Il lunedì è sempre il giorno clou dove i personaggi più importanti della ristorazione entrano nell’arena, per ritrovarsi e farsi anche vedere. e’ il giorno dei grandi chef, è il momento di Bottura che chiude la mattinata del convegno con il suo messaggio: Il cibo è arte. Una breve sintesi che parte dal Rinascimento (il Polittico di Piero della Francesca) per arrivare ai giorni nostri e lanciare un messaggio: il nuovo Rinascimento italiano è in atto e si deve alla cucina italiana. Un messaggio forte, ottimista, che va oltre l’orizzonte dell’Osteria Francescana per farsi carico del fardello di tutti coloro che vogliono il meglio e operano al meglio. Un bel messaggio davvero, completato dal secondo round dedicato alla sala. Insomma tante buone parole, molti propositi, e tanto orgoglio: l’Italia della ristorazione ha mostrato i muscoli.
Ivano Antonini
C’era grande attesa per Emergente Sala e crediamo che il risultato sia stato più che positivo. Lorenza Vitali aveva selezionato con cura i 5 concorrenti (tutti del Nord), e la scaletta è stata ben rispettata: prima una prova orale, con interventi a tema libero ed obbligato, poi la prova della carta dei vini con vari errori inseriti da decifrare, poi la prova pratica al ristorante Lume dove i 5 concorrenti hanno servito al tavolo e hanno affrontato ostacoli programmati. Successo anche per la presenza di ospiti e giurati di grande caratura: da Luca Gardini a Ivano Antonini, da Roberta Schira a Alessandra Veronesi e tanti altri che hanno contribuito a creare un’atmosfera di viva partecipazione all’esame in atto. Un plauso ai 5 concorrenti: Alessio Sberna del la Lepre a Desenzano, Stefano Panzeri de La Terrazza del Gallia di Milano, Elisa Giachino di Piazza Duomo di Alba e ai due vincitori, Carmilla Cosentino di La Rei del Boscareto e Luis Diaz del Seta del Mandarin di Milano. Grazie dovuto agli sponsor: Cecchi, Kimbo, Consorzio del Morellino, La Granda. Un grazie al contributo di Toscobosco per il tartufo e Philarmonica per lo champagne e soprattutto alla brigata del Lume coinvolta in un evento che forse non si aspettavano così complesso.
4 titolari e 4 in sala, due coppie ben assortite e formidabili: Ivano miglior sommelier d’Italia nel 2008, Luca miglior sommelier d’Italia 2009. Si sono conosciuti in gara e sono diventati non solo amici, ma soci assieme alle sopraggiunte mogli, appassionate anche loro. Il locale ha un’antica storia, ma con il loro arrivo è cambiato tutto: il nome, il concetto, l’arredo, la dislocazione degli spazi. La cucina è affidata ad un giovane chef toscano di buona capacità e trova il suo vertice nell’offerta della chianina in vari tagli; e di contorno ottimi salumi, prosciutti, formaggi e pane. Ma di certo qui si viene per la cantina che, avvalendosi della presenza di formidabili conoscitori del vino, propone (accanto a nomi importanti e irrinunciabili) bottiglie particolari, piccoli produttori, etichette poco note, il tutto offerto con ricarichi allettanti che invogliano all’assaggio. Un locale quindi diverso dall’usuale, assolutamente raccomandabile, anzi quasi unico nel suo genere, che merita non solo la sosta, ma anche la deviazione.
Istituzioni, Colleghi, Televisioni, Appassionati, Produttori, Amici. Quanti i ricordi di questa prima giornata. Tra gli chef, un plauso a Angelo d’ Amico e Enrico Bartolini.