Siamo ormai al via, non dev’essere stato semplice, non tanto da un punto di vista strutturale (la scuola l’avevamo visitata già qualche mese fa) quanto organizzativo. Ma ormai ci siamo, gli allievi sono pronti e a a febbraio cominceranno i corsi. Apre così la prima scuola di alta formazione per il Servizio di Sala, con una serie di docenti illustri, con un programma innovativo (c’è pure un corso di attitudine e recitazione, in fin dei conti il ristorante è un palcoscenico). Inaugurazione domanica scorsa, con la banda, le autorità, e un bel pranzo (corroborante) con i vini della famiglia Cotarella, l’ottimo viognier e il recente acquisito brunello. Siamo contenti anche perchè si parla sempre più di sala, ma, cosa importnate, non in ordine sparso ma con l’idea di fare sistema tra le varie iniziative finora sorte.
Franco Ricci
Tre donne, Dominga, Enrica, Marta, tre C come Cotarella e tante altre parole, come ad esempio coraggio, creatività, costanza, culo (perchè no?) che vanno a passo di carica (altra C). Siamo alla Cantina Falesco prima, e poi al Museo del Vino di Castigliane in Teverina, per gli auguri di Natale, ma anche per la presentazione di un progetto. C’è un cambio di generazioni tra la prima e la seconda dei Cotarella, un ideale passaggio di consegne tra Riccardo e Renzo e le loro tre figlie, la dichiarazione di un impegno di quest’ultime a rilanciare in grande. Tutto sommato Riccardo e Renzo hanno scritto la storia del mondo del vino italiano pensando più all’esterno che dentro casa loro. Ora le figlie ripartono da Falesco per allargarne i confini, dividerne gli stili creando all’interno una superiore denominazione: Famiglia Cotarella dove ci mettono nome e faccia. E non solo, c’è anche il progetto di una nuova scuola di formazione (Intreccci con tre C) e tante cose ancora. Insomma una vera rivoluzione in famiglia e per annunciarla hanno fatto le cose in grande richiamando a Castiglione un bel numero di persone con un bel menù e tanti importanti vini, della loro collezione ma non solo. Che dire? ben vengano nuove generazioni con questa voglia di crescere lavorare ed investire, ci sembra purtroppo raro in Italia.
Prima Capri, poi Cortina, Orvieto, Todi in arrivo e altri all’orizzonte: L’Altro Vissani diventa sempre più un serial che rivedremo infatti anche alla tv e nell’editoria. Gianfranco Vissani è un pò come Marchesi, i due grandi chef sono diversi in tutto, ma non nello spirito e voglia di fare. Sempre pronti ad impegnarsi in qualche nuovo progetto, sempre pronti a prendere la valigia e andare in giro a metterci la faccia. Aldilà dei giudizi (e il nostro è largamente positivo per entrambi), costituiscono un bell’esempio per i tanti giovani che intraprendono questa strada. La fortuna premia anche gli audaci….. che giornata di sole quella di ieri a CasaVissani! la migliore di tutta l’estate e i tanti ospiti si sono così goduti il bel parco che racchiude il famoso ristorante.
Vitigni autoctoni dai nomi strani, ma (quello che conta) interessanti nel bicchiere dimostrano le antiche radici della cultura enologica in Romania. Oggi cominciano ad affacciarsi fuori e a cercare quel confronto che è indispensabile per crescere ulteriormente. Dobbiamo a Marinela Vasilica Ardelean (rumena di nascita residente in Italia) aver organizzato questa presentazione così completa, con un’introduzione sul territorio, la presenza delle istituzioni e dei produttori, la degustazione di tutte le etichette e l’approfondimento verticale di alcune. Seguirà anche un libro e speriamo altre iniziative che ci faranno conoscere meglio questa nazione di antica storia che è sempre stata vicina alla nostra cultura come testimonia il nome, la lingua e l’immediata intesa che si crea tra noi e loro quando si parla di vino e di cibo.
Dopo giorni di assenza per Sanremo e Vercelli, eccoci di ritorno a Roma che ci accoglie con una doppia serata: i vini dell’Oltrepò presentati all’Hilton, e quelli della Tenuta D’Alessandro di Cortona abbinati ai salumi e alle carni di Simone Fracassi, celebre macellaio del Casentino. Siamo in due belle cornici, quella dell’Hilton e quella più semplice ma suggestiva di Casa Bleve, a ridosso del Pantheon.
Preoccupato? non sappiamo, comunque ci vuole del fegato per fare un investimento di queste proporzioni di questi tempi. Oscar Farinetti è un imprenditore, uno dei pochi rimasti in Italia, che sanno dare stimoli, tentano di percorrere strade nuove, non si arrendono e vanno avanti. Speriamo che altri lo seguano, per ora come gastronomi e romani, lo ringraziamo. Oggi, primo giorno di Eataly a Roma, ci siamo andati ieri sera, per godercelo prima dell’auspicato diluvio.
Quando chiama Dom Perignon, in molti rispondono. Un’occasione unica quella di assaggiare alcune annate di queste grandi etichette. Notevole anche il contorno: Villa Aurelia è una location di grande classe immersa nel verde del Gianicolo, e lodevole il menù scelto, non una serie di piatti cucinati, ma di grandi prodotti dell’ agroalimentare italiano.
Grande serata all’ Hilton per la proclamazione degli Oscar del Vino 2010 (sul sito di Bibenda l’ elenco completo). Regista Franco Ricci, con Elisa Isoardi presentatrice.
Paolo Zoppolatti vince il terzo Trofeo dell’ Uovo, il torneo degli chef della Prova del Cuoco con una minestra asciutta di pasta grattata con asparagi bianchi testina di vitello formaggio montasio e melissa.
Serata di gala a Vite in occasione di Squisito. Cucina Vissani, accorrono in molti.