Una serata veramente diversa quella passata in questo curioso, ma sicuramente gradevole The Craftsman. Sotto vengono programmate jam session, e sopra l’atmosfera non è da meno. In sala un team giovane accoglie e segue con professionalità, in cucina è Mattia Trabetti, con noi anni fa a Stoccolma per il Bocuse d’Or di Diego Rigotti e che ora ritroviamo in piena creatività. Quello che arriva sulla tavola è un’onda di intuizioni ed emozioni raccolte nei 5 continenti e riproposte con disinvoltura e comunque buon bagaglio tecnico. Spesso la proposta risulta non pienamente pagante, cioè il viaggio verso l’ingrediente etnico non vale forse lo sforzo sostenuto, ma allo stesso tempo raramente lo chef va in piena confusione come spesso ci è capitato in situazioni similari in altri locali che tentano questo tipo di avventure, e alla fine comunque la godibilità e il divertimento è assicurato. Serata doppiamente spumeggiante perchè eravamo con Valeria Alberti (grazie dell’invito!) e Giuseppe Prestia di Venturini Baldini che ci hanno fatto assaggiare alcune delle loro etichette (più che gradevoli).
Giuseppe Prestia
Le tenuta che non ti aspettavi! Non la conoscevamo e siamo rimarti sorpresi da questa azienda agricola che sembra di stare in Maremma per gli ampi spazi e la collina degradante, non verso il mare, ma verso la pianura. Un corpo unico con in basso la cantina, in alto la storica villa, le vigne e il bosco nell’intorno. Migliaia di alberi secolari accompagnano il percorso mentre Giuseppe Prestia, il nuovo proprietario ci descrive i confini del suo progetto di recupero, che è già iniziato, ma che si vedrà compiuto tra qualche anno con l’aggiunta del resort e del ristorante mentre si consolideranno le produzioni di vino e di aceto balsamico. Così la vecchia tenuta di Manodori prima e Venturini Baldini dopo, si riavvia ad avere il successo e la fama che merita per la sua posizione, bellezza e storia.