Il mondo di Edoardo Tilli è un piccolo paradiso a mezza costa sulla collina con ampio panorama del comprensorio di Rufina. Non ha vino (ma a questo provvedono vigne storiche e famose come Selvapiano, Nipozzano ecc..), ma in compenso ha olivi, un grande orto, una piccola serra, qualche animale (dagli asini al maiale, dalle galline ai conigli). Inoltre 5 camere confortevoli, senza fronzoli inutili, per vivere appieno la natura che ti circonda. Il coronavirus gli ha fermato i lavori della piscina, ma l’anno prossimo si farà, e nel frattempo i suoi sforzi sono concentrati sul ristorante. Ovviamente non è solo, accanto a lui la presenza importante di Klodiana e di tanti ragazzi che ha saputo coinvolgere e motivare. Perché anche in cucina le idee e la creatività di certo non gli manca. Trova anche il tempo di fare fermentazioni, salumi strani, prove d’autore e poi nascono le ricette, come un fiume in piena, moltiplica e assembla gli ingredienti con indubbia perizia, ma anche inevitabile frettolosità visto i tanti impegni che l’azienda richiede. Ma è giovanissimo e in questo momento prevale la dimensione creativa, che già comunque lascia il segno, di certo un risultato ancora migliore lo si avrà con una maggiore riflessione e maturità. Per ora ci godiamo una lunga serie di assaggi, intriganti ma anche altalenanti, ma che rivelano l’indubbio potenziale di questo chef. e ovviamente si beve bene, visto i tanti vicini di casa, ma anche la buona presenza di sala. Al nostro tavolo accanto due noti importatori, Massimo Fabiani e Riccardo Siviero assaggiano alcune etichette di champagne e grazie alla loro cortesia alterniamo grandi bollicine a grandi vini rossi.