura della giornata di ieri. Ma prima tanti incontri interessanti.
Ci aspettavamo una grande pizza tradizionale, e l’abbiamo infatti ottenuta, ma le due cose che ci sono piaciute di più non erano le classiche pizze, ma la pizza leggermente fritta e ripassata in forno in modo da acquistare una sua croccantezza calibrata perfetta e poi il calzone imbottito di friarielli, un pensiero a me che li amo. Due cose fuori carta che ci hanno conquistato. E come non citare questo magnifico “belvedere”, dove ci siamo goduti oltre questi ottimi assaggi, anche il tramonto di Caiazzo? Grazie Franco di quello che hai saputo realizzare.
Sembrava l’idea di un folle quella di andare ad investire in un rudere al centro storico per ricavarne dal piano al tetto vari livelli dedicati alla pizza, al laboratorio, all’ospitalità e tutti coniugati sullo standard più alto. Sembrava un’idea balzana, e invece si è rivelata vincente. Non solo ha vinto Lui, Franco Pepe, grande maestro della pizza, ma ha vinto Caiazzo, quasi senza saperlo, è diventata una meta ricercata dai gourmet e non solo. Qui ogni sera, grazie alle 2-300 persone che frequentano la pizzeria, il centro si sta ravvivando e la vita ricomincia, Si riapre anche qualche bottega, nel vicolo è spuntato il Buco, un piccolo locale, e intanto a breve sul corso Franco Pepe partirà con la sua nuova avventura: grandi panini firmati da Lui.
In 6 si sono presentati alle finali di lunedì dopo due giorni di qualificazioni: per il Sud Alessandro Izzo del ristorante Palazzo Petrucci; Fabio Cozzolino della pizzeria 50 Kalo; Roberto Miele della Taverna del Re. Per il Centro: Pier Daniele Seu della pizzeria Gazometro 38, Elio Santosuosso della Pizzeria Gatta Mangiona, Andrea Coppari della Pizzeria Mezzo metro pizza a Jesi. La finale ha poi decretato il successo di: Pier Daniele Seu e Elio Santosuosso per il Centro a pari merito e Fabio Cozzolino per il Sud. Li rivedremo a Roma. Impressionante il parterre della giuria: Renato Bosco, Giancarlo Casa, Stefano Callegari, Guglielmo Vuolo, Franco Pepe, Ciro Salvo, Enzo Coccia, Gianfranco Iervolino, (per non parlare di un certo Gianfranco Vissani che ha fatto capolino), ha condotto la finale Gino Sorbillo!
LSDM, secondo atto dell’evento a Ginevra: gran serata della pizza da KItaly, un originale nuovo locale molto piacevole ideato da Cristina Bortesi che speriamo abbia successo e che si replichi anche altrove. Su più livelli, fronte e retro, con diverse alternative e offerte, questa sera è tutto dedicato al gruppo della mozzarella e ai suoi pizzaioli. Pizza a gogò fino a tardi, e grande flusso di persone che possono così assaggiare un prodotto di alto livello.
Tutte le strade portano a Roma, ma non quelle della mozzarella, ma questo è un bene perchè secondo noi più lontano si va, meglio si valorizza questo prodotto che attualmente ci distingue in modo così identitario, un pò come il tartufo bianco. Mentre quest’ultimo ha sfondato da anni nell’alta ristorazione del mondo, per la mozzarella di bufala c’è ancora tanto da fare epresentarsi al Four Seasons di Ginevra, con il fior fiore dei pizzaioli e tre grandi chef, pensiamo che sia il modo migliore. Peccato solo che ancora qualcuno storce il naso invece di capire che frequentare simili ambienti, chiamare a raccolta grandi chef e operatori, collocare i nostri prodotti nella fascia più alta, è l’unico modo per valorizzarli e difenderli dall’Italian Sound di tante mozzarelle di bassa o media lega che sempre di più si fanno in giro per il mondo. Che dire se non bravi a Barbara ed Albert che con il Consorzio della mozzarella di bufala hanno organizzato questa prima tappa del viaggio? Seconda tappa è Londra, lunedì e martedì prossimi.