Giancarlo Tavani è qui dal 2005, eppure sembra un secolo talmente bene si è inserito nel contesto e ha fatto di questa trattoria uno degli indirizzi più celebri e frequentati della regione. Merito di una cucina sapiente ed oculata che ripropone la tradizione, e qualche divagazione non azzardata a complemento. Il tutto in semplicità ma con un occhio alla carta dei vini e al suo servizio. L’arredo è rimasto semplicissimo, quasi basico (forse pure troppo, specie nella veranda estiva), ma un’occhiata ai prezzi fa capire come alto rimanga il rapporto prezzo qualità. Sul lato gastronomico si conferma una cucina più che affidabile e in sala Giancarlo è sempre l’oste che vorremmo trovare in tante osterie d’Italia.
Giancarlo Tavani
In questa piccolissima frazione di Parma si è sempre mangiato bene. Qui ci sono I Due Platani, tempio indiscusso della cucina tradizionale, mentre quattro passi più in là, in una struttura di ampio respiro a due livelli, si è sempre proposta un’alternativa. Un tempo si chiamava Piccolo Principe, ben gestito con una cucina poco tecnica ma personale ed elegante. Oggi è un’altra coppia, giovane, che ha reso il locale più bello e luminoso e, sicuramente, con più ambizioni: Martina Chianese e Benedetto Crosta, ambedue in sala, appassionati di questo lavoro. In cucina hanno chiamato un altro giovane, Vincenzo Dinatale poco più che trentenne. Si era, anni fa, distinto a Emergente Chef, ora lo ritroviamo molto più maturo, tecnicamente irrobustito da un’importante esperienza dai fratelli Roca a Girona. E qui da sfogo al suo estro, che sembra inesauribile, in un menù che per gli amanti del gourmet è una chicca golosa e che fa onore al titolo del locale. Ogni piatto è uno sfoggio di cultura e di complicazione, con qualche inevitabile inciampo vuoi per fraseggio ridondante, vuoi perchè la crescita non è ancora terminata come è ovvio vista l’età. Tra gli antipasti spicca un coraggioso cuore marinato intelligentemente accoppiato a mandorle croccanti, tra i primi decisamente meglio le due paste secche (molto lavorate ma senza perdere in golosità), mentre il risotto e i tortelli restano confusi. Troppo coperti pure i secondi anche se si apprezza l’estetica del nasello e si chiude con due dessert che puntano sul dolce (nella cucina gourmet non è scontato) con successo. Un locale da seguire per i tanti stimoli, non ultimo la sala giovane e cortese e il segnale positivo che arriva dall’abbraccio di Martina e Benedetto con Giancarlo Tavani, il patron (uno dei due) dei Due Platani: la qualità si può esprimere in stili e tecniche diverse, ma è importante fare sistema.