Siamo sicuramente capitati in una giornata sfortunata, con la sala al completo e in ritardo, e qualcosa non ha funzionato al massimo, perché a detta di tanti questo è il locale preferito dai gourmet e dagli appassionati. Ed in effetti lo chef è preparato, con esperienze importanti alle spalle. Solo che il percorso scelto si è rivelato complicato, con una serie di proposte fin troppo barocche, pesanti e affollate di ingredienti spesso in largo eccesso. Perfino l’appetizer invece di essere una sfiziosità leggera ed invitante era costituito da due tortelli fritti piuttosto pesantucci. Detto questo, e ci dispiace, perché poi abbiamo scoperto una coppia piacevolissima semplice e carina come quella di Daniela in sala e Kohsuke in cucina, la tecnica c’è e anche i sapori non mancano quando il piatto risulta più equilibrato nella sua concezione (vedi ad esempio il buon risotto). Ci auguriamo di ritornare presto e suggeriamo comunque a bravo Kohsuke di non dimenticare le sue origini giapponesi che a noi ricordano minimalismo e leggerezza.
Kohsuke Sugihara
, 32 anni fa a Civita Castellana si aprì L’Altra Bottiglia. Un ristorante singolare con una cantina stratosferica e una cucina allora di ricerca. Ritroviamo Ermanno qui a Siena dopo varie vicissitudini anche di salute. Viso scolpito e nobile da patriarca biblico, che ci accoglie con una punta di emozione (ricambiata) e ci mostra fiero la sua nuova creatura, cioè il locale, che poi nuovissimo non è. Ha già alcuni anni di attività con il figlio Simone alla quotidiana conduzione e Ermanno in cucina. Ma volentieri negli utlimi tempi ha ceduto praticamente la responsabilità ad un giovane chef giapponese, Kohsuke Sugihara, che vanta importanti trascorsi, prima da Romito e poi al Canto di Lopriore e alle Logge qui di fronte (via del Porrione praticamente vanta il meglio della ristorazione cittadina concentrata in 10 metri). La cantina è ben fornita con alcune chicche esagerate, l’ambiente offre un confort minimalista e moderno, la cucina si destreggia bene su una linea classica e moderna con attenzione ai dettagli, cura della presentazione, e lode al piccione e al bianco dessert, mentre meno positivi risultano i due primi migliorabili a nostro avviso. Servizio curato da parte del figlio Simone, ma poi quando Ermanno si siede al tavolo è altra storia: siamo di fronte a un gran professionista.