In occasione di Emergente Pastry il team di IRCA guidato da Edoardo Freddi ci ha portato (i concorrenti e noi) in un semplice ma piacevolissimo bistrot, anzi possiamo dire Bacaro, in quanto prende nome e stile da Venezia. Assaggi di cose semplici con qualche piatto più rifinito e soprattutto un’ottima selezione di vini che merita la citazione. Ci sono anche tante selezioni di buoni prodotti che fanno colore ed allegria. Insomma ci si sta bene, l’ambiente giovanile e le chicche non mancano, perfino le moleche in stagione! Poi ricordiamo ancora la bella villa di Ilario Vinciguerra che ci ha ospitato più che degnamente la successiva serata. Gallarate: una cittadina con alternative completamente diverse, e diversamente interessanti.
Irca
E’ Debora Vella della Locanda Dolce di Perbellini a Verona la vincitrice di Emergente Pastry, svoltasi all’Irca Academy alcuni giorni fa. Era stato annunciato il podio dei primi tre classificati, oggi in diretta Debora ha ricevuta la bella notizia di aver vinto. A Lei va anche il premio di 1000 euro. Grande la sua gioia e molto soddisfatto anche Giancarlo Perbellini il suo maestro. Si chiude così l’ultimo dei nostri eventi 2021. Brindiamo alla bravura di questa ragazza siciliana che dalla Sicilia a Verona ha già fatto tanta strada, non solo contandoi chilometri. Siamo molto contenti del successo di questo evento e ringraziamo tutti gli altri concorrenti per la professionalità dimostrata. In collegamento anche Ilario Vinciguerra, che ha ospitato a suo tempo la premiazione e che ha sempre seguito da vicino questo evento.
Emergente Pastry avrà in autunno il suo primo evento in presenza. Nel frattempo abbiamo realizzato il secondo incontro via web dedicato al dessert in delivery (il primo era stato realizzato prima di Natale scorso). In gara sette pasticcieri:
• Irene Tolomei di Villa Crespi** a Orta San Giulio (NO),
• Aniello Iervolino del Ristorante Indaco* presso l’Albergo Regina Isabella a Lacco Ameno (NA),
• Maicol Vitellozzi del ristorante Del Cambio* a Torino,
• Maria Novella Salani di Peter Brunel Ristorante Gourmet*ad Arco (TN),
• Laura Polato di Tenuta Le Cave a Tregnano (VR),
• Diego Borgonovi di DanielCanzian * Ristorante Milano
• Andrea Cingottini di Acquolina Restaurant* a Roma.
che hanno realizzato 2 elaborati di pasticceria: uno moderno ed uno da forno che sono stati recapitati ad altrettanti giornalisti. A giudicare il tutto, da remoto, quindi non per decretare il miglior dessert in assoluto, due giudici d’eccezione: Emanuel Mugnier dell’Ecole Ducasse, e Rory Bruce co-owner di Babington’s un affascinante locale storico a piazza di Spagna. fondato a fine ottocento e da allora sempre appartenuto alla stessa famiglia. E qui abbiamo brindato e assaggiato la torta della Regina Vittoria, preparata dalla giovane Flavia Maddalena, dedicata alla Regina Vittoria.
Le Grand Jury: Emanuel Mugnier dell’Ecole Ducasse a Parigi per il dolce moderno al cioccolato e Rossano Boscolo per il dolce con cottura al forno sono stati i due importanti giudici della gara che, ricordiamo, non doveva premiare il dessert migliore (perchè non era possibile organizzare l’assaggio in modo corretto per tutti) ma quello che meglio si prestava al delivery.
Ecco le due ricette vincenti, rispettivamente di Maicol Vitellozzi pasticciere al Del Cambio di Torino e Tommaso Foglia pasticciere al Don Alfonso 1890 a San Barbato. Ancora complimenti a loro, ma anche agli altri 6 pasticceri che hanno partecipato mostrando indubbie doti professionali e notevole creatività e originalità per gli elaborati presentati.
CHRISTMAS TREE – DESSERT MODERNO AL CIOCCOLATO
– Cremino alla mandorla
– Mousse al cioccolato al latte
– Inserto ai marroni
– Cremoso al cioccolato fondente e marroni
– Croccantino pralin delicrisp caramel
– Burro di cacao verde
– Glassa pinguino fondente
Cremino alla mandorla
150 gr cioccolato bianco
100 gr purea di mandorla
Mousse al cioccolato Minuetto Santo Domingo 38%
125 gr latte fresco
2.5 gr gelatina
12 gr acqua
170 gr cioccolato al latte 38% Santo Domingo Irca
250 gr panna montata
Portare il latte ad ebollizione, scioglierci la gelatina, versare 1/3 di latte sul cioccolato ed emulsionare con la frusta, aggiungere il restante in due volte ed emulsionare.
