E’ diventato tra i più grandi pasticcieri d’Italia senza mai perdere sorriso ed umiltà. Ce l’aveva indicato Marzia Tempestini tanti anni fa quando avevamo scoperto il Tucano di Calenzano, e da allora lo abbiamo seguito in tante situazioni vedendone la costante crescita. La pasticceria è rimasta quella di allora, il laboratorio pure, non troverete manie di grandezza e sogni di gloria, libri firmati o altro ancora. Paolo però è sempre lì ad accogliervi con i suoi grandi dolci, come in quest’ultima occasione dove ci siamo ritrovati con la brava Marzia, altra persona costante e seria in questo grande circo.
lorenza vitali
Ne abbiamo saltati solamente due, siamo infatti giunti alla 24sima edizione. Parliamo del Wine Festival di Merano ed è infatti difficile resistere al fascino della Kurhaus, all’incontro con una selezione di produttori che non ha rivali, alla bellezza di Merano e dintorni, quest’anno in veste primaverile.
Il Summit si chiude per noi con la più bella serata che si potesse organizzare e quindi ci complimentiamo con Rosario ed Aira (instancabili organizzatori), con gli oltre 40 chef che hanno contribuito all’evento, e con lo staff del Marquis che ha realizzato il tutto con grandissima professionalità. Un centinaio i prodotti in assaggio, tra formaggi affettati ecc, una diecina i vini, tante le ricette degli chef, e anche la pizza presente, come la carne di Fracassi. Presente l’ambasciatore d’Italia qui a Dubai ed altre autorità, la festa ha avuto un ritmo veloce e piacevole, si è animata con le premiazioni, rilassata con la musica, ha mostrato lo stato di salute della cucina italiana anche in trasferta ad oltre 500 invitati di riguardo. C’è da esserne fieri. Ancora complimenti a tutti e in fondo anche a noi che abbiamo dato un piccolo contributo a questo bell’evento.
Serata dedicata ai vini e condivisa con i migliori media e sommelier qui a Dubai. Vini di prestigio come il Lupicaia, Castello di Rampolla, Terre Nere e così via, e anche il luogo è prestigioso. Siamo nell’elegante Waldorf Astoria at The Palm, nel nuovo locale Social di Heinz Beck, alla presenza anche di Heinz che è assistito qui a Dubai da una brigata notevole di giovani guidati da Walter Canzio. Si finisce un pò tardi tra i tanti vini e i tanti piatti che raccontano la cucina fresca ed elegante di Beck dal fine carpaccio ai preziosi medaglioni di aragosta, dal vigoroso agnello al rotolo di vitello. Cucina che rispetto ai piatti visti in giro si pone su un’altro livello che speriamo Dubai accolga con il giusto riguardo. Con l’occasione facciamo gli auguri a Heinz Beck, oggi è il suo compleanno,
Al via il Summit della Cucina Italiana nel mondo, ancora una volta qui a Dubai. Ci ritroviamo così con tanti chef arrivati qui dall’Italia e un pò da tutto il mondo sotto la guida instancabile di Mario Caramella, Rosario Scarpato e Aira Piva. Cena un pò modesta e ci rifacciamo con una tavolata di inesauribili bevitori da Roberto’s il locale italiano forse più in voga che ogni giorno macina oltre 500 coperti ad alto livello. Tra Ferrari e Ca’ del Bosco, evviva!
DOL d’origine laziale, è l’iniziativa, il logo e il (grande) negozio che Vincenzo Mancino ha creato per difendere e diffondere i prodotti della regione. Non contento ha supportato la creazione di alcuni ristoranti chiamati Pro Loco per mettere in pratica, e cioè nella ristorazione, le sue idee. Pro Loco Pinciano è gestito con successo dai bravi fratelli Pierini, e in questo nuovo Pro Loco Farnesina, alle spalle di Ponte Milvio, si affida alla passione ed esperienza di Francesca Riganati, che in tanti anni ha portato al successo le scuole del Gambero Rosso e che si merita rispetto e lode.
Presentazione del libro di Camilla Baresani alla Libreria Settembrini: doveva essere un processo, si è trasformato un pò in un apologo dello Sbafatore, che in fin dei conti non uccide nessuno, non toglie preziosi posti di lavoro ai disoccupati che devono pagar famiglia e mutui, e aggiunge un pò di folklore e note di colore alla vita di tutti i giorni. E la testimonianza di Irene Ghergo conferma: quelli del cibo sono innocui, si accontentano di tartine, ben altro accade nei settori del cinema e della moda. Insomma facciamoli santi subito.
Tradizionale cena delle 3 forchette con alcune novità. La prima riguarda la location, la grande sala dello Sheraton che cerca (e non ci riesce) di farci dimenticare la sede storica della Città del Gusto. La formula è innovativa, non più la cena placèe, ma i piatti ce li andiamo a prendere direttamente dagli chef che cucinano lungo il perimetro della grande sala. Una formula che velocizza il ritmo della cena, permette di scambiare qualche chiacchera con gli amici capitati ad altri tavoli, i piatti vengono raccontati dagli chef in prima persona e vengono anche facilmente digeriti grazie ai chilometri che si fanno. Due annotazioni, l’enorme palco è rimasto a lungo tristemente vuoto, e non capiamo perchè, gli assaggi erano tutti di buona o ottima fattura, ma il kiwi di Pier Giorgio Parini (siamo stati fortunati, abbiamo inziato da lui) ci ha aperto i polmoni con le sue note balsamiche e rinfrescanti che ci hanno accompagnato in dolce ricordo fine alla fine, bravo Pier Giorgio.
Abbiamo un debole per i formaggi, e non abbiamo mai saltato Cheese! Questa volta poi , complice un bel tempo formidabile, è stato un vero piacere ritornarci, anche se condiviso con troppa gente che ha praticamente invaso il centro storico. Ma qualche angolo di tranquillità l’abbiamo trovata per poter incrociare qualche amico e assaggiare qualche formaggio. Come dimenticare il Comtè di Mons, o il pecorino romano di Negro? da soli valevano il viaggio. Un grazie agli amici pizzaioli che mi hanno omaggiato una fantastica pizza con i friarielli.