Il posto è sempre stato bello, anzi bellissimo, e si è sempre mangiato bene. Bisogna dare atto al titolare, Giorgio Scarselli, di aver sempre saputo valorizzare questa baia stupenda anche da un punto di vista gastronomico dove altri si sarebbero accontentati di una normale cucina di pesce. Ma Giorgio ha nel cuore la ristorazione, la passione dei vini (ed infatti la cantina è sorprendente per un lcoale così vicino ad una spiaggia) per il buon servizio. E non si ferma mai: a fine anno aggiungerà qualche camera e di sicuro sarà, conoscendolo, di ottimo livello. Il ristorante ha spesso cambiato mai, senza perdere di qualità, ma di certo la discontinuità non ha giovato. Speriamo che questa sia la volta buona, in cucina una chef particolare: Fumiko Sakai, di chiara origine giapponese ma ormai per tanti versi italianissima. Quasi fin troppo nel senso che si avverte nel percorso del menù il comprensibile desiderio di esibirsi in una serie di ricette molto legate al territorio con uno stile più tendente al barocco napoletano che al minimalismo giapponese. Come dire che a volte si complica la vita più del dovuto, ma è indubbio che alcuni piatti sono bellissimi e spesso anche buoni. Però di sicuro ha tecnica e tanta voglia di fare, e sarà interessante seguirne l’evoluzione.
Fumiko Sakai
E continuano le maratone degli assaggi con il “pranzo delle promesse” nel ristorante di Gennarino, per pochi invitati, ma sono tanti sempre in cucina. Ci accoglie un festival di assaggini come aperitivo, tra i quali spicca un buon “mini stone”, un minestrone di radici di Giulio Coppola, e poi a tavola per i piatti serviti. Arriviamo a completare i primi, cediamo sui secondi e sui dessert. Piatti buoni, tra i quali la piena lode va’ all’ultimo assaggio, i ravioli di Gorini, di eccelso equilibrio.