Gran finale di Emergente Sala sul palco del Teatro Puccini a Merano. Una splendida location per un evento originale e nuovo che ha incuriosito molti e appassionato gli addetti al lavoro presenti. Di fronte ad una qualificata giuria eclettica e composita i dieci concorrenti si sono ben presentati, hanno risposto alle domande, alcune anche curiose (ma d’altronde in una sala di ristorante tutto o quasi può capitare), e infine sono stati coinvolti direttamente con i vari sponsor. Tutti sono stati bravi, ma alla fine il verdetto unanime ne ha premiati due: Alberto Tommasi del Cambio di Torino e Enrico Guarnieri di Da Vittorio a Brusaporto. Visto l’alto livello dei concorrenti abbiamo deciso di invitare a Roma anche il terzo classificato, Alberto Bonanno del Magorabin di Torino. E chiusura con un bel brindisi nel foyer del Teatro con alcuni grandi prodotti come il tartufo di Toscobosco, i conchiglioni del Pastificio dei Campi, i vini di Cecchi Feudi Famiglia Cotarella e San Salvatore, i formaggi del Consorzio del parmigiano e di Carmasciando, i salumi di Antica Corte Pallavicina, la bufala di Barlotti, il salmone Upstream, il caffè Kimbo, gli oli e aceti di Olitalia, i sigari del Maledetto Toscano ed altri ancora.
Leonardo Raspini
Nel mondo del vino, come per altro in quello del cibo, si fanno incontri straordinari e si conoscono persone di grande valore. Ne stimiamo tanti, ma poi alla fine non abbiamo tantissimi amici. Andrea Cecchi è uno di costoro, lo stimiamo grandemente per le sue qualità professionali, ma è nel nostro cuore per la sua modestia e umanità. E pensare che non eravamo mai andati nella sua cantina! Lacuna superata in una splendida giornata invernale che è poi finita nella Foresteria, il curato locale adiacente che offre una sosta golosa di rispetto. In realtà le alternative sono due: la Vineria, più semplice dove si può chiedere anche un solo calice con un bel talgiere edi salumi, e appunto questa Foresteria dove operano in tanti giovani. Abbiamo assaggiato una serie dei vini dell’azienda, con il Chianti di Villa Cerna in bella evidenza e ci hanno accompagnato i piatti classici della cucina toscana: crostini, tortelli, zuppe, zolfini e fiorentina. Tutto nella norma, ma forse ci sono anche margini di miglioramento.
C’era grande attesa per Emergente Sala e crediamo che il risultato sia stato più che positivo. Lorenza Vitali aveva selezionato con cura i 5 concorrenti (tutti del Nord), e la scaletta è stata ben rispettata: prima una prova orale, con interventi a tema libero ed obbligato, poi la prova della carta dei vini con vari errori inseriti da decifrare, poi la prova pratica al ristorante Lume dove i 5 concorrenti hanno servito al tavolo e hanno affrontato ostacoli programmati. Successo anche per la presenza di ospiti e giurati di grande caratura: da Luca Gardini a Ivano Antonini, da Roberta Schira a Alessandra Veronesi e tanti altri che hanno contribuito a creare un’atmosfera di viva partecipazione all’esame in atto. Un plauso ai 5 concorrenti: Alessio Sberna del la Lepre a Desenzano, Stefano Panzeri de La Terrazza del Gallia di Milano, Elisa Giachino di Piazza Duomo di Alba e ai due vincitori, Carmilla Cosentino di La Rei del Boscareto e Luis Diaz del Seta del Mandarin di Milano. Grazie dovuto agli sponsor: Cecchi, Kimbo, Consorzio del Morellino, La Granda. Un grazie al contributo di Toscobosco per il tartufo e Philarmonica per lo champagne e soprattutto alla brigata del Lume coinvolta in un evento che forse non si aspettavano così complesso.
Maremma shire sembra ormai un ricordo lontano, ora ci si ricompatta dietro il buon senso di “Maremma Toscana”, e la prima uscita dell’omonimo Consorzio Tutela Vini è quanto mai lontana dal fragore delle iniziaitive della vecchia dizione: i raccolti spazi del Convento delle Clarisse, con i produttori allineati in una disadorna e francescana fila. In compenso la sostanza c’è, e non è solo morellino (per il quale comunque c’è un Consorzio specificatamente focalizzato che ben funziona da anni), ma anche vermentino, ciliegiolo, e tanti altri vitigni da soli o in blend. Stupisce perfino il sauvignon (Montauto), si apprezzano i vini di giovani produttori da poco alla ribalta, un segno di vitalità e di buona salute, e anche il companatico è di qualità con gli ottimi formaggi del Caseificio Il Fiorino. Insomma Luca Pollini, alla guida del Consorzio, può essere soddisfatto e magari pensare di allargare gli spazi nella prossima edizione, sempre restando giustamente con i piedi per terra.
Siamo arrivati presto per goderci il magnifico tramonto in una giornata che si vedeva anche la Corsica. E dopo un bel tramonto anche una bella cena, per gli amici presenti, per il vino e ovviamente anche per la cucina iperaffidabile dello Zazzeri che piace sempre a tutti, gourmet e gente di passaggio, giovani entusiasti e maturi appassionati. Merito alla qualità della materia prima, alla semplicità delle ricette che puntano tutte alla centralità del gusto, all’umanità e simpatia del titolare. Certo a noi piacerebbe, specie all’inizio o alla fine del pasto, qualche passaggio di maggior contenuto tecnico od estetico, come anche qualche ritocco nell’ambiente (pensiamo alle toilette e alla veranda). Ma alla gente piace questo stile e piace la “Baracca” come volutamente, con indubbio e apprezzabile understatemen,t Luciano definisce il suo locale.
Avendo Lorenza casa in Maremma è ovvio dire che siamo affezionati a questo territorio, e non perdiamo l’occasione di frequentarlo. Eccoci quindi alla cena di gala all’Hotel Tombolo, un bell’albergo con posizione unica sulla spiaggia. Cena tutto sommato un pò modesta, ma i vini di Bolgheri compensano alla grande. Bis a pranzo con i vini nell’Osteria di San Guido che per noi è sempre un’emozione. Il cibo tutto sommato è corretto, l’ambiente semplice ma in perfetto stile, e la location trasmette un’emozione profonda.