Un piccolo grande evento il Corto Circuito dei Contadini, piccolo per dimensioni, grande per i prodotti esposti e per il messaggio di coesione e professionalità che produttori, cuochi e appassionati hanno tutti insieme dato. Arrivare a Vieste non è facile e avere tanti visitatori fuori stagione con il tempo incerto perfino il lunedì credo che abbia sorpreso un pò tutti. Non sono state poche le difficoltà iniziali, come spesso accade nella prima edizione di un evento, ma alla fine tutti contenti.
Gegè Mangano
Prima giornata di Cooking for Art con le prime selezioni. Si parte con il nordovest: con Matteo Badaracco del Giardino degli Indoratori di Genova, Mattia Ragazzi del Carlton di Bologna, Mattia Borroni dell’Alexander di Ravenna, Vincenzo Manicone di Villa Crespi di Orta. Una bella gara e alla fine va in finale Vincenzo che la spunta, di poco su Mattia Borroni e Matteo Badaracco. Seconda selezione con Carmine Migliaro, ALberto Buratti di Koinè di Legnano, Guglielmo Paolucci, Stefano Cerinai di Tano passami l’olio, tutti in gara per la Lombardia. Gara ancora più equilibrata, un vero terno al lotto dove alla fine esce vincitore Guglielmo Paolucci. In contemporanea nell’altro padiglione si svolge la gara della pizza guidata da Davide Oltolini con l’aiuto di Stefano Caallegari. Al piano di sopra sfilano i territori presentati da Lorenza Vitali, dalla Val d’Ossola con il bravo Giandomenico Iorio del ristorante Belvedere alla Silvia Regi del Falconiere di Cortona, da Gianfranco Bruno della Masseria del Falco di Forlenza Gegè Mangano di Jalantuomene di Monte Sant’Angelo per il Gal Gargano, per finire con Adi Blako del Collio Sloveno. Oggi si continua con altri eventi: la gara dei Pastry Chef, le premiazioni degli Alberghi del Touring, le gare dei gioveni del Nordest.
Gegè Mangano e Monte Sant’Angelo
Il carattere è burbero, ma la cucina e la passione non mancano (come è scritto ovunque anche sul grembiule dei camerieri). Monte Sant’Angelo merita la visita a prescindere con il suo caratteristico centro storico ben tenuto e la chiesa di San Michele, ma certo è che Gegè con il suo Jalantuumene offre un motivo in più: cucina semplice, quasi didascalica in omaggio agli splendidi prodotti della zona (formaggi, verdure, pane in prima linea). Potrebbe forse osare un tantino di più, ma di certo non è incoraggiato dalla scarso flusso turistico nonostante il paese sia tra i più belli della regione e i dintorni non da meno. Oggi ha anche le prime due camere, belle, accoglienti con qualche arredo di pregio, altra ragione per venire a trovarlo.
Jalantuumene a Monte Sant’Angelo
Monte Sant’Angelo è il cuore magico e incantato del Gargano. Qui un tempo i crociati si fermavano prima di partire per l’Oriente, qui sono transitati milioni di pellegrini per pregare nel Santuario di San Michele, il cui nucleo originale (la Grotta) risale ai Longobardi. Attorno al Santuario il paese si è sviluppato in modonaturale e grazie a Dio è ben conservato senza troppi guasti. In una deliziosa piazzetta del centro si affaccia questo locale con doppia veste: la Locanda di poche camere che ha preso il posto del ristorante orginario, e il nuovo ristorante che si è trasferito a pochi metri. A gestirlo la famiglia Mangano con Gegè alla guida. E’ un personaggione, pieno di carica umana e simpatia, sulla breccia ormai da tanti anni, ma sempre fedele al suo credo originario: grande amore per il territorio, difesa delle tradizioni, ma anche capacità di ravvivarle con un approccio nuovo e più moderno. Ha costruito un ambiente grazioso e romantico, e i piatti puntano sulla semplicità (a volte fin troppo didascalica) per cercare di non rovinare gli ingredienti così ben selezionati e soddisfare con spontaneità e pulizia la clientela che qui arriva e ritorna volentieri.
Una piacevole e gobidile serata quella organizzata nel nuovo ristorante Metamorfosi di Roma.