Un tempo era un’isola, lo è ancora, ma si fa fatica a capirlo. Comunque il vecchio centro storico con le casette dipinte a tinte vivaci è veramente attraente, la chiesa sul mare e il campanile rotondo segnano il paesaggio. Insomma Caorle nonostante l’espansione moderna non proprio felice, è un bel borgo sul mare da visitare, meglio fuori stagione. Siamo qui per Tacco 12 e Bollicine. Se siete in zona venite a trovarci!
lorenza vitali
Franci a Montalcino è un’istituzione: non solo azienda vinicole, anzi due (Franci e Tassi), ma anche apicoltura famosa, negozio di oggettistica e accessori del mondo del vino, bottega bioalimentare, enoteca in Fortezza, un delizioso B&B con tre belle suites, e infine una drogheria enoteca sulla quale torneremo.
E a Cooking for Art c’era anche una piccolissima “food zone”, così chiamiamo il punto dove chef famosi preparano le ricette nei nostri eventi. Qui si sono alternati La Locanda di Bu con Jenny e gli aiutanti di Antonio Pisaniello, seguiti poi da Salvatore Bianco del Comandante, il risttorante del Romeo. Altri momenti importanti, la presentazione di due libri, il primo di Enzo Coccia, dedicato ad approfondire tecnicamente e scientificamente i “perchè” di una buona pizza, libro fatto in collaborazione con l’Università di Napoli. E poi Top Charme di Teresa Cremona per il Touring Club dove si presenta una selezione di 100 indirizzi di ospitalità di charme, dove si troverà un’accoglienza che offre anche un qualcosa in più, cioè una storia da raccontare.
In 6 si sono presentati alle finali di lunedì dopo due giorni di qualificazioni: per il Sud Alessandro Izzo del ristorante Palazzo Petrucci; Fabio Cozzolino della pizzeria 50 Kalo; Roberto Miele della Taverna del Re. Per il Centro: Pier Daniele Seu della pizzeria Gazometro 38, Elio Santosuosso della Pizzeria Gatta Mangiona, Andrea Coppari della Pizzeria Mezzo metro pizza a Jesi. La finale ha poi decretato il successo di: Pier Daniele Seu e Elio Santosuosso per il Centro a pari merito e Fabio Cozzolino per il Sud. Li rivedremo a Roma. Impressionante il parterre della giuria: Renato Bosco, Giancarlo Casa, Stefano Callegari, Guglielmo Vuolo, Franco Pepe, Ciro Salvo, Enzo Coccia, Gianfranco Iervolino, (per non parlare di un certo Gianfranco Vissani che ha fatto capolino), ha condotto la finale Gino Sorbillo!
Ed il verdetto della giuria decreta che alla finale di Roma di lunedì 5 ottobre alle Officine Farneto andranno Nikita Sergeev e Mattia Lattanzio per il Centro, e Gianfranco Bruno per il sud. Ci dispiace per i bravi Marco Mattana di Epiro di Roma e Giuseppe Raciti dello Zash di Riporto, che comunque pensiamo avranno il ricordo e la soddisfazione di aver fatto fino in fondo il loro dovere. Gran finale con l’esultanza di tutti, la consegna dei tanti premi e l’arrivederci al 2016.
Terza edizione di Meditaggiasca, la rassegna che vuole valorizzare il rapporto simbiotico che c’è tra le olive e il comune di Taggia, e seconda volta dell’Expò dei prodotti tipici di tutta la Valle Argentina che vede in Taggia il comune più rappresentativo. A parlarne il sindaco di Taggia, Enrico Lupi, presidente delle città dell’olio, Lorenza Vitali per Witaly che cura i contenuti di Meditaggiasca. Introduce Ivan Lombardi infaticabile coordinatore e sostenitore dell’evento.
La Costa Toscana si presenta al Real Collegio di Lucca ed è un bel vedere ed assaggiare. Peccato solo che ormai dal Morellino di Scnasano al Luni i produttori buoni siano ormai tantissimi, qui presenti solo in piccola parte. Ma comunque c’è da divertirsi, e da segnalare tra i vini assaggiati e non presenti nelle foto, i vini bianchi di Giardini Ripa di Versilia.
La nuova terrazza del Mirabelle
Si inaugura una nuova terrazza, la Crystal Lounge, adiacente al ristorante Mirabelle. Un’occasione per godersi il tramonto romano da uno dei posti migliori della Capitale, grazie anche alle coccole predisposte da Bruno Borghesi, grande professionista della ristorazione.
Accanto all’Expo Tuttofood 2015 è sicuramente un successo, con padiglioni sterminati e tanti chef coinvolti in vari show cooking. C’è poi sempre da scoprire un qualcosa di nuovo in un mondo, quello dell’agroalimentare, che ormai non finisce più: in 8 ore di camminate avremo visitato meno di un terzo della Fiera!
Ci sono ristoranti che anche ad andarci ogni tre o quattro anni, non cambiano molto, pur magari rimanendo ad ottimo livello. Qui alla Francescana c’è sempre una sorpresa, crediamo che il motivo sia semplice: Massimo Bottura gira di continuo per i 5 continenti e un animo sveglio come il suo, fa presto a fare confronti, ad acquisire stimoli, a tentare qualcosa di nuovo. Il percorso che ci ha sottoposto ci ha sorpreso, un’evoluzione non per sottrazione come tutti (chef e critici) hanno per anni proclamato, ma quasi barocca pur restando nei limiti dell’essenziale e della concentrazione senza inutili ridondanze. Costruzioni non più aperte, ma che si avviluppano su se stesse, dove raramente si punta all’assolo, quanto ad un concerto intenso dove le note acide le abbiamo viste in regressione a favore di una armonia più succulenta, allungata spesso da note terziare (tostatura, fermentazione). E’ sicuramente un percorso più difficile, che quello di ricercare ad esempio l’effetto minimalistico (ma che talvolta è sorprendente) di due ingredienti curiosi abbinati insieme. Qui lo studio è più impegnativo e richiede al commensale una partecipazione sicuramente maggiore. A questo si aggiungono gli abbinamenti del bere, che Beppe Palmieri suggerisce, e anche qui il percorso è articolato, con una serie di proposte dove trionfa il bere miscelato che sembrava ormai andato in disuso. D’altronde all’estero vanno di moda centrifugati, tisane e spremute, non vediamo perchè qui da noi non si possa osare anche sotto questo profilo. Ci è piaciuto tutto, ma una particolare citazione va al miso di tagliatelle con verdure e al tempura di calamari e melanzane, non a caso sono forse i piatti dove la contaminazione (orientale) è maggiore.