Quando la base sarà a 38/40°c, incorporare la panna semi montata.
Inserto ai marroni
50 gr latte fresco
1.5 gr gelatina
8 gr acqua
225 gr pasta di marroni
175 gr panna fredda
Scaldare il latte e scioglierci la gelatina, aggiungere la pasta di marroni e mixare. Versare la panna continuando a mixare.
Versare nello stampo ed abbattere.
Cremoso al cioccolato fondente Minuetto Madagascar 72% e castagne
100 gr panna
100 gr latte
40 gr tuorli
20 gr zucchero
100 gr cioccolato fondente 72% Madagascar Irca
40 gr pasta di marroni
Realizzare una crema inglese con panna, latte, tuorli e zucchero. Versare la crema sul cioccolato e la crema di marroni e mixare. Colare nello stampo desiderato ed abbattere.
Croccantino al caramello salato
100 gr pralin delicrisp caramel fleur de sel Irca
Glassa pinguino fondente
100 gr burro di cacao
100 gr cioccolato fondente 72% Madagascar Irca
XMAS PRESENT – DESSERT CON COTTURA DA FORNO
– Torta di nocciole con gianduia
– Inserto morbido al mango
– Glassa tenera rossa allo yuzu
– Cioccolato plastico
Categoria: Dolce da forno
Panettoncino alle albicocche del Vesuvio
glassa al Caramel Fleur de sel e fava Tonka
53g lievito madre
100g farina
70g acqua
30g zucchero
100g burro
60g tuorli
60g farina
40g tuorli
60g burro
10g miele
1g sale
1g vaniglia
115g albicocche
100g delicrisp fleur de sel
1g fava tonka
Formare il primo impasto con lievito madre maturo, farina e acqua, aggiungere poi lo zucchero, il burro ed in fine i tuorli.
Lasciar maturare a 26°c per 12 ore circa.
Procedere con il secondo impasto aggiungendo farina, zucchero, tuorli , miele ed aromi, il burro con il sale. In fine aggiungere le albicocche candite.
Formare dei pezzi da 100gr e dare una prima pirlatura. Dopo 20 minuti dare una seconda pirlatura e adagiare nel pirottino.
Far lievitare fino al raggiungimento dell’orlo, incidere la superficie e porre una noce di burro.
Infornare a 140°c per 13/15 minuti
Quando saranno freddi fare la glassata con il delicrisp caramel fleur de del Irca e grattugiare la fava tonka prima che si rapprenda il cioccolato.
Servire a temperatura ambiente.
Si consiglia di degustare il panettoncino tiepido.
Dovendo dare un tema per il nostro webinar dedicato alla pasticceria di ristorazione, abbiamo pensato che per il pranzo delle Feste molti, non potendo andar al ristorante, sceglieranno l’alternativa di ordinare il menù, o almeno il dolce, che quel giorno non potrà mancare sulla tavola delle feste. Il tema quindi che diamo ai nostri giovani pasticceri è questo:
Pensate ad un dolce dedicato alle feste, che sia buono, che sia originale ma che sia anche funzionale ai fini del “delivery”….
Daremo un premio alla ricetta migliore (di fatto saranno due le tipologie richieste ad ognuno dei partecipanti, un dolce moderno al cioccolato e un dolce da forno). Senza l’assaggio è difficile poter giudicare un dessert e ancor di più le ricette peculiari della ristorazione che sono spesso tra le più complesse da valutare in quanto sovente legate ad alta tecnica ed assemblaggi particolari per ottenere una grafica d’effetto che spesso li caratterizza. Senza aver la pretesa di giudicare il dolce in assoluto migliore, l’idea è di premiare quello più aderente al tema e allo stesso tempo stimolare i giovani pasticceri a confrontarsi con un mondo che sta velocemente cambiando.
I pasticceri che hanno prontamente aderito sono: Andrea De Benedetto del Ristorante Adelaide presso Hotel Vilòn***** a Roma, Tommaso Foglia, pastrychef della nuova stella Michelin 2021, Don Alfonso 1890* presso San Barbato Resort Spa & Golf a Lavello PZ, Ilaria Caneva del Ristorante Cracco** a Milano, Beatrice Bello del ristorante MadeITerraneo nella capitale, Maicol Vitellozzi del ristorante Del Cambio* a Torino, Michele Fanucchi del ristorante Arnolfo** a Colle di Val d’Elsa SI, Maria Novella Salani di Peter Brunel Ristorante Gourmet* ad Arco TN ed infine Debora Vella di Dolce Locanda di Perbellini a Verona.
