Meno di due anni ed è già una bella realtà. Merito ai due fratelli Benedetta e Luca Fullin, famiglia di ristoratori (la storica Locanda Wildner a Riva degli Schiavoni) che hanno aperto questo locale con chiare ambizioni: interno curato e pulito senza concessioni al vernacolo locale, un servizio curato e attento seguito da loro con Davide Albertini e Jacopo Rosa ai vini, una carta di vini già importante. E in cucina è arrivato Matteo Tagliapietra, di Burano ma poi in giro fino ad arrivare da Nobu e al Noma. E’ aiutato da Marco Vallaro e cucina proprio di fronte ai vostri occhi essendo la cucina completamente a vista (e un pò piccola). Piatti tendenzialmente moderni e innovativi, piatti che ci sono piaciuti molto, soprattutto i due secondi: un delicato rombo con le radici amare e una potente anguilla affumicata. Ma anche gli antipasti si sono fatti valere con un’elegante seppia alle verdure primaverili e un articolato sgombro ben contrastato tra amaro e dolce e anche ben presentato. Forse meno ci sono piaciuti i due primi: gli spaghetti un pò carichi di intensità e quindi stancanti, e i tortelli anche questi un pò coperti dalla crema di stracciatella e dai capperi. Ma il bilancio è largamente positivo, sia della cucina che della sala. Un Local dove torneremo volentieri.
Luca Fullin
Qui Henry James pare abbia scritto il suo “Ritratto di signora”, qui comunque Nico e Luca Fullin (nella foto) vi assicurano un pasto (e un vino) corretto e, sulla Riva degli Schiavoni, la cosa non è da poco. Luca è giovane e in gamba, ha come guida, oltre al padre, quel Cesare Benelli del Covo che ha sempre rappresentato la salvaguardia della qualità in una Venezia dove questo termine viene spesso sacrificato alla legge della domanda.