Seconda giornata di gara, tema libero puntando alla creatività. In gara ricordiamo: Vincenzo Montaruli di Mezza Pagnotta di Ruvo, Marco Zoppicante di Kucina di Lecce, Jakopo Simone di Murà di Altamura ma presto con un suo nuovo locale, Simone Solido di La Fiermontina di Lecce, Giovanni Lorusso omonima osteria a Bisceglie, Savino Benizio di Antichi Sapori a Montegrosso, Domenico Di Tondo di Le lampare al Fortino di Trani, Matteo Romano di Lilith a Strudà. Una bella gara con un buon livello, ma il podio che va tutto a Roma è di: Vincenzo Montaruli, Domenico Di Tondo e Savino Benizio che rivedremo a Roma.
Jakopo Simone
Ed è proprio la gara di Emergente Chef a inaugurare Foodexp al mattino con 8 giovani chef in gara: Vincenzo Montaruli di Mezza Pagnotta di Ruvo di Puglia, Marco Zoppicante di La Kucina di Foggia, Jakopo Simone di Murà ad Altamura, Simone Solido de La Fiermontina di Lecce, Giovanni Lorusso di 31.10 Osteria Lorusso di Bisceglie, Savino Benizio di Antichi Sapori di Montegrosso, Domenico Di Tondo di Le Lampare al Fortino di Trani, Matteo Romano di Lilith a Strudà. Il tema della prima giornata è la tradizione, ben ideata, proposta e alla fine ben giudicata da una giuria attenta e sorpresa dalla qualità dei concorrenti in gara.
Il percorso è lungo, ma bello, lungo l’altipiano della Murgia e addentrandoci nel parco. Circa a metà tra Altamura e Cassano è questo bell’agriturismo nato sui cavalli con due belle stanza e un dressage al coperto e un campo all’aperto. Le vecchie mangiatoie degli animali sono state recuperate con un bel restauro e aperte all’ospialità, qualche bella camera, e un ristorante molto suggestivo che ben sfrutta gli ampi e paralleli spazi della masseria. Sicuramente qui si svolgeranno tanti eventi, speriamo che riesca a sostenersi anche la cucina di tutti i giorni. I titolari sono appassionati cortesi e motivati, in cucina due giovani, Jakopo Simone aiutato da Salvatore Calabrese. Jakopo vanta stage con chef del calibro di Cannavacciuolo in Italia, Ducasse in Francia e Aikens a Londra. Ed in effetti quello che arriva sulla tavola non è male e non è poco. Una serie di assaggi che dimostrano mano ed estro, e una solida base tecnica. Vedremo l’evoluzione e speriamo che la masseria ben decolli come merita.