Ognuno dei concorrenti è stato abbinato ad un noto Esperto del settore (pasticcere, chef, giornalista, etc.) individuato da noi oltre che per la competenza, perché residente nelle immediate vicinanze al luogo dove il concorrente opera: a lui/lei sono stati consegnati i due dolci, come se fosse un normale servizio di delivery in modo che possa giudicarli anche al gusto. Questi gli Esperti che abbiamo selezionato: Livia Chiriotti direttrice editoriale Pasticceria Internazionale e Co Owner Chiriotti Editori, Carlo Passera giornalista di Identità Golose, Francesca Negri giornalista del Corriere del Trentino e dell’Alto Adige, blogger geishagourmet.com, Lido Vannucchi Fotografo wine food, consulente di cibo, vino e territorio, Sabrina Fattorini imprenditrice e food blogger di architettandoincucina.it, Annalisa Zordan Food writer presso Gambero Rosso, Giulia Mancini giornalista di Le Guide di Repubblica, Bernardo Pasquali giornalista per le testate The Italian Wine Journal, Foodyes, L’ Adige di Verona e Daniele Bracuto Social media chef, designer, food blogger di inthefoodforlove.it.
Anche la location scelta è particolare: il Garum, museo gastronomico e biblioteca al Circo Massimo di Roma. La Grand Jury dell’evento è d’eccezione: Emanuel Mugnier, in collegamento straordinario dalla nuovissima Ecole Ducasse, Accademia di Cucina da poco inaugurata a Parigi e Rossano Boscolo, ideatore e titolare del Museo di Cucina e Pasticceria Garum a Roma.
Importante, crediamo, sia il messaggio che vogliamo dare con questa iniziativa: anche le prossime feste potranno essere liete e più sicure se rimaniamo a casa, sapendo approfittare delle opportunità che esistono, rendendole più dolci con una coccola a domicilio in più, in piena serenità.
Hanno vinto Tommaso Foglia per il dolce tradizionale al forno e Maicol Vitellozzi per il dessert al cioccolato
Altri particolari a seguire
La rubrica di Emergente Pastry: Ilaria Caneva, pastry chef del Ristorante Cracco a Milano
In questo periodo abbiamo intervistato i nostri Emergenti Pastry per sapere come passano il tempo libero ma soprattutto per conoscerli ancora meglio, raccontandoci la loro passione più grande : la pasticceria. Ilaria Caneva, pastry chef del Ristorante Cracco a Milano, risponde così alle nostre domande:
Perché hai scelto questo mestiere? Fin da piccola il mio posto preferito della casa era la cucina: passavo i pomeriggi a guardare mia madre fare torte e non vedevo l’ora che finisse perché io ero pronta con il cucchiaino a pulire tutta la bacinella dall’impasto.
Quando d’estate andavamo a trovare i parenti, passavo molto tempo con mia nonna in cucina e credo che da lì sia nato tutto. Quando ho dovuto scegliere l’istituto superiore da frequentare senza troppi dubbi mi sono iscritta alla scuola alberghiera e già immaginavo il mio futuro dietro ai fornelli. Inizialmente ero proiettata verso il mondo della cucina, frequentavo la scuola e in contemporanea seguivo stage scolastici presso strutture alberghiere, ma sentivo che mancava qualcosa.. un pomeriggio, scorrendo canali tv mi sono soffermata su un programma con Luca Montersino: ha totalmente rapito la mia attenzione. Ho incominciato a documentarmi, comprare libri, andare a corsi extra-scolastici con lo stesso Luca Montersino ed altri professionisti del settore, e tra crema pasticcera, fruste, panna montata e mousse ho capito che il mio posto era sicuramente lì, in pasticceria, non in cucina. Subito dopo essermi diplomata, ho frequentato per 7 mesi il corso superiore di pasticceria di Alma, promosso da Gualtiero Marchesi, perché sentivo di non essere ancora pronta ad entrare nel mondo del lavoro con così poche nozioni acquisite, mi piaceva –e mi piace tutt’ora- studiare quindi in quel mondo sommerso di libri e sac a pochè mi sentivo proprio a mio agio.
Questo mestiere è sicuramente tosto, ma nulla mi rende più felice.
Il tuo dessert preferito? Tendenzialmente sono proiettata su gusti in contrasto tra loro, ma in questo caso non fa testo.. il mio dessert preferito è la cassata siciliana. Ho passato diversi mesi a Palermo per uno stage e me ne sono completamente innamorata. E’ semplicità, tradizione e stupore.
