L’abbiamo conosciuto dall’inizio, da quando si trovava nella brigata di Don Alfonso, poi seguito nelle prime e formative esperienze francesi, e poi alla ricerca di un locale vicino a Varese dove la sua famiglia si era trasferita. E poi ancora Galliate, ed infine Gallarate in questa bella e accogliente struttura dove crediamo potrà esprimere tutto il suo valore perchè è ancora giovane se non più giovanissimo come allora. Ma anche noi eravamo venti anni fa più giovani e qui capitiamo proprio in coincidenza del nostro compleanno di qualche tempo fa. La sala è ben arredata, la cucina ti sommerge con un vero tripudio di sfiziosità iniziali che poi hanno il loro controaltare in quelle dolci finali. Coccolati da mille bocconi di ottimo livello apprezziamo la sua crescita e maturità verso una cucina molto varia che però (fortunatamente) non dimentica la matrice campana per poi spaziare anche verso orizzonti più ampi, ma sempre con misura e giudizio. Le cose migliori? Tante, come ad esempio il merluzzo con latte di bufala, gli eliconi con la ventresca, le ottime triglie, e lo spettacolare assortimento di dessert finali. Meno riuscite alcune ricette per qualche dettaglio non centrato (il caviale lasciato sprofondare nella vellutata, gli spaghetti poco contrastati dalla colatura, il contorno che appesantisce un ottimo agnello, l’accostamento un pò azzardato del melone bianco), ma per l’appunto sono dettagli.
Ilario Vinciguerra
Ha vinto la creatività di Cristoforo Trapani che con le capesante arrostite con salsa mango e frutto della passione, e il tofu in crema di asparagi, ha convinto l’attenta giuria che comprendeva chef famosi e giornalisti di tutte le guide. Cristoforo Trapani, giovane allievo di Antonino Cannavacciuolo, è lo chef di Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia. Lato Pizza, anche qui una finale avvincente con la sorpresa di una donna non solo finalista ma anche vincitrice con merito grazie alle sue due pizze ( margherita e di fantasia) che hanno convinto la giuria guidata dal famoso chef Ilario Vinciguerra.
Una prima parte della giornata decisamente gustosa e interessante. Chef del calibro di Aurora Mazzucchelli, Ilario Vinciguerra, Marco Gubbiotti, Leandro Luppi e Alberto Conti hanno deliziato il pubblico proponendo due ricette: una libera e una a base di riso. Ecco una breve ma esaustiva selezione di foto.
Riso. Colture & cotture: Fiera in Campo 21-23 febbraio 2014 Vercelli: i partecipanti, Ilario Vinciguerra
Napoletano di nascita, classe 1975. Lo chef Ilario Vinciguerra vanta un notevole curriculum. La cucina di Ilario Vinciguerra è rispetto e conoscenza delle materie prime, tradizione unita alle nuove tecniche di cottura e un pizzico di ispirazione. I suoi piatti sono genuini e trasmettono emozioni.
Grande l’inizio con Massimo Bottura che ha saputo essere trascinante come pochi. Non tanto e non solo per quello che dice, ma per la passione e la capacità di coinvolgimento che ci mette. Dopo di lui una parata di chef celebri trascinati qui dall’amore per la mozzarella di bufala, ma anche dal grande lavoro di raccordo fatti da Barbara e Albert Sapere, bravi come sempre.
Ormai è un appuntamento fisso, un pò come le feste comandate. Siamo sempre stati presenti fin dalla prima edizione, i motivi sono molteplici, ci piace la mozzarella di bufala, ci piace questo territorio, Paestum, che è l’immagine della nostra Italia: potenzialità incredibile e risultati appena sopra la linea di galleggiamento. Poi ci sono Barbara e Albert che si sforzano, un pò come Don Chisciotte, di cambiare lo stato delle cose, per questo gli vogliamo bene. Serata d’avvio nell’azienda San Salvatore di Peppino Pagano, un altro che crede (e investe) nei sogni, per questo stimiamo anche Lui.
Tradizionale e frequentatissima come sempre la cena delle 3 forchette del Gambero Rosso. Ormai le discussioni sui ristoranti sembrano scemare, fa più scalpore la classifica delle pizzerie che un tempo nessuno prendeva nemmeno in considerazione. L’ultimo tabù è sfatato, la pizza migliore (secondo il GR) non è più a Napoli (personalmente mi dissocio). D’altronde da quanto tempo nessuno cita più Bologna per le fettuccine? ……Roscioli e Dandini, resistete con la gricia!
Ilario Vinciguerra a Gallarate
Ilario non ama le mezze misure . Dal troppo piccolo di Galliate al tanto grande di Gallarate, poca la distanza, tanta la differenza.