La professionalità si vede dai dettagli, come la piccola colazione al mattino, come il room service, come anche l’accueil in questa bella sala al primo piano del Resort. Come dire cambia la consulenza, (prima Vivalda, poi Cannavacciuolo, ora Fabrizio Tesse), ma non la sostanza della proposta. Alberto bai è il nuovo chef residente, giovane, già incontrato a Emergente dove per altro si era ben distinto. Lo ritroviamo con il peso delle nuove responsabilità, peso che comunque riesce bene a gestire assicurando gusto e sapore in ogni portata e non sono ricette banali. Segno che dietro le quinte c’è una brigata affiatata alla quale critichiamo forse un eccesso di zelo, e cioè di ingredienti o guarniture aggiunte non tutte utili al risultato finale. Il benvenuto è appariscente con la corteccia d’albero (anche se non siamo in montagna), più eleganti gli antipasti con le ostriche e il velo di calamaro decisamente intriganti, troppo carichi i primi, sugli scudi il capretto e curata la pasticceria. Insomma un buon pranzo con il confort di una sala capace ed attenta. Ultima menzione alla buona selezione di formaggi e alla cantina ben dotata (non solo dei vini della azienda proprietaria della strutttura).
Ivan Famanni
Metti un pomeriggio insieme una bella giornata calda ma non troppo, il mare di Alassio, una terrazza piacevole come quella del Grand Hotel, una quarantina di produttori e importatori di champagne…..difficile non essere contenti. Ed infatti la quarta edizione di questa manifestazione che abbiamo visto nascere, ma poi avevamo saltato per due edizioni, si è confermata vincente. Contenti gli espositori anche perchè il pubblico numeroso era indubbiamente selezionato, con un bel numero di ristoratori del nordovest. Certo abbondano la cuvèe di base e sono poche le riserve, ma comunque un bel bere. Stasera l’evento continua con la cena di gala.
I nostri chef più bravi sono attivissimi (per fortuna). Scabin raddoppia, anzi triplica se aggiungiamo il nuovo locale di Manhattan (a Meatpacking district). Questo Blupum di Ivrea è una vera chicca per funzionalità e piacevolezza, si completa con una terrazza sul canale e una bottega innovativa che aprirà a breve. Ed è proprio sulla terrazza che troviamo il Viaggiatore Gourmet con il suo gruppo, loro hanno finito, noi andiamo ad iniziare. C’è anche Davide in gran forma, caricato dalle tante cose che stanno maturando. Lo conosciamo dai tempi del Bontan (1989!), e lo abbiamo visto crescere: non solo è un grande chef, ma è chef completo, che conosce la gestione dei fornelli, ma anche quella del ristorante nel suo insieme, le problematiche economiche, gli obbiettivi che si devono conseguire. Qui al Blupum mira a una fascia medio alta, con una serie di piatti che spaziano tra le varie regionalità non dimenticando ovviamente la regione di appartenenza. La cucina è affidata alla sorella Barbara e a Giovanni Ghigo, che lavorano con lui da anni, e la sala è sotto l’occhio esperto di Ivan. Insomma professionalità garantita e infatti la gente ha risposto subito alla grande a questa bella novità che va ad animare il tranquillo centro storico di Ivrea.