Un ristorante salotto veranda con ampi spazi e vista sulla piscina, un ambiente elegante come l’albergo che gli è intorno. Qui una clientela internazionale si affida ad una copiosa brigata di sala e di cucina per essere accontentata nei suoi gusti oltre che per avere un’esperienza gourmet. Ed Andrea Migliaccio, executive chef aiutato dal suo braccio destro Claudio Mengoni, cerca di accontentarli e ci riesce con molto buon senso ed ottima scelta di materie prime. C’è l’omaggio ai prodotti nobili, naturalmente, ma anche aperture ai sapori quotidiani del territorio e non manca un pizzico di creatività per ravvivare il tutto. Il risultato è altamente godibile, il servizio di classe nonostante i 70 coperti con i quali condividiamo la cena. Tra i piatti in sintesi: il polpo è un pò duro, la triglia un pò troppo dolciastra, ma ci godiamo i buoni tortelli alla genovese di coniglio e l’ottimo merluzzo nero (il piatto migliore). Da segnalare anche il buon finale dolce con una nota di merito al cocktail di frutta, elegante e rinfrescante.
Luca De Coro
Raramente in Italia si fa squadra, colpisce ancora di più quando invece la cosa viene fatta, e a partecipare ci sono perfino aziende concorrenti come Ferrari Bellavista e Cà del Bosco. Non è solo vino, ma anche prodotti (caffè, cioccolata ecc…) e al tutto aggiungiamo il coordinamento di una struttura di prestigio come il Capri Palace. Nasce così questa showroom-ristorante che vede la cucina di Capri sbarcare a Milano. Se avrà successo forse si replica, soprattutto all’estero che crediamo rappresenti il vero obbiettivo di questa operazione.