Il team, Marco Acquaroli, Marco Leandri, Fabio Tacchella, si ricompatta a Budapest per le ultime battute prima della gara di mercoledì. Siamo nell’ospitale Pomo d’Oro, ristorante di riferimento della comunità italiana a Budapest, dove i due Marco si appoggeranno per l’ultimo allenamento. Più che un ristorante, è una “via Italia” dove Gianni Annoni, il brillante titolare, ha creato una serie di locali ispirati al buon food&wine italico: gelateria, wine bar, gastronomia, scuola di cucina, pizzeria e ristorante…in attesa di ampliarsi ancora! Bella buona e calda l’accoglienza da parte dello staff di casa, a cominciare dal bravo chef Rosario, che si presenta con una cena di livello. Con i due Marco ne approfittiamo per pianificare le ultime mosse. Ormai ci siamo!
Giulia Ceccarelli
Come si costruisce un “Domaine” in pochi anni? con tanti soldi, ma anche tanta passione e determinazione. Alla fine degli anni novanta ecco il Castello di Colle Massari, poi quasi subito arriva Grattamacco, una delle aziende più note di Bolgheri, acquisita da Piermario Meletti Cavallari, mentre molto più duro dev’essere stato convincere Piero Palmucci a cedere quel gioiello che risponde al nome di Poggio di Sotto. Complimenti quindi alla tenacia di Claudio Tipa (con la sorella Maria Iris) e grazie anche all’invito di Cristiana Lauro che aggiunge estro ed effervescenza all’incontro con questi grandi vini.
Gran finale con la parte più attesa dell’evento: i 10 pizzaioli convenuti da ben tre continenti. Un finale denso e movimentato dalla pioggia che improvvisamente ha fatto la sua comparsa, ma i pizzaioli hanno dimostrato che non si arrendono alle intemperie e sono riusciti comunque a portare a termine le loro pizze. Il tutto ha dato un pò di suspense non prevista, ed ha ulteriormente contribuito a rendere più piacevole e completo il ricordo di questa bella serata.
Si chiude così un omaggio importante e dovuto alla nostra ricetta più famosa. La Confagricoltura è riuscita nell’intento di focalizzare l’attenzione sull’intera filiera, dalla terra che produce gli ingredienti di base, alla capacità dei pizzaioli nel realizzare i loro elaborati. C’è stata grande attenzione da parte di tutti, protagonisti ed invitati e traspira la voglia di continuare la valorizzazione di questo “capolavoro universale”.