La Locanda dell’Amorosa con la Chiusa a Montefollonico è stata uno dei primi esempi, luminosi, che hanno poi lanciato la moda del resort in Toscana. Il perchè è presto detto: la bellezza della campagna, il fascino della dimora antica, la storia e la cultura del contesto. A questo in quegli anni hanno saputo aggiungere il buon vino e la buona tavola. All’Amorosa per lunghi anni il giovane chef Walter Redaelli ha saputo interpretare al meglio come realizzare la proposta gastronomica e venire incontro ai desideri di una clientela sofisticata che però alla fine prediligeva le cose semplici. Poi, andato via Redaelli (per aprire Villa Leopoldina a Bettolle), l’Amorosa ha perso un po’ di smalto e di notorietà. Adesso speriamo che avvenga il suo rilancio: il borgo è tra i più belli della Toscana, le camere accoglienti, le sale piene di atmosfera. Manca una spa, ma c’è una bella piscina e il ristorante è ora affidato all’eclettico Fatjon Goga, origini albanesi, ma da tempo naturalizzato. Ha un altro ristorante ad Arezzo, “Lo Zafferano”, e qui propone una cucina semplice ed elegante. Siamo capitati in una serata dedicata ai vini di Setteponti, e quindi si è anche bevuto molto bene.