Tutti a Piacenza per onorare le stelle Michelin. Tante le novità, alcune dolorose, come la perdita (da due a una stella) per due ristoranti storici come il Sorriso di Soriso e Vissani di Baschi. A loro va il nostro primo pensiero. Poi il secondo a chi ha trinfato: Enrico Bartolini, il nuovo che avanza a tutta velocità, secondo noi meritatamente. Il terzo pensiero è per le due stelle in Italia: dovrebbero rappresentare tra l’alta fascia della ristorazione italiana e sono un numero limitato. Erano già poche prima, ora sono anche di meno, doppi complimenti quindi a Mammoliti e a Doanto Ascani che hanno centrato l’importante traguardo. Chiudiamo salutando i tanti ex emergenti che hanno ottenuto la stella quest’anno, Gorini, De Santis, Puleio, Griffa, Raciti un grande abbraccio a tutti voi.
Giuseppe Raciti
Due giorni di presentazioni e premiazioni della guida, iniziando dagli alberghi e continuando con i ristoranti nelle varie categorie: Buona Cucina, Cucina d’Autore, Olimpo della Ristorazione. A tutti e per tutti i presenti stessa visibilità e accoglienza sul palco. Alla fine i premi speciali del Touring grazie al contributo dei nostri sponsor che ringraziamo: Lavazza (Moreno Cedroni, miglior ricetta con il caffè), Agugiaro&Figna (Casa Vitiello, per il design innovativo della pizzeria), il Consorzio del Parmigiano Reggiano (Rosanna Marziale, miglior ricetta con il parmigiano reggiano), Villeroy&Bosh (Il Duomo miglior mise en place), Toscobosco (Giuseppe di Iorio di Aroma, miglior piatto con il tartufo), Unox (i Fratelli Serva per la brigata di cucina), Pastificio dei Campi (ristorante Nonna Rosa, miglior primo), Berto’s (Open Colonna per le attrezature in cucina).
Grandi emozioni e grande vittoria di Martino Ruggieri. Era tra i favoriti, ma nulla era scontato. Infatti la sorpresa è forse venuta dalla bella preprazione dimostrata da Giuseppe Raciti e Roberta Zulian, due giovani chef bravi, ma con minor palmarès degli altri due concorrenti: Griffa e Ruggieri. Giuseppe e Roberta hanno infatti presentato delle belle soluzioni facendo un’ottima figura. Ma la sfida si è forse giocata (presumiamo, perchè non è stata letta la classifica finale, ma solo il vincitore), tra i primi due ad esibirsi: Paolo Griffa e Martino Ruggieri. E ha vinto il secondo, nettamente in quanto si è portato a casa anche il secondo premio, andato per l’appunto al suo commis,il bravo Curtis Mulpas. Martino Ruggieri, head chef a Parigi al Pavillon Ledoyen di Yannick Alleno, avrà il difficile compito di rappresentare l’Italia a Torino, giugno 2018, nella finale europea.
Conferenza stampa al mattino per ringraziare gli sponsor e presentare i destinatari dei contributi raccolti. La buona notizia è che questi contributi ogni anno aumentano grazie al sempre maggiore afflusso dei visitatori. E sono tanti soldi che portano a tanto “bene”, accanto all’Ospedale Santobono, usuale beneficiario, altre importanti iniziative sono state messe in atto. Alla fine ci si ritrova per il rpanzo degli Chef Emergenti nel ristorante di Gennaro Esposito alla Torre a Seiano e l’evento si chiude con la grande cena alle Axidie. Peccato che noi la salteremo per rientrare a Roma, dove manchiamo da oltre 10 giorni.
Cooking for Art non è solo la gara degli chef emergenti, ma c’è tanto altro intorno. La pizza occupa uno spazio importante sostenuta da sponsor come Agugiaro&Figna e Valoriani e attira larga parte del pubblico. Dobbiamo ringraziare Lorenza Fumelli per la sua inesauribile capacità a condurre la gara e tanti altri tra i quali citiamo almeno Stefano Callegari per la collaborazione prestata. Sabato qualificazioni per la finale di domenica, per 18 concorrenti si sono alternati presentando la loro pizza margherita. Domenica i 6 finalisti si sfideranno sulla pizza a tema libero. E intorno tanti prodotti, un panorama ampio e valido di quello che l’Italia dell’agroalimentare è capace di produrre con lo spazio della Confagricoltura in prima fila.
