Due ricette, una a tema libero e una a tema obbligato. Nella seconda giornata il tema è la carne, e in particolare la pancia di vitella, un taglio minore, messa a disposizione da La Granda, grande azienda piemontese con carni di razza piemontese. Una bella sfida tra Puglia (tre cuochi) e Campania (due cuochi) che termina con un ex-aequo tra Davide Ciavattella e Isabella Potì. Piccolo inconveniente, Davide si presenta con una ricetta con gli scampi sfuggita al controllo iniziale. Il regolamento parla chiaro, non si possono utilizzare ingredienti costosi, ma la colpa è anche nostra di non aver controllato bene. Davide poi spontaneamente si ritira e lo ringraziamo per il fair play mostrato e per la professionalità che aveva comunque messo in evidenza.
Giovanni Gagliardi
Secondo turno del Centro, 5 concorrenti di tre regioni e nonostante la presenza di ben 3 toscani, nessuno di loro andrà in finale, mentre vincono ex-aequo dopo un lungo dibattito dei giurati, Ciro Scamardella e Alessandro Rapisarda che se la vedranno con Raffaele Lo Iudice vincitore della prima batteria. Una gara avvincente caratterizzata anche questa dalnotevole livello tecnico della gara, complimenti quindi anche a coloro che hanno perso, sono stati comunque molto bravi anche loro.
La Confagricoltura presenta l’olio novello con l’aiuto di tre giovani e bravi chef. Ci sembra un’ottima idea quella di unire il nuovo, il novello e l’emergente ed infatti il risultato è interessante ed il pubblico apprezza. Un filo d’olio esalta tre buone zuppe ed è il filo conduttore della serata.
Grazie forse anche alla crisi, abbiamo riscoperto la pizza. Ormai la rincorrono tutti, grandi chef e gourmet con idee, sperimentazioni, analisi del gusto e laboratori che sorgono qua e là in tutt’Italia. I pizzaioli storici, prima frastornati, ora sembrano reagire vedi Pepe a Caiazzo con il suo Tempio della pizza, vedi adesso i fratelli Salvo (Francesco e Salvatore) a San Giorgio a Cremano. L’antica e storica pizzeria è stata rivoltata e rinnovata con due nuovi forni, la sala luminosa, gli spazi della preparazione a vista e le toilettes lucide che ci potresti tranquillamente mangiare dentro.
Una lunga notte quella di ieri sera. Tacchi bollicine e finger food ci hanno accompagnato fin ben oltre la chiusura preannunciata dell’una di notte. Non abbiamo contato nè i tacchi nè le bollicine, ma certo non sono mancate gli uni e le altre. Ma soprattutto non è mancata l’allegria, la convivialità, la professionalità dei tanti protagonisti che sono arrivati attirati dall’evento. C’è voglia anche di divertirsi , pur nel rispetto dei tanti che in questi tempi non hanno vita facile e devono stringere la cinghia. Ma due bollicine e un giro di tacchi, magari stimolano a reagire anche nei momenti duri.
Ristoranti che propongono cucina napoletana ce ne sono sempre in numero sempre maggiore, non solo in Campania. Questa “La Locanda”, è a Terni, a Colle dell’Oro, dove (con altra gestione) troverete anche delle confortevoli camere. L’azienda Briziarelli ha presentato qui i suoi vini umbri (sagrantino, sangiovese ecc..) con questo abbinamento un pò inusuale per l’Umbria, non quindi con selvaggina o bistecca, quanto invece con genovese (vedi sopra i paccheri) e baccalà.
Cioccolatini preparati al momento ed altre squisitezze preparate da Elio Sironi, chef dell’ Hotel Bulgari a Milano, hanno allietato la presentazione della guida Metedivine. Sono venuti in tanti, segno che Metedivine incuriosisce davvero!
Emergente nord: ecco la finale!
Emozionati sul palco i 4 finalisti, questo l’ ordine di uscita (sorteggiato): Luigi Gandola del Salice Blu di Bellagio, Giuseppe Nasti ristorante Alla Fortuna di Grado, Davide Cannavino de La Voglia Matta di Genova, e Alessandro Cogliati de Le due Scale di Luino (Varese).
Una giuria importante è stata quella che ieri ha valutato i finalisti.