C’è emozione, c’è la tensione della gara che dai box delle cucine arriva fino a dentro il teatro. Il Bocuse d’Or è rigore e precisione, i tempi sono scanditi dall’orologio, i movimenti e i passi contati e precisi. Non è facile gestire così tante situazioni diverse allo stesso tempo, ma una volta partiti tutto poi scorre per il suo verso giusto: i giurati, attenti e precisi; i candidati emozionati ma allenati allo stress. Primo turno sono 4: Stefano Paganini, Andrea Alfieri, Giuseppe Raciti, Giovanni Lorusso. Centrato il piatto del pesce, spettacolari i vassoi con la ricetta della carne.
Guido Barendson
Pizza, a che punto siamo? Dopo cinque anni di cavalcata mediatica, la pizza ha scalato ogni classifica mediatica e dal retrobottega dov’era relegata, ora ha un posto stabile nell’olimpo della comunicazione. Merito dell’orgoglio ritrovato dei pizzaioli, di noi giornalisti che ce ne siamo innamorati, del pubblico sempre più convinto che per 6-9 euro forse non si trova niente di meglio in giro. Di tutto questo si è parlato nei due giorni di convegno per concludere grosso modo, anche se con diverse sfaccettature, che ci vogliono ingredienti giusti, passione e formazione da parte dei pizzaioli e che quella del forno a legna è una battaglia bella, ma probabilmente destinata a perdersi. Il tutto organizzato benissimo, ma senza un assaggio di pizza (sic!), da Barbara ed Albert.
Arriviamo a Napoli per unirci all’evento sulla pizza di Formamentis. L’impatto con il Palazzo Caracciolo, che non conoscevamo, è notevole. La struttura si impone con l’ampiezza del disegno architettonico, la nobiltà degli spazi, la bellezza dei due chiostri ben protetti da due belle tensostrutture. Altrettanto non si può dire della ristorazione, che fa povera figura in un ambiente improbabile da bistrò datato e con uno stile anch’esso superato (….veli di parma con perle di cantalupo…). Ma la buona compagnia tiene su la serata.
E a Cooking for Art c’era anche una piccolissima “food zone”, così chiamiamo il punto dove chef famosi preparano le ricette nei nostri eventi. Qui si sono alternati La Locanda di Bu con Jenny e gli aiutanti di Antonio Pisaniello, seguiti poi da Salvatore Bianco del Comandante, il risttorante del Romeo. Altri momenti importanti, la presentazione di due libri, il primo di Enzo Coccia, dedicato ad approfondire tecnicamente e scientificamente i “perchè” di una buona pizza, libro fatto in collaborazione con l’Università di Napoli. E poi Top Charme di Teresa Cremona per il Touring Club dove si presenta una selezione di 100 indirizzi di ospitalità di charme, dove si troverà un’accoglienza che offre anche un qualcosa in più, cioè una storia da raccontare.
Ieri le due finali, del Centro e del Sud, con una prestazione molto allineata ed equilibrata dei vari concorrenti in gara. Ognuno doveva fare un menù partendo dagli ingredienti base con assaggi per ben 40 persone, impresa non facile in 4 ore di tempo. Per giunta il piatto di carne non era noto, ma gli ingredienti sono stati dati ai vari concorrenti alle 9 del mattino in una misterybox.
Da Taggia a Paestum la strada non solo è lunga ma anche difficoltosa. Eccoci arrivare verso sera sulle Strade della Mozzarella che ci portano in questo bel Grand Hotel Savoy dove ha sede l’evento organizzato da 7 anni da Barbara e Albert, due colleghi due amici. La prima impressione è quella di un evento meno dispersivo, più compatto e funzionale, diviso su due livelli e articolato in varie sale. Quella principale è quella riservata al “Congresso” e quando arriviamo è sul palco Anthony Genovese, e a seguire si chiude con il gelato di Valeria che facciamo appena in tempo a presentare. Comunque è un bell’inizio!
Jeff Koons è probabilmente l’artista vivente più caro e le sue opere realizzate in materiali poveri e vari sono nei principali musei del mondo. Usa spesso la plastica gonfiabile come in questo caso che vede l’opera riprodotta in edizione limitata per il Dom Perigonon rosè 2003, un vino che anche senza Koons offre emozioni a non finire. Prestigio chiama prestigio: siamo all’Hassler di Roma.
Laurent è Laurent-Perrier nobile champagne dal 1812. Lorenzo sta per San Lorenzo, sicuramente più recente (annata 2007) ma ormai un classico del pesce a Roma. Abbinamento che è difficile non apprezzare. Con in più la compagnia di tanti amici.
la degustazione di varie annate del Bellavista Vittorio Moretti con Mattia Vezzola, Vittorio Moretti, Daniela Scrobogna
Dopo la lunga parentesi meranese, ben 15 giorni di eventi intensi, eccoci a Roma. Ancora a brindare, con le bollicine di Terra Moretti, nell’ elegante “parade” allestita nei saloni dell’ Hilton.