Cosa ti aspetti da Emergente Pastry? Sono molto legata alla tradizione e alla cultura che caratterizzano il nostro Paese, perché è da lì che è nata la pasticceria. Da Emergente Pastry mi aspetto proprio questo: mettermi a confronto con altri giovani professionisti del settore che arrivano da diverse zone d’Italia per conoscere le loro tradizioni che legano cibo e territorio, è una cosa che personalmente mi affascina molto.
Conoscevi già l’azienda Irca? Come ti sei trovata con i loro prodotti? Si, conoscevo già l’azienda Irca. Per la partecipazione al concorso ho richiesto la composta di pere e il cioccolato fondente 75%. Mi sono trovata bene con entrambi i prodotti ricevuti, in particolar modo con il cioccolato: ha un ottima profumazione e intensità.
Quale è la tua più grande ambizione? Bella domanda. Per adesso non ho grandi ambizioni, o una in particolare. Sono giovane, e voglio sfruttare questa cosa per crescere quanto più possibile sotto il profilo professionale, in particolar modo vorrei studiare e imparare le tecniche della pasticceria francese da grandi professionisti del settore, e arricchire quanto più possibile il mio bagaglio.. poi si vedrà. Per il momento non voglio pormi un obiettivo preciso. Sono dell’idea che se si fa un percorso quanto più lineare e pulito poi le cose vengono da sole..
Il tuo motto? “Non c’è limite al successo personale, se non per la mancanza di intenti o la debolezza dei propositi”.
E’ il nostro motto di squadra. Ogni tanto lo ripetiamo in coro per ricordarci che ogni nostra vittoria o sconfitta personale è dettata solo ed unicamente da noi stessi.
Che impatto ha avuto Il Coronavirus nella tua vita? Questo momento storico che stiamo vivendo mi sta aiutando molto a riflettere sull’importanza che diamo alle cose.
Molto spesso diamo per scontato che le persone a cui teniamo ci saranno sempre, molto spesso rimandiamo a un altro momento abbracci, sorrisi, carezze, scuse o perdoni, un po’ per mancanza di tempo, un po’ perché siamo convinti che tanto di tempo ce ne sarà. Però succede che un giorno ti alzi e le cose non sono più come prima, succede che non puoi più uscire di casa, che non puoi più andare in palestra, al parco, al cinema, a trovare quell’amica a cui continuavi a posticipare il suo invito a cena, o molto semplicemente non puoi andare più recarti a lavoro.
Succede che un tuo conoscente, collega, amica, parente o semplicemente il portinaio di casa, contrae il Virus, si ammala e non ce la fa.. e allora è da qui bisogna ricominciare, da zero.
Si dice che “capisci il valore di qualcosa nel momento in cui la perdi”- niente di più vero. Sono dell’idea che questo periodo serva un po’ a tutti, a me in primis, per ristabilire le proprie priorità e dare meno per scontato “cose” apparentemente scontate: la libertà e la vita.
In questi giorni abbiamo intervistato i nostri Emergenti Pastry per sapere come passano il tempo libero ma soprattutto per conoscerli ancora meglio, raccontandoci la loro passione più grande : la pasticceria. Dalila Salonia, pastry chef de Il Pagliaccio*, risponde così alle nostre domande :
Perché hai scelto questo mestiere? Quando ho dovuto scegliere il percorso scolastico da intraprendere non ero proiettata verso l’alberghiero, sebbene fin da bambina nutrivo passione per la cucina. Questioni organizzative mi hanno poi portato a frequentare la scuola alberghiera con un indirizzo specifico “Arte Bianca e pasticceria”. Dalle prime lezioni in laboratorio a contatto con i prodotti della pasticceria ho capito però che la mia scelta era stata quella giusta.
Il tuo dessert preferito? Se dovessi scegliere tra dolce e salato, opterei sempre per il salato; i dolci mi piace prepararli! Un dolce, di cui però ho un ricordo speciale, è il tiramisù; mia sorella lo preparava spesso e devo ammettere che il suo è il migliore che abbia mai provato.
Cosa ti aspetti da Emergente Pastry? Seguivo già da tempo le competizioni di Emergente e speravo ben presto di poter partecipare. Nel ristorante in cui lavoro, Il Pagliaccio di Roma, riesco ad esprimere la mia creatività e ho il sostegno giusto per mettermi alla prova. Voglio lanciarmi in questa avventura e vedere a che livello sono gli altri concorrenti per potermi poi spingermi oltre quello che già so fare.
