Ed ecco alcune immagini della gara. Penso siano belle, ma è difficile trasmettere la grande bellezza del contesto, la serenità del tramonto, la magia delle luci, la vivacità delle scintille, il tempismo dei cooncorrenti che hanno rispettato perfettamente i tempi di preparazione e servizio (ben 18 concorrenti in meno di tre ore!). grazie veramente a tutti per l’impegno e la professionalità dimostrata. E non era facile cucinare in così poco tempo senza aiuto delle attrezzature praticamente radici ed erbe.
Luca Mastromattei
Ed ecco la cronaca della giornata di Roots. La prima parte è dedicata alle erbe e alle radici del bosco con due relatori d’eccezione, Livio Pagliari ed Elvia Giosuè che raccontano storie di erbe spontanee e cucina. Dopodichè si procede alla presentazione dei cuochi arrivati da tutta Italia ed al sorteggio effettuato usando come bussolotti gli “occhi di lupo”, il formato del Pastificio dei Campi che ci sembrava in tema con il bosco. Eccoli i concorrenti: Alessandro Cannata del Moma di Roma, Damiano Donati del Punto di Lucca, Daniele D’Alberto del BR1 di Montesilvano, Christian Mandura del Geranio di Chieri, Davide Del Duca dell’Osteria Fernanda di Roma, Federico Delmonte di Chinappi di Roma, Francesco Palombo di Tenuta Esdra di Cassino, Luca Mastromattei del Pescion di Pescara, Marcello Tiboni della Locanda Walser della Val Formazza, Marco Claroni dell’Orologio di Fiumicino, Mariano Guardianelli dell’Abocar di Rimini, Riccardo Cappelli del Pellicano di Porto Ercole, Silvia Moro del Moro di Montagnana, Francesco Brutto di Undicesimo Vineria di Treviso, Carlo Nappo della Catina di Pordenone, Stefano Sforza del Turin Palace di Torino, Shady Hasbun de Le Rotte Ghiotte di Arezzo. E a poco la gara.
Vince il primo premio Christian Mandura del ristorante Geranio di Chieri nel torinese con il piatto “Misticanza di erbe spontanee, ravanello in agrodolce di aceto di lampone, tartufo, in brodo di finocchio e daikon di Roots”. La migliore ricetta del Bosco é stata quella di Francesco Brutto di Undicesimo Vineria che ha stupito la giuria con il suo “Carote viola alla brace, cipresso, dragoncello e Energinger (zenzero caramellato) di Roots. Il premio “Originalità della Ricetta” è andato a Marco Claroni dell’Osteria dell’Orologio di Fiumicino che ha preparato Carota allo spiedo, misticanza aromatica di erbe spontanee, daikon mediterraneo di Roots, chutney di pesca affumicata, su dadolata di pesche fresche. Marcello Tiboni della locanda Walser dell’Alta Val Formazza vince il premio miglior ricetta della pasta (paccheri del Pastificio dei Campi). Luca Mastromattei del Pescion di Pescara vince il premio miglior utilizzo del barbecue con la sua “Mezzamanica pastificio dei Campi con il pomodoro affumicato, timo Energinger, zenzero di Roots, e salicornia”. Stefano Sforza del ristorante vince il premio miglior ricetta “leggera” con le “penne del Pastificio dei Campi affumicate, citronette di zenzero fresco ed Energinger, insalatina di mela verde, salicornia, su base di pesca fresca”.
Pescion, acronimo (non bellissimo) di passione e pesce, ma che è una sintesi di quello che troverete in questo modenro e classico locale del giovane Luca Mastromattei (aiutato dalla mamma e dalla compagna Piera in sala). E’ cresciuto all’estero, con lunga esperienza in Inghilterra che lo ha senz’altro formato, poi alla morte del padre (ristoratore molto noto in città) è tornato a casa per presentare la sua cucina di mare. E mangerete abbastanza bene, con tanti (forse troppi in carta) piatti ben costruiti che spaziano a tutto tondo nel mare Adriatico. E si spende pure il giusto, il menù più caro è a 55 euro, ma sono ben 6 assaggi sul tema scampi e tartufo.