Difficile rifiutare l’invito: “caviale e bollicine” da Quinzi&Gabrieli storico ristorante romano di pesce. Inoltre c’è la curiosità del nuovo chef, Atmane, già prima al Settembrini, Marzapane ed in vari ristoranti londinesi. Insomma lo chef vale, come anche il fascino di questo locale che ha tuttora una clientela importante ed accoglie con classe immutata e pesce eccellente. Resta di fondo il problema della cucina, che ha spazi limitati, e speriamo quindi che Atmane abbia il buon senso di operare con misura e proporre poche ricette eseguite però con grande attenzione.
Ilaria Pipola
Nuovo ed ampio locale in quell’antica zona di Roma che dai Fori risale verso il Viminale, la Suburra, oggi un quartiere molto vivo, sia per la frequentazione dei turisti che dei romani. I locali si moltiplicano e questo nuovo cavalca la tendenza più diffusa: dal primo mattino a sera tardi cambia la proposta secondo le ore. Gli spazi sono gradevoli, in cucina la consulenza di Dario Tornatore è tranquillizzante, le proposte quindi equilibrate. Buoni i prodotti, in genere di DOL e quindi di origine laziale. Curiosità: c’è il forno ma non la pizza, infatti viene utilizzato solo per alcune cotture particolari.
Piove, e anche tanto qui a Roma, e puntuali arrivano le polpette. Un giorno scriveremo un libro sulla superiorità tecnica e gustativa della polpetta rispetto all’hamburger, e questo locale ne è un esempio lampante: 12 tipi di polpetta per accontentare una varietà di sapori, ingredienti, salse di livello grazie a fornitori di rispetto scelti con cura, a cominciare dall’ottimo pane croccante (altro che le scivolose brioscine di tanti hamburger che se la tirano in giro per l’Italia!) Dietro c’è la consulenza di Dario Tornatore, modesto e valente chef della Capitale.