Conoscevi già l’azienda Irca? Come ti sei trovata con i loro prodotti? Conosco l’azienda Irca dai tempi della scuola alberghiera. Per le mie ricette ho provato ad utilizzare il croccante e l’ho apprezzato molto, sia come gusto che come lavorazione.
Quale è la tua più grande ambizione? Mi piacerebbe diventare consulente di pasticceria ma soprattutto entrare a far parte dell’AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani.
Il tuo hobby preferito? Adoro fare dipinti astratti su tela con colori a olio. Nei miei dipinti prevalgono colori decisi e forti, così anche nei miei piatti ci deve essere una sensazione di impatto. I colori sono veri e propri veicoli di messaggi che possono influenzare l’immaginazione del cibo ed il desiderio di mangiarlo.Quindi, nel momento della presentazione del piatto è importante conoscere il significato attribuito ai vari colori, per accostarli ed esaltarli al meglio.
Il tuo motto ?: Mi torna in mente una frase del poeta romano Virgilio: “Omnia vincit amor”. Adattando l’aforisma al momento attuale che stiamo vivendo, ritengo che la passione per quello che si fa non si arrende davanti a nessun ostacolo. Penso che utilizzare buon senso, criterio e lottare per il proprio ideale porti a risolvere la situazione.
In questi giorni abbiamo intervistato i nostri Eemergenti Pastry per sapere come passano il tempo libero ma soprattutto per conoscerli ancora meglio, raccontandoci la loro passione più grande : la pasticceria. Federico Caldara, pastry chef del ristorante La Rei*, risponde così ad alcune delle nostre domande.
Perché hai scelto questo mestiere? Trovarmi nell’ambiente della pasticceria, è stato un puro caso, le esigenze del ristorante Il Boscareto Resort & Spa mi hanno portato a specializzarmi in questo settore che piano piano mi ha coinvolto sempre di più. Sono una persona che cerca sempre di mettersi alla prova, il mestiere che svolgo ogni giorno è difatti una continua.
Il tuo dessert preferito? Senza dubbio la panna cotta, il dolce di origine piemontese, la cui data di nascita viene fatta risalire agli inizi del ‘900. Uno tra i dolci più popolari e versatili della pasticceria italiana, il suo sapore delicato si sposa infatti con i più diversi abbinamenti. Mi piace la semplicità di questo dolce, il gusto del latte fresco, trovo che ci sia un equilibrio perfetto tra gli ingredienti.
Cosa ti aspetti da Emergente Pastry? Voglio partecipare alla competizione per apprezzare da vicino l’elevata qualità della giuria. In particolare trovarsi di fronte a Fabrizio Fiorani (che sarà Presidente di Giuria), pasticcere che mi ha sempre affascinato con le sue tecniche creative che ribaltano gli schemi convenzionali della pasticceria. Inoltre, altro elemento importante, è l’alto livello di competenza degli altri concorrenti che mi spingerà a dare il massimo durante la gara.
Conoscevi già l’azienda Irca? Come ti sei trovato con i loro prodotti? E’ la prima volta che utilizzo i prodotti Irca e devo dire che la linea del cioccolato mi piace molto, ritengo siano prodotti di alta qualità.
Quale è la tua più grande ambizione? “Da grande” mi piacerebbe essere patron chef di un ristorante in cui la pasticceria sia davvero di un livello altissimo. Vorrei che la pasticceria sia la firma del mio ristorante, “la ciliegina sulla torta”, insomma.
Il tuo hobby preferito? La musica, suono la chitarra da molti anni. Credo che ci sia assonanza tra musica e cucina. C’è la soggettività del palato, come quella dell’orecchio che ascolta: l’interpretazione di chi percepisce muta di volta in volta. Come la musica, anche la cucina suscita emozioni e spesso riporta indietro nel ad un ricordo.
Il tuo motto: Essendo amante della musica, mi viene in mente una frase proviene da una canzone famosa di Bob Dylan “The answer, my friend, is blowin’ in the wind”. Il cantante si rivolge al pubblico (o al lettore) chiamandolo “amico mio”, e con tono fraterno, esprime un pensiero semplice: tutto si muove e cambia e l’unico modo che ha l’uomo per sopravvivere, è assecondare questi cambiamenti, che sono imprevedibili come il vento. Ecco, trovo che in questo momento attuale, noi tutti dovremmo riflettere sul significato del cambiamento. Sicuramente occorre selezionare per noi stessi uno stile di vita più sano. La cucina è il punto di partenza per questo cambiamento: bisogna scegliere materie prime di qualità e di cui conosciamo la provenienza.
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