Tutti a Piacenza per onorare le stelle Michelin. Tante le novità, alcune dolorose, come la perdita (da due a una stella) per due ristoranti storici come il Sorriso di Soriso e Vissani di Baschi. A loro va il nostro primo pensiero. Poi il secondo a chi ha trinfato: Enrico Bartolini, il nuovo che avanza a tutta velocità, secondo noi meritatamente. Il terzo pensiero è per le due stelle in Italia: dovrebbero rappresentare tra l’alta fascia della ristorazione italiana e sono un numero limitato. Erano già poche prima, ora sono anche di meno, doppi complimenti quindi a Mammoliti e a Doanto Ascani che hanno centrato l’importante traguardo. Chiudiamo salutando i tanti ex emergenti che hanno ottenuto la stella quest’anno, Gorini, De Santis, Puleio, Griffa, Raciti un grande abbraccio a tutti voi.
Gwendal Poullennec
Il podio è tutto suo: nessun nuovo due stelle e un solo tre stelle, Mauro Uliassi. Un trionfo largamente meritato per uno chef che ha sempre ottenuto ampi consensi, dal pubblico e dalla critica. 28 anni di carrierà, 28 anni che lo conosciamo, 28 anni che lo stimiamo, sia da un punto di vista professionale che umano. Auguri alle tante nuove stelle, tra le quali, anche quest’anno, numerosi gli ex Emergenti premiati e ne siamo felici. Anche per noi è un’importante gratificazione del nostro lavoro di scouting. Un commento sulla Michelin, che rispettiamo sempre per la sua autorevolezza e che rimane sempre un esempio da seguire. Però è indubbio che premia la ristorazione italiana soprattutto a livello di “base” come l’alto numero di 1 stella sta a testimoniare. Rimane esile il vertice rappresentato dalle 2 e dalle 3 stelle, e su una scala mondiale è il vertice a fare la differenza, e l’Italia in questo risulta essere indubbiamente penalizzata.