Dieci anni e IG scopre la primavera. Dopo anni di edizioni con la neve, Milano sembra Palermo ed infatti circolano nei padiglioni anche molti siciliani. Tutto su un piano, il Food e il Wine, e ci si sta un pò strettini, anche perchè al solito ci sono tutti. Auguri IG!
Lorenza Fumelli
Grande folla, gran successo e piccolo buffet. In tanti abbiamo applaudito le condivisibili scelte di Enzo Vizzari e dei suoi tanti collaboratori riuniti alla Stazione Leopolda in una magnifica giornata di ottobre. Poche le novità, pochi gli aggiustamenti e poche le polemiche a conferma di una situazione tutto sommato solida nella continuità. Nonostante la crisi è un settore che si difende e che trascina avanti un’Italia zoppicante. Brindiamo all’amico Enzo. Lunedì 28 ci sarà la guida Touring a Roma e poi ai primi di novembre si chiude con la Michelin.
tra i cuochi forse no, ma per quanto riguarda appassionati, blogger e giornalisti, nel nostro settore la parità è ormai raggiunta. Tanta neve e tante donne in giro a Identità Golose che si conferma appuntamento irrinuciabile nonostante big snow (in realtà meno big del previsto). Questa volta ci siamo stati solo poche ore, perdendoci il Congresso, ma almeno quanto basta per un pò di saluti.
Grazie forse anche alla crisi, abbiamo riscoperto la pizza. Ormai la rincorrono tutti, grandi chef e gourmet con idee, sperimentazioni, analisi del gusto e laboratori che sorgono qua e là in tutt’Italia. I pizzaioli storici, prima frastornati, ora sembrano reagire vedi Pepe a Caiazzo con il suo Tempio della pizza, vedi adesso i fratelli Salvo (Francesco e Salvatore) a San Giorgio a Cremano. L’antica e storica pizzeria è stata rivoltata e rinnovata con due nuovi forni, la sala luminosa, gli spazi della preparazione a vista e le toilettes lucide che ci potresti tranquillamente mangiare dentro.
Salone del Gusto 2012: un pò come il Vinitaly, sempre più criticato, ma sempre più seguito dal grande pubblico e dagli operatori. Un gran casino, un gran mercato, ma ci si ritrovano poi tutti. E’ tempo di crisi, calano i consumi, ma qui tutti hanno venduto e in misura maggiore dello scorso anno, un segnale che in Italia si può stringere la cinghia ma non si rinuncia ormai alal qualità della tavola.
Ino a Firenze, Ino a Eataly roma e ad un certo punto anche Ino a Cooking for Art. Alessandro Frassica è infaticabile e noi anzi gli auguriamo di diventare non solo ino e trino, ma anche ino e cento-ino. Due sere fa l’ultima sua creazione: l’hamburgher italiano, una serie di panini dove svettava quello con la colatura di alici.
Si è presentata ieri al Campidoglio la Rome Restaurant Week, anche se la “week” operativa sarà quella della seconda settimana di novembre quando tutti i ristoranti che avranno aderito (se ne prevedono un’ottantina), offriranno a chi si prenota nel sito online una cena a prezzi concordati (secondo la classe del ristorante da 25 a 55 euro). Un’occasione per fare anche uno scambio di idee sulla ristorazione romana con gli chef presenti. Poi un cocktail sulla terrazza dell’Hotel Esedra (Boscolo Hotel), dove qualcuno si è anche scatenato nel ballo.
Dopo il brindisi alla Scalinata di Trinità di Monti, eccoci al Palazzetto, dove una decina di chef hanno presentato le loro ricette , alcune a 4 mani con un originale abbinamento con alcuni chef etnici residenti a Roma. Il libro ricordo della giornata è stato consegnato all’assessore Davide Bordoni in rappresentanza del Sindaco, presenti ovviamente i due ideatori: Roberto Wirth, proprietario dell’Hotel Hassler e Francesco Apreda chef dell’Imago.
A Firenze Ino e Ora d’Aria sono appiccicati, qui a Roma Alessandro Frassica, ospite di Eataly è invece solo. Così, un pò per nostalgia, un pò per amicizia eccolo ad invitare l’amico Marco Stabile a presentare un panino. Bello per noi vedere queste collaborazioni tra professionisti che collaborano e si aiutano.
Una lunga notte quella di ieri sera. Tacchi bollicine e finger food ci hanno accompagnato fin ben oltre la chiusura preannunciata dell’una di notte. Non abbiamo contato nè i tacchi nè le bollicine, ma certo non sono mancate gli uni e le altre. Ma soprattutto non è mancata l’allegria, la convivialità, la professionalità dei tanti protagonisti che sono arrivati attirati dall’evento. C’è voglia anche di divertirsi , pur nel rispetto dei tanti che in questi tempi non hanno vita facile e devono stringere la cinghia. Ma due bollicine e un giro di tacchi, magari stimolano a reagire anche nei momenti duri.