Zash è tra i migliori boutique hotel mai incontrati e non solo in Sicilia. Un restauro accurato e intelligente ha saputo coniugare la suggestione del vecchio palmento con la bellezza e funzionalità degli stili moderni. Anche la cucina non è banale. Giuseppe Raciti è forse il più dotato della nouvelle vague della ristorazione siciliana. Ha talento, ha conservato lo spirito un pò barocco del gusto siciliano, e lo sa anche presentare in forma moderna senza svilirne il senso. Però è ancora molto giovane e deve crescere per migliorare la tecnica di base e la finezza finale delle preparazioni. Ha l’occhio della critica accanto, ha la spinta del bellissimo ambiente dove lavora, speriamo riesca a procedere ad evolversi con giusta determinazione e senza fretta eccessiva. L’arancino è un suo cavallo di battaglia, fin troppo visto, come la trasparenza di gamberi rossi che in molti fanno, ma che qui trova una sontuosa realizzazione. Ci deludono un pò il tonno troppo coperto dal contesto e il risotto overcalorico, mentre piacevole ed elegante è il dessert finale.
Sono stati veramente bravi. In una cucina non loro con attrezzature non usuali, ingredienti poco familiari, materie prime in larga parte imposte….ebbene hanno realizzato un signor menù, senza quasi nemmeno provare le ricette, improvvisando e mettendosi con allegria in gioco: Silvia Moro, Carlo Nappo, Axel Casali, Marcello Tiboni, Giuseppe Raciti complimenti a tutti per lo spirito con il quale hanno affrontato la prova, per la collaborazione che hanno subito spontaneamente messo in atto e per l’ottimo risultato conseguito. Lode anche a Stefan Fuss, chef locale simpatico e disponbile come Tom padrone di casa. Con questa esibizione si chiude la seconda esperienza qui in Baviera con chef giovani italiani e crediamo che, aldilà dei possibili scambi commerciali, ben più importanti sono le esperienze e i confronti diretti tra giovani chef di varie origini e interessi che però alla fine si ritrovano tutti a parlare la stessa lingua gastronomica. Un grazie alla Camera di Commercio di Monaco, rappresentata da Alessandro Marino, di aver pensato a questo evento, che speriamo abbia un seguito.
E si lavora oggi per la cena di questa sera. Il menù è quasi obbligato su una serie di ingredienti di riferimento già assegnati, per cui non è semplice. Comunque viene fatta la spesa le materie prime complementari e i 5 chef si dividono il lavoro. Sono esperienze secondo noi molto istruttive, di confronto, con attrezzature, stili di cucina, ingredienti non sempre uguali ai nostri. A far da tramite con il suo prezioso aiuto e consigli è Stefan Fuss un giovane e bravo chef della Baviera (vicino Monaco). Tutti al lavoro per esser pronti per tempo e fare bella figura.
Ed eccoci a Ratisbona (Revensburg) dove gli chef prepareranno la loro cena. Piccolo giro in città, un bellissimo centro storico, per poi cenare in una storica birreria di quasi cinque secoli di vita. E domani è il loro giorno, vedremo quello che riusciranno ad improvvisare con i prodotti bavaresi.
Di nuovo in Baviera con giovani chef alla scoperta di un territorio, la Baviera, quasi confinante eppure già diversa. Siamo con un piccolo gruppo di giovani chef, conosciuti perlopiù ad Emergente, che si ritrovano insieme, allegri giovani ma già impegnati a costruire la loro personalità. Grazie all’impegno del Ministero dell’Agricoltura della Baviera e alla Camera di Commercio italiana a Monaco, guidata da Alessandro Marino, 5 chef da tutta Italia (Tiboni dalla Valdossola, Nappo dal Friuli, Moro dal Veneto, Casali da Bologna e Raciti dall’Etna) si ritrovano qui per scoprire la Baviera del gusto. Cominciamo dall’est, e andiamoa Passau bellissima cittadina alla confluenza dell’Inn con il